Pm10, Picchi: “Contro inquinamento provvedimenti inutili”

Inquinamento della Piana, interviene il coordinamento dei comitati. A parlare è Liano Picchi, che analizza la questione dello sforamento delle Pm10: “I giorni in cui gli inquinanti monitorati superano il limiti consentiti dalla legge – dice – si susseguono sempre più numerosi, e intanto le problematiche ambientali della Piana con il passare del tempo si vanno sempre più aggravando. Inutili, quanto estemporanei, tentativi di abbattere gli inquinanti si risolvono nell’impedire l’accensione di qualche caminetto o stufa a legna, come se questi fossero i veri pericoli da cui guardarsi, mentre indisturbati migliaia di tir attraversano i paesi, quantitativi immani di fumi si sprigionano dalle ciminiere delle industrie e centinaia di metri cubi di liquami vengono riversati nei fossi e canali da decine di sfioratoi aperti sconsideratamente in varie parti del territorio. Dopo aver richiesto e ottenuto la realizzazione dei tronchetti ferroviari per spostare su ferrovia le merci, ora alcune grosse aziende non vogliono utilizzarli perché li ritengono antieconomici”.

“Si sono spese centinaia di migliaia di euro – ricorda Picchi – in un progetto europeo denominato Paper Bref che prevedeva l’abbattimento dei vapori che si sprigionavano dalle cartiere mediante raffreddamento e condensazione, ma non una sola realizzazione è stata portata a termine. Nella zona più inquinata della Piana, dove l’università di biologia marina di Livorno rilevò un inquinamento tale da produrre il deserto lichenico, si è fatta costruire una centrale elettrica da 100 megawatt che aggrava la situazione con enormi quantità di biossidi di azoto. Ci domandiamo quale sarebbe stata la qualità dell’aria se a tutto questo si fossero sommate le emissioni dell’inceneritore di pulper che l’azienda Italcarta aveva costruito, e se fosse stato realizzato il grande inceneritore regionale da 350 tonnellate al giorno di rifiuti”.
“Nel trentesimo anno dalla sua scomparsa – conclude Liano Picchi – ci preme invece ricordare con affetto la figura di Amalia del Fiorentino che ci spronò a continuare la battaglia in difesa dell’ambiente, anche quando molti politici del suo schieramento e dell’opposizione ci attaccavano definendoci “retrogradi e contro il progresso”. “La salute è il bene più prezioso; purtroppo, ci rendiamo conto del suo valore solo quando l’abbiamo persa”, questo è quanto ci disse in uno degli ultimi incontri che avemmo con lei, e questo è quanto ci sprona a continuare la nostra azione di pungolo alle istituzioni affinché non si lascino soverchiare dagli interessi di parte e dagli egoismi di pochi”.

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