Suolo pubblico e Cosap, commercio in guerra

E’ di nuovo scontro tra esercenti e amministrazione comunale. Mentre resta alta la tensione sugli aumenti della Cosap, nuovi ‘cavilli’ si frappongono sulla strada per un rapporto sereno con l’amministrazione comunale. Il motivo sembra essere ancora una volta l’applicazione del regolamento del suolo pubblico (entrato in vigore nell’aprile di un anno fa), oltre agli aumenti delle tariffe della Cosap. C’è infatti un articolo che vieta alle attività di avere sia tende che ombrelloni all’esterno delle attività. Una circostanza, che seppure condivisa in mesi di concertazione, ha portato oggi a rendersi conto che molte attività non sarebbero in regola. E qualche multa è già stata elevata. E’ per questo che la Confcommercio ha chiamato a raccolta gli iscritti per affrontare il problema e sottoporre al Comune delle soluzioni. Tuttavia il clima non sembra essere dei migliori. E’ l’associazione di categoria a consumare lo strappo, prendendo di mira gli assessori Valentina Mercanti e Francesco Raspini che pure hanno incontrato gli esercenti manifestando disponibilità, anche sull’ultimo ‘fronte aperto’, a modificare la situazione.

“In tutti questi anni – si legge in una nota – l’operato di Confcommercio è stato sempre contraddistinto da una costante ricerca del dialogo, del confronto e della concertazione con l’amministrazione comunale di Lucca, a prescindere dal colore politico di appartenenza del momento. Una linea, quella di Confcommercio, nata dalla profonda convinzione che al primo posto vadano sempre messi gli interessi dei propri associati e che essi siano più importanti di tutto il resto. Questa ha permesso a Confcommercio di vedersi riconoscere nel tempo un ruolo di interlocutore istituzionale credibile e autorevole, capace di andare al di là dell’onda politica del momento. Oggi, purtroppo, l’associazione si trova costretta con enorme rammarico a rimarcare il fatto che con alcuni assessori dell’attuale giunta comunale questa strada non sia più percorribile. E non per scelta di Confcommercio”.
Confcommercio va all’attacco: “Negli ultimi mesi l’associazione si è trovata costretta a registrare, prima con stupore e poi con rabbia – si legge in una nota -, una serie di incomprensibili atteggiamenti da parte degli assessori Francesco Raspini e Valentina Mercanti, che hanno penalizzato e stanno penalizzando fortemente il mondo del commercio. Gli esempi da fare sono molteplici: la tariffa dei rifiuti al massimo, gli aumenti indiscriminati della Cosap per i pubblici esercizi del centro storico, i controlli vessatori nei confronti delle attività – sollecitati da un consigliere comunale di opposizione che all’interno del mondo del commercio non rappresenta nessuno, a differenza della nostra associazione che è invece un punto di riferimento con oltre 500 imprese associate solamente all’interno del centro storico – i continui rimpalli di responsabilità per rinviare i tempi di attuazione della moratoria per i ristoranti e i negozi di vicinato, prima promessa per la fine del 2017 e della quale – al di là di qualche generica e non meglio precisata affermazione peraltro sollecitata dal mondo Confcommercio – non si sa più niente di certo. L’associazione non solo stigmatizza con forza la politica portata avanti da questi due assessori, che non aiutano quello che era e resta il settore del vero traino economico della città in grado di garantire occupazione e stipendi a migliaia di famiglie, ma contesta soprattutto i metodi operativi scelti che spesso hanno visto – la Cosap un esempio su tutti – Confcommercio messa di fronte al fatto compiuto, senza alcuna possibilità di concertazione”.
Non si fa attendere la replica dell’assessore Mercanti che proprio questa mattina ha ricevuto il consigliere comunale M5S Massimiliano Bindocci, che è arrivato con una rappresentanza anche di ristoratori: “Sono stupìta di questa uscita. Con l’associazione di categoria abbiamo fatto anche un incontro sulla questione delle tende e in generale sul regolamento Cosap dove io stessa ho dato disponibilità a cambiarlo, così come su altre proposte che hanno fatto e che condivido e condividiamo. È normale poi che si incontrino anche i consiglieri comunali o chiunque lo richiede, cerco di ascoltare e confrontarmi con tutti, certo con chi lo chiede, poi è normale che ai tavoli decisionali ci siano le associazioni di categoria, che ritengo fondamentali e che non ho mai messo in discussione ma la decisione finale poi spetta alla giunta e al consiglio, come è normale che sia”.

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