Calano le imprese ma cresce l’occupazione in provincia

Calano le imprese registrate in provincia di Lucca: al 30 giugno scorso risultano essere 43.133 unità, un valore diminuito del 0,3 per cento rispetto al quanto rilevato alla stessa data dell’anno precedente. Per quasi tutte le province della Toscana si registra una diminuzione media del numero delle imprese attive pari allo 0,5 per cento. Le imprese attive evidenziano invece una diminuzione di entità lievemente superiore (-0,8 per cento, -283 imprese), scendendo a quota 36.621 unità dalle 36.904 del 30 giugno 2017. Si tratta di una dinamica in peggioramento rispetto a quanto osservato nell’anno precedente quando la contrazione delle imprese attive era risultata pari al -0,2 per cento. Andamenti positivi si registrano infatti solamente per Grosseto (+0,2 per cento) e per Firenze e Livorno (entrambe stazionarie), mentre le maggiori difficoltà si segnalano a Massa Carrara (-2,7 per cento) e Siena (-1,4 per cento). Per Arezzo e Prato la dinamica risulta in linea con quella lucchese, mentre Pistoia e Pisa contengono le perdite (rispettivamente al -0,4 per cento e -0,2 per cento). Anche per quanto riguarda le unità locali attive si evidenzia in provincia un calo (-0,6 per cento), scese a quota 44.794 unità al 30 giugno dalle 45.049 di un anno prima per 255 unità in meno.

Analogamente anche la consistenza del tessuto imprenditoriale lucchese, dall’indagine dell’ufficio studi e statistica della Camera di Commercio di Lucca, risulta avere avuto una contrazione nel corso degli ultimi 12 mesi in quasi tutti i principali settori di attività economica. Le costruzioni, che dopo i servizi rappresentano il secondo settore economico della provincia con 6.470 imprese attive a fine giugno 2017, hanno subito una flessione del -2,1 per cento (-141 unità) nei 12 mesi, continuando a notevoli difficoltà. All’interno del comparto industriale, il manifatturiero (4.243 imprese attive) ha mostrato un calo del -2,2 per cento (-95 unità), in peggioramento rispetto a un anno fa (-0,6 per cento).
Il variegato settore dei servizi, che comprende ben 23.248 imprese attive, ha tenuto registrando una diminuzione di sole 8 imprese rispetto al giugno 2016. Al suo interno il commercio, con 9.635 imprese attive al 30 giugno 2017, ha subito una contrazione del -1,1 per cento (-109 unità) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le attività di alloggio e ristorazione, con 3.496 unità, rilevano un aumento del +0,4 per cento (+13) proseguendo nel trend positivo iniziato nell’anno precedente.
Prosegue la diminuzione registrata per il settore delle attività immobiliari (2.275 unità), in calo di 14 unità (-0,6 per cento), e per le attività di trasporto e magazzinaggio (888) che hanno registrato una flessione del -2,3 per cento (-21 unità). Ancora in positivo il settore noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (1.424 unità) cresciuto di 59 imprese attive (+4,3 per cento), e le attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento, salite di 8 unità (+0,9 per cento) a quota 935 a fine giugno. Aumentano infine del 2,2 per cento (+19) le attività finanziarie e assicurative, arrivando a 882 imprese attive. Torna infine a contrarsi l’andamento dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (2.449 imprese attive) con un calo di 35 unità (-1,4 per cento) rispetto a dodici mesi prima.
Le imprese artigiane Il numero delle imprese artigiane risulta ancora in flessione, passando a 11.551 unità attive in provincia al 30 giugno 2017 dalle 11.804 di un anno prima, con una riduzione di -253 unità (-2,1 per cento). L’andamento risulta negativo anche nei primi sei mesi dell’anno, con una flessione di -113 imprese (-1,0 per cento). L’incidenza dell’artigianato sul tessuto imprenditoriale operativo provinciale è quindi scesa al 31,5 per cento dal 32,0 per cento di un anno prima.
Le attività che continuano a mostrare una maggiore incidenza artigiana sono quelle operanti nelle costruzioni, con 5.008 imprese attive (77,4 per cento del totale settoriale) e un calo del -3,1 per cento (-162 unità) rispetto allo scorso 30 giugno, e nel manifatturiero (2.684 unità, 63,3 per cento) in calo del -2,8 per cento (-77 unità). Il comparto dei servizi (3.745 imprese; incidenza del 16,1 per cento) presenta nel complesso una contrazione contenuta al -0,3 per cento: nel dettaglio, alla flessione del -4,8 per cento dei trasporti e magazzinaggio (556 imprese attive; -28 unità), si contrappongono gli incrementi segnati dalle altre attività dei servizi (1.436 imprese; +18) e delle aziende dei servizi di supporto alle imprese (562; +9).
Le imprese femminili, giovanili e straniere Analizzando il sistema imprenditoriale provinciale dal punto di vista del genere, dell’età e del paese di nascita degli imprenditori, si riscontrano dinamiche differenziate. Il numero delle imprese femminili attive, pari a 8.294 unità a fine giugno 2017, si è lievemente contratto facendo segnare un -0,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un’incidenza sul totale imprese del 22,6 per cento. I settori che presentano la maggiore incidenza di imprese “in rosa” sono quelli relativi ai servizi, in particolare le altre attività di servizi (928, 53,4 per cento), la sanità (43,4 per cento) e l’istruzione (38,9 per cento). Presentano valori superiori alla media anche le attività agricole (32,7 per cento), i servizi di alloggio e ristorazione (32,3 per cento), le attività finanziarie e assicurative (27,0 per cento), quelle immobiliari (24,5 per cento) e il commercio (25,2 per cento). Le imprese giovanili scendono a 3.082 unità attive, facendo segnare un calo del -5,6 per cento nel periodo e portando l’incidenza sul totale imprese all’8,4 per cento: le più elevate incidenze si segnalano per le attività del noleggio, agenzie di viaggi, servizi di supporto alle imprese (14,5 per cento), per le attività finanziarie e assicurative (13,8 per cento), per le altre attività dei servizi (11,1 per cento) e per le attività di alloggio e ristorazione (10,7 per cento). Le imprese guidate da stranieri crescono a quota 3.871 unità in provincia, registrando un +0,8 per cento rispetto al 30 giugno 2016. L’incidenza dell’imprenditoria straniera risulta complessivamente pari al 10,6 per cento, con le maggiori incidenze rilevate nelle attività del noleggio, agenzie di viaggi, servizi di supporto alle imprese (21,7 per cento), nelle costruzioni (20,5 per cento) e nel commercio (11,8 per cento).
Le imprese e l’occupazione sul territorio Relativamente all’andamento interno al territorio provinciale, si registrano diminuzioni della consistenza imprenditoriale in tutte le aree: Piana di Lucca (-0,8 per cento), Versilia (-0,7 per cento) e Valle del Serchio (-0,9 per cento). Le 44.794 unità locali attive in provincia al 30 giugno 2017 (-0,6 per cento) risultano impiegare complessivamente 113.638 addetti (+1,8 per cento): a determinare l’incremento sono stati il settore industriale (+1,7 per cento) e quello dei servizi (+2,5 per cento), mentre le costruzioni e l’agricoltura hanno mostrato un calo dell’occupazione (-0,8 per cento). Il 58,6 per cento degli addetti alle unità locali attive risulta impiegato nel settore dei servizi, il 28,1per cento nell’industria in senso stretto (estrattivo, manifatturiero e utilities), il 10,4 per cento nelle costruzioni e il 2,8 per cento nell’agricoltura.

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