Undici fermi per traffico di cocaina dalla Colombia

Si erano messi in contatto con il cartello colombiano della droga, per far arrivare in Toscana carichi di cocaina dritti alla centrale dello spaccio, smantellata dalla guardia di finanza in provincia di Pisa. L’operazione che ha coinvolto anche i finanzieri di Lucca e che ha portato all’esecuzione di 11 fermi di indiziato sia qui che in provincia di Pisa, Firenze, Livorno, Massa, La Spezia e Ferrara, è stata coordinata dalla direzione distrettuale antimafia della Procura di Firenze, diretta dal procuratore capo Giuseppe Creazzo. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Angela Pietroiusti, riguarda 12 persone di origine italiana e colombiana, accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanza stupefacente. Le attività investigative, condotte dai militari del nucleo di polizia tributaria di Pisa, sotto l’egida della Dda di Firenze, sono iniziate nella seconda metà del 2014 ed hanno consentito di smantellare una nascente organizzazione criminale, multietnica, con base operativa nella provincia di Pisa.

In particolare, secondo l’accusa, la gang aveva pianificato di far giungere dalla Colombia, sistematicamente nel tempo, consistenti carichi di cocaina in Italia occultandola all’interno di container dietro carichi di copertura. Il primo di questi è stato intercettato e sequestrato dai finanzieri: si tratta in tutto di 54,450 chili di cocaina purissima. Per ricostruire la rotta del narcotraffico, i finanzieri del nucleo polizia tributaria di Pisa si sono serviti di attività di intercettazione e pedinamenti. In particolare, secondo quanto ricostruito dall’accusa, la banda di narcotrafficanti era articolata su tre gruppi: uno composto da italiani, imprenditori del settore della lavorazione delle pelli e del trasporto di merci, nelle province di Pisa e Firenze, che schiacciati dalla crisi economica che ha investito il Paese, ha pensato di risollevare le sorti delle proprie aziende investendo nel settore del traffico internazionale di sostanze stupefacenti andando a reperire le risorse finanziarie per l’acquisto della droga. Un secondo gruppo, sempre composto da italiani, ?vantava affiliati appartenenti alla cosiddetta Mala del Brenta. Tutti residenti in provincia di Ferrara, si occupavano secondo i finanzieri di instaurare i rapporti con una potente organizzazione di narcotrafficanti colombiani, per organizzare ingenti importazioni di droga. L’ultimo gruppo era composto da cittadini colombiani, che gestiva la vendita e la spedizione dello stupefacente dal Sud-America. La sostanza sequestrata, dal valore nel mercato illecito dello spaccio di circa 10 milioni di euro, era destinata ad essere immessa, quasi interamente, in Toscana ed, in maniera residuale, in altre Regioni del nord e centro Italia.

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