Industria 4.0, Confindustria chiede prosecuzione incentivi

Il percorso preparatorio della fiera dell’automazione e del digitale, in calendario a Parma nel mese di maggio, ha fatto tappa oggi (28 marzo) a Lucca. Si è trattato del terzo dei quattro appuntamenti nazionali previsti, incentrato su Industria 4.0 nella declinazione specifica dei settori cartario e farmaceutico. A organizzare la fiera e gli incontri preparatori sono Messe Frankfurt e Sps Ipc Drives Italia; l’appuntamento lucchese è stato patrocinato da Confindustria Toscana Nord e si è avvalso della collaborazione di Anie automazione, oltre che di It’s Tissue per il settore cartario e di Ispe per quello farmaceutico. A portare la voce di Confindustria Toscana Nord nell’evento odierno è stato il vicepresidente con delega all’innovazione Daniele Matteini, che ha colto l’occasione per lanciare un messaggio ben preciso: le agevolazioni del piano Industria 4.0 e più in generale le misure a favore dell’innovazione sono state fin qui preziose e le imprese hanno saputo cogliere le opportunità che sono state loro offerte; occorre però che ci sia continuità e che quindi gli strumenti a supporto degli investimenti proseguano nel tempo. 

“Le misure di sostegno agli investimenti previste dal piano Industria 4.0 del governo nazionale hanno funzionato. Superammortamento e iperammortamento sono stati visti dalle aziende come opportunità da cogliere al volo, e così è stato poi nei fatti. – ha dichiarato il vicepresidente Matteini – Ma anche altre misure hanno avuto successo. Penso ai recenti bandi della Regione Toscana per progetti strategici di ricerca e per ricerca e sviluppo nelle Pmi: sono 62 le aziende dell’area Lucca-Pistoia-Prato i cui progetti, per un totale di 35,2 milioni di euro, riceveranno gli incentivi. Questa è naturalmente solo una piccola parte degli investimenti fatti dalle imprese, quelli ad oggi facilmente individuabili: altri dati emergeranno nei prossimi anni attraverso l’analisi dei bilanci o ricerche ad hoc. Intanto lo sportello innovazione di Confindustria Toscana Nord continua a lavorare per fornire un supporto iniziale e coordinare i rapporti fra le imprese e i soggetti che producono ricerca e innovazione”.
Matteini ha anche citato i dati nazionali emersi nelle Assise di Confindustria, svoltesi poco più di un mese fa: alla fine del 2017 oltre la metà delle imprese industriali italiane aveva usufruito del superammortamento per i beni strumentali e una su tre dell’iperammortamento per i beni digitali. 
“Le opportunità ci sono state e le imprese le hanno colte; non lasciamo il lavoro a metà, ma rendiamo strutturali le agevolazioni, anzi se possibile facciamo in modo che siano sempre più capaci di accompagnare la modernizzazione del sistema produttivo italiano – ha concluso Matteini – Passi indietro su questo versante sarebbero deleteri. La digitalizzazione e l’automazione non vanno tassate ma incentivate, pena la perdita di quella competitività che le nostre imprese con dispendio di fatica e risorse cercano di potenziare. Il sostegno all’innovazione non è per le casse pubbliche una spesa ma un investimento. Di più: un’assicurazione sulla vita del sistema produttivo nazionale”.
Con l’occasione il vicepresidente ha fornito anche dati riguardanti i settori su cui era incentrato l’incontro, cartario e farmaceutica. Il cartario conta fra Lucca e Pistoia, con una piccola presenza anche su Prato, 277 unità produttive locali e oltre 7400 addetti; nella sola provincia di Lucca, dove si concentra la maggior parte delle imprese, il cartario assorbe il 21,2 per cento dell’occupazione manifatturiera. I dati del centro studi di Confindustria Toscana Nord mostrano un settore in salute: bilanci 2016 all’insegna della crescita di valore aggiunto, redditività netta e investimenti; congiuntura dell’ultimo trimestre del 2017 sostanzialmente stabile nonostante i forti incrementi dei prezzi delle materie prime; export 2017 in crescita del 2,2 per cento. La farmaceutica è nel territorio di Confindustria Toscana Nord un settore più di nicchia, ma di assoluto valore. Sono 17 le unità locali e 1056 gli addetti fra Lucca, Pistoia e Prato, ma anche in questo caso il focus è su Lucca, le cui 8 unità locali valgono da sole 955 addetti. Anche la farmaceutica ha performance buone quando non ottime: i dati dell’export 2017 segnalano un’impennata del 14,4 per cento rispetto al 2016.

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