Vini lucchesi protagonisti a Vinitaly. E dal governo arriva un taglio alla burocrazia

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I vini lucchesi conquistano il Vinitaly ed incontrano il Candia dei Colli Apuani Doc. Venticinque le aziende agricole ed almeno 70 etichette, all’ultima edizione del salone internazionale del vino che si è tenuto a Verona la scorsa settimana per promuovere il territorio ed una delle sue principali eccellenze declinate sotto la bandiera del Montecarlo Doc e delle Colline Lucchesi Doc. Buoni, anzi ottimi i segnali arrivati da buyer ed addetti ai lavori di tutto il mondo che hanno visitato lo spazio della Camera di Commercio di Lucca e della Strada del Vino per conoscere meglio da vicino, ed in molto casi incontrarle nuovamente, le tantissime identità enologiche proposte dalla Provincia di Lucca. Testimonianze e “recensioni” raccolte da Coldiretti che ha organizzato il brindisi tra i vini lucchesi e il Candia dei Colli Apuani Doc prodotti nella vicina Provincia di Massa Carrara ad accendere, oggi idealmente domani chissà, una sorta di percorso enologico condiviso per promuovere le piccole Doc.

“La forza delle piccole Doc sarà sempre più il legame tra i territori e con i prodotti che ne esprimo l’identità. – spiega Gino Fuso Carmignani, presidente del consorzio di tutela del Montecarlo Doc – Il vino è l’elemento di promozione tra i più efficaci su cui possiamo scommettere per il futuro anche in considerazione dell’innalzamento del livello di preparazione dei consumatori e della cultura del buon bere che ha una stretta correlazione con il turismo enologico”. Allo stand dei Doc lucchesi sono passati decine di migliaia di visitatori nel corso della salone: “Ci conoscono, ci riconoscono e soprattutto apprezzano il nostro percorso di ricerca maniacale della qualità. – conferma Carmignani che presto presenterà anche la sua pubblicazione – è stata un’edizione molto positiva con oltre 4mila espositori e circa 150mila visitatori da tutto il mondo”.
Non solo vino, degustazioni e business, l’ultima edizione del Vinitaly è coincisa con un’altra importante notizia attesa dai vignaioli: l’arrivo del Testo unico sul vino che potrebbe tagliare del 50 per cento il tempo dedicato alla burocrazia che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti e richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4000 pagine di normativa che regolamentano il settore. “La semplificazione è uno strumento di competitività. Troppa burocrazia – spiega Coldiretti – rischia di isolarci dal resto dei mercati dove i nostri vini sono molto appetibili. Il testo, che abbiamo ampiamente condiviso, raccoglie molte nostre proposte che consentono di ridurre gli oneri anche economici a carico delle imprese senza abbassare la soglia di garanzia qualitativa attraverso i controlli. Meno vincoli e più competitività”.

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