Il cinipide è sconfitto, annata speciale per le castagne

Il risveglio della castanicoltura coincide con la progressiva uscita di scena del temibile cinipide galligeno che aveva drasticamente ridotto la capacità produttiva degli castagneti. Il piano dell’antagonista naturale, il torymus, inizia a dare i primi positivi risultati anche se la battaglia è ancora lunga. A contribuire ad una stagione che ha finalmente tutti gli elementi per essere generosa dal punto di vista del raccolto e della qualità, l’andamento climatico favorevole che in passato aveva invece influito negativamente. Torna l’ottimismo tra i castanicoltori ed appassionati che dopo anni di raccolti magrissimi potranno tornare a riempire le ceste, ad accendere i metati, essiccare e “molire” le castagne per trarne la preziosa e celebre farina di neccio della Garfagnana che costituisce la base di molti piatti della tradizione culinaria locale.

La farina di neccio della Garfagnana Dop è una delle cinque specialità che contribuiscono al primato della qualità della Toscana (gli altri sono il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp e la Farina della Lunigiana Dop). La raccolta partirà già questo weekend per continuare nelle settimane successive mettendo in moto un’economia da sempre vitale per la Garfagnana. A fornire una primo quadro sulle previsioni ed i primi riscontri è Coldiretti (info su www.lucca.coldiretti.it). “La lotta all’antagonista ha prodotto risultati incoraggianti anche se la strada per la completa guarigione non si può dire completata – spiega Cristiano Genovali, presidente Coldiretti Lucca –, per le imprese agricole la castanicoltura ha rappresentato in passato e continua a rappresentare tutt’oggi una importante integrazione al reddito. Il cinipide ha contribuito all’abbandono dei castagneti proprio nella fase in cui c’era un riavvicinamento ed una riscoperta anche dei giovani di questo settore che in pochi mesi puògarantire un reddito interessante. Dal recupero dei castagneti possiamo creare interessanti opportunità economiche ed occupazionali. Dietro ogni chilo di farina c’è una filiera tutta la valorizzare”. “Dobbiamo ringraziare la Regione Toscana, le due Unioni Comuni Garfagnana e Mediavalle del Serchio, ma principalmente l’Associazione Castanicoltori della Garfagnana – spiega Ido Poli, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Castagno – per la lotta effettuata contro il famigeratocinipide galligeno del castagno, con il suo antagonista naturale Torymus sinensis, su tutta la valle del Serchio. In questi anni molti castanicoltori – analizza Ivo Poli, presidente dell’Associazione – non avendo produzione di castagne, hanno abbandonato i loro castagneti, ma da quest’anno la produzione di castagne si riavvicinerà ai valori storici ed avremo un buon ritorno alla ripulitura delle selve. Dal prossimo anno ci sarà un equilibrio tale fra parassita e parassitoide da non influenzare più la produzione di castagne: oggi siamo al 90%”. La stagione per Paolo Puppa, giovane imprenditore agricole di Castiglione di Garfagnana, in località Valbona che ha inizierà questo weekend con la prima raccolta. Paolo ha anche recuperato un antico metato: “le previsioni sono molto buone. Non c’è nemmeno paragone con lo scorso anno. La fioritura è stata molto bella e questo fra presagire per il meglio. Vediamo ed incrociamo le dita”. La castagna rappresenta un pezzo importante anche dell’azienda di Domenico Mannolini dell’azienda “Il Cerreto” di San Romano: “La maturazione è un po’ indietro. – ammette – La qualità sembra ottima. Le castagne sono sane”. La ridotta produzione locale aveva provocato lo scorso anno una massiccia importazione di prodotti dall’estero in particolare da Spagna, Portogallo, Turchia, Slovenia e Romania. L’aumento del prodotto, in tutta la regione, contribuirà ad rallentare le importazioni anche se Coldiretti invita i consumatori a prestare attenzione alla qualità e suggerisce di ricorrere a un più genuino fai da te casalingo per garantirsi un prodotto fresco, sicuro e a costi accessibili. Meglio allora frequentare le sagre in programma in queste settimane in tutta la provincia dove è possibile fare buoni acquisti di alta qualità oppure rivolgersi alle imprese agricole e riscoprire il gusto di partecipare nei boschi alla raccolta delle castagne.

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