Dal pulper ai pallet di plastica, avanti la sfida del distretto cartario

Dal pulper ai pallet di plastica. E’ la sfida del distretto cartario lucchese che ha avviato il progetto Life Eco Pulplast avviato nel 2015 e tuttora in corso: Arpat segue con attenzione gli sviluppo e promuove il percorso intrapreso fino a questo momento. Una “sperimentazione in corso che – sottolinea Arpat -, qualora confermasse le aspettative, consentirebbe uno sbocco degli scarti di pulper, alternativo allo smaltimento, certamente più aderente ai criteri di priorità nella gestione dei rifiuti, dettati dalla normativa ambientale e comunitaria”.
Il distretto cartario di Lucca (il più grande d’Europa) conta 120 stabilimenti produttivi. La produzione totale di questo distretto arriva a circa 1.2 milioni di tonnellate di carta tissue e 950,000 tonnellate di carta ad uso industriale, che equivalgono rispettivamente al 75% e al 40% della produzione totale italiana.

Gran parte della materia prima dell’industria cartaria proviene da carta e cartone recuperati, principalmente dalla produzione di carta ad uso industriale. Sebbene la catena di trasformazione della carta recuperata sia altamente ottimizzata, la carta recuperata contiene una parte di materiali che non possono essere riutilizzati e vengono scartati. Questo scarto costituisce il pulper, un rifiuto composto in gran parte di materie plastiche miste. Il solo distretto lucchese produce 100.000 tonnellate l’anno di pulper, che viene spedito in discarica o in inceneritori.
Il progetto sul pulper avviato nel 2015 e tuttora in corso proprio nel distretto cartario lucchese, vuole dimostrare che riciclare lo scarto di pulper prodotto dalla cartiere è possibile. L’obiettivo principale del progetto è infatti quello di realizzare euro-pallet in plastica ecosostenibili da utilizzare nello stesso distretto che genera il materiale di scarto. Un’iniziativa che si inserisce a pieno nel circuito di un’economia circolare, ma che intende anche ridurre l’impatto ambientale dovuto all’attuale trasporto degli scarti di pulper verso inceneritori e discariche e i relativi costi di smaltimento. Ad oggi è stato sviluppato e collaudato un prototipo e sono state svolte prove industriali di separazione e avvio al riciclo dei materiali dello scarto di pulper ed in particolare della frazione di plastiche miste utilizzate per la fase di stampaggio. Le prove hanno avuto l’obiettivo di recuperare metalli, acqua e fibre di cellulosa attualmente scartate dalle cartiere. Specifiche analisi di laboratorio hanno poi consentito di valutare il livello di pulizia delle frazioni di materiali ottenuti. Il progetto è stato presentato, alla fine del mese di ottobre 2017, come esempio virtuoso di economia circolare nell’ambito dell’incontro nazionale dei comuni e delle comunità che hanno adottato la strategia Rifiuti Zero, evento che ha visto raccolti sia amministratori che comunità locali ed ancora realtà economiche proprio come quelle coinvolte intorno al Progetto Life Eco Pulplast sostenuto da importanti gruppi industriali oltre che da Zero Waste Europe.

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