Porcari, tutto pronto per la mostra fotografica di Cesaretti foto

Da Porcari alla conquista dell’America. Dalle 18 di domani (24 marzo) al 27 maggio, la Fondazione Giuseppe Lazzareschi di Porcari presenta Il Sogno Americano. La fotografia di Gusmano Cesaretti, la mostra fotografica, a cura di Riccarda Bernacchi e Lucia Morelli, che raccoglie le opere dell’artista italo americano Gusmano Cesaretti.

Una selezione di trenta scatti, due sezioni, Gusmano e il cinema e la Street photography narrano la vita di un fotografo vicinissimo ai grandi del cinema, tra cui Michael Mann, Tony Scott e Marc Forster, eppure così vicino anche agli uomini più piccoli, non per dimensioni, ma per essere ai margini della società. “Con questa mostra fotografica raccontiamo una bellissima storia di un artista compaesano – le parole di Cristina Lazzareschi -. Gusmano Cesaretti rappresenta il sogno americano, un talento entrato nell’olimpo. Vogliamo raccontare questa storia, che non è conosciuta da tutti. Siamo grati che abbia accettato, è la sua prima antologica in Italia ed ha ricevuto il patrocinio dell’Unesco”. “Ci tenevo a ringraziare tutti, a partire da Riccarda Bernacchi e Lucia Morelli – le parole di un emozionato Gusmano Cesaretti -. Dedico questa esposizione ai miei genitori”. È la sua prima antologica in Italia, ma il fotografo porcarese, nato a Lucca, è molto conosciuto all’estero ed ha viaggiato moltissimo. Grato a suo padre per avergli regalato la sua prima macchina fotografica, Gusmano Cesaretti emigra agli inizi degli anni ’60 in America, affascinato dal cinema e dai grandi spazi. Insegue il sogno americano ed entra in contatto con il mondo di Hollywood, fino a diventarne attento interprete. Il ragazzo arrivato in America a 19 anni con una grande passione per la fotografia, oggi è diventato un uomo maturo che vive in quel paese e che torna a casa, per la prima volta in Italia per una personale. Gusmano è un fotografo di location, fotografo di scena, produttore, regista di seconda unità. La sua attività di ricerca, di osservazione, di cura al dettaglio prima e durante la realizzazione dei films sono illustrate nella mostra, al piano terra, attraverso scatti scelti tra alcuni titoli di Mann: Thief (1981), Miami Vice tv show (1985), L’ultimo dei Mohicani (1992), The Insider (1999), Miami Vice The film (2006), Blackhat (2015). Nel piano seminterrato della Fondazione Lazzareschi è idealmente ricostruito lo studio di Pasadena, in California. Il profilo di un uomo tatuato, gli occhi al cielo di una guaritrice messicana, il volto coperto di chi non ha nulla da perdere. Sono istanti fissati sulla pellicola, gli scatti più personali di Gusmano Cesaretti che alla fotografia ha dedicato la sua vita. Le sue foto testimoniano una parte importante dell’East Los Angeles, fatta di cultura di strada e di graffiti. Un patrimonio inestimabile non solo sotto il profilo artistico, ma anche sotto quello storico e documentaristico. La storia personale di Gusmano Cesaretti e l’opera artistica sono indissolubilmente legate. Il ‘Picture man’, l’uomo delle immagini, così come chiamano Gusmano nelle periferie, documenta emozioni, relazioni, eventi quotidiani in cui gli esseri umani sono protagonisti. L’esposizione sarà arricchita da un’importante esclusiva: l’intervista di Gusmano a Michael Mann, appositamente realizzata per questa prima esposizione italiana del fotografo. L’incontro con il regista Michael Mann, di cui Gusmano Cesaretti è, ancora oggi, stretto collaboratore, avviene nel 1979, quando alcune foto di Gusmano vengono pubblicate sulla rivista Picture e Mann lo invita sul set di The Jerico Mile. Da allora diventa personaggio chiave del processo creativo dei più grandi registi americani. Michael Mann lo definisce “suo fratello da madre diversa”. In mostra anche contenuti video speciali per le due sezioni: da una parte il minuzioso lavoro di ricerca portato avanti da Gustavo e Mann per la realizzazione del film Miami Vice (2006), dall’altra il docufilm Take None Give None, nato nel 2010 da un profondo legame creatosi negli anni tra Gusmano Cesaretti e il Chosen Few Motorcycle Club in collaborazione con il fotografo Kurt Mangum, premiato al Toronto Motorcycle Film Festival per aver catturato luce, movimento e suoni del più antico club motociclistico fuorilegge degli Stati Uniti nel South Central e selezionato nel 2017 al Motoblot Film Festival.

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