Snai, chiesta la sospensione della procedura di mobilità

La richiesta che arriva, forte, dalla Regione alla Snai è quella di sospendere la procedura di mobilità e rimettersi al tavolo delle trattative con le parti per valutare se esiste la concreta possibilità di salvare posti di lavoro. Perché soltanto a Porcari rischiano il posto 54 lavoratori. L’impegno che ieri si era preso con i sindacati il consigliere del lavoro delegato da Rossi, Gianfranco Simoncini, è stato mantenuto. E nel corso dell’incontro che si è svolto stamani (30 marzo) a Firenze con i rappresentanti dell’azienda e alcuni amministratori, tra cui il consigliere regionale del Pd, Stefano Baccelli, e il sindaco di Porcari, Alberto Baccini, Simoncini ha chiesto l’apertura di un tavolo di crisi per rianalizzare l’intera situazione. L’azienda ha preso nota delle richieste avanzata e ha spiegato che se ne discuterà all’interno del cda, in vista dell’incontro con i sindacati che si terrà a Lucca, alla sede di Confindustria, il prossimo 5 aprile.
Ma Simoncini ha sottolineato che anche se la procedura non fosse sospesa,”un confronto aperto e serio tra azienda e sindacati rimane essenziale per una gestione sociale della vicenda che salvaguardi al massimo l’occupazione”.

La questione interessa circa quattrocento lavoratori del comune lucchese: molti sono giovani e molte sono donne, ha ricordato il sindaco Alberto Baccini, presente all’incontro assieme al consigliere regionale Stefano Baccelli. La Snai, che nel 2015 ha avviato la fusione con Cogetech, è l’azienda che a Porcari conta il maggior numero di occupati. Le lettere di licenziamento sono appena partite e riguardano 54 dipendenti. A livello nazionale sono 68 i lavoratori coinvolti, un decimo dei 670 impiegati. Per la Regione, ricorda Simoncini, è necessario che vengano utilizzati da subito tutti gli ammortizzatori possibili per gestire questa prima fase e se alla fine rimanesse comunque un’esigenza di esuberi preoccuparsi poi di una gestione sociale anche di questi, magari con uscite incentivate. C’è però un problema, che rende ancora più necessaria una sospensione della procedura di mobilità.
Esiste infatti un contenzioso con l’Inps circa le procedure e il tipo di ammortizzatori attivabili. L’inghippo sta nel diverso tipo di inquadramento tra i dipendenti Snai, che avevano un contratto da metalmeccanici, e Cogetech, con contratto del settore terziario e dunque il fondo Fis di pertinenza. Per l’Inps è quest’ultimo che andrebbe attivato dalla nuova società , che però prevede coperture diverse e ammortizzatori meno estesi nel tempo: anche per i lavoratori che da quindici anni hanno versato all’Inps contributi maggiori. L’azienda intende su questo andare avanti fino al ricorso.
Anche per questo, vista l’incertezza sugli ammortizzatori che si possono attivare, per la Regione sarebbe utile sospendere le procedure di mobilità in questa fase. Non ci sarebbero del resto, numeri alla mano, ragioni di stretta urgenza. La Regione è anche disponibile ad attivare un tavolo sindacati-aziende, pur consapevole che la vertenza è nazionale.
“L’incontro di oggi testimonia l’attenzione della Regione alla vicenda Snai, attenzione che ho sollecitato e a cui mi è stato risposto con tempestività e sollecitudine – spiega il consigliere regionale del Pd Stefano Baccelli -. Da parte del consigliere per il lavoro Simoncini è stata infatti colta in pieno la gravità della situazione e nello stesso tempo sono state ancora una volta messe nero su bianco le priorità come gli step più opportuni da compiere in questa vicenda. Il primo passo lo deve fare l’azienda, sospendendo le procedure di mobilità e riaprendo il tavolo di trattativa con i sindacati”.
A preoccupare è soprattutto il numero degli esuberi. “Non ci sono a mio avviso ragioni che giustifichino il licenziamento di 54 dipendenti della sola sede di Porcari – afferma Baccelli -. Soprattutto in un momento in cui tutti assieme, sindacati, azienda, istituzioni, ci dobbiamo impegnare a risolvere positivamente il contenzioso con Inps, invertendo la sciagurata impostazione sino ad oggi emersa da parte dell’ente previdenziale. Prima di discutere di eventuali esuberi è essenziale sapere con certezza quali ammortizzatori sociali saranno effettivamente attivabili e scongiurare l’ipotesi che lavoratrici e lavoratori che per 15 anni hanno pagato contributi maggiori non usufruiscano oggi delle giuste e conseguenti forme di tutela. Inoltre è bene ricordare che un pesante “alleggerimento” della forza lavoro presso la sede di Porcari è già avvenuto; tra dimissioni volontarie, trasferimenti, tempi determinati non rinnovati, nell’ultimo anno e mezzo sono oltre 50 i dipendenti in meno. Un dato che dimostra che anche eventuali ragioni organizzative di efficientamento sono tutte da dimostrare e di sicuro non urgenti. È quindi assolutamente prioritario continuare a cercare soluzioni che non prevedano esuberi, far cambiare rotta all’Inps, bloccando in questa fase le procedure di mobilità. La Regione ha ribadito, per sua competenza, la volontà di portare avanti un tavolo e quindi un dialogo con l’azienda. Credo che questo sia fondamentale e reputo cruciale ora continuare sul terreno di questa interlocuzione, ben consapevoli che dobbiamo tutelare i lavoratori e una realtà produttiva tra le più importanti del nostro territorio”.
“Tutti i livelli istituzionali sono stati attivati e si sono mobilitati su iniziativa nostra e del consigliere regionale Baccelli – commenta il sindaco di Porcari, Alberto Baccini -: oggi il consigliere al lavoro Simoncini ha preso in mano la situazione, dimostrando che anche la Regione guarda con grande attenzione alla situazione di Snai. E’ stato chiesto all’azienda di sospendere la procedura anche alla luce del ricorso in atto contro Inps, che non ha inteso riconoscere la classificazione industriale all’azienda: una situazione assurda che vede non riconosciuti a lavoratori che per anni hanno versato i contributi i diritti previsti dal contratto dei lavoratori metalmeccanici. Ecco di fronte ad una situazione del genere che, a parer mio, andrebbe risolta con un intervento normativo, chiediamo con la Regione all’azienda di prendere una pausa e valutare l’intera situazione. Il 5 aprile si terrà un importante incontro fra l’azienda e i sindacati, non possiamo che augurarci che si trovi un accordo per rimettersi ad un tavolo delle trattative se non per annullare sicuramente per attenuare gli effetti di una riorganizzazione che pesa su troppi lavoratori dello stabilimento di Porcari”.

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