Capannori, Marchi: “Giunta faccia chiarezza sulla piscina comunale”

“Questa è un’amministrazione un po’ strana: si riempie la bocca sulla trasparenza degli atti ma poi, in sordina, sperando che nessuno ci metta il naso, fa approvare provvedimenti ai consiglieri di maggioranza”. Questo il duro j’accuse di Giovanni Marchi di Energie per l’Italia – Alternativa civica di centrodestra. A finire sul personale banco degli imputati, per la lista civica, la maggioranza del Comune di Capannori, rea di aver fatto “passare sotto silenzio alcune direttive in aperto contrasto con le delibere del Consiglio comunale”. In particolare, Marchi fa riferimento alla gestione della piscina comunale e della Scuola civica di musica. Il consigliere di opposizione chiede inoltre lumi sul “perché la Procura della Repubblica abbia aperto un’indagine sulle condizioni in cui versa la piscina comunale”. 

L’esponente di opposizione prende le mosse per la sua critica dall’ordine del giorno del Consiglio comunale dal titolo Capannori Servizi Srl. Determinazioni e approvazioni modifiche statuarie, in cui l’amministrazione rendeva nota la volontà di non rinnovare oltre la scadenza, gli attuali affidamenti in concessione della piscina comunale e della Scuola Civica di Musica. Per la piscina, ricorda Marchi, la data di scadenza era fissata per il 31 agosto scorso. Conseguentemente, sempre secondo il rappresentante di EpI, sarebbe dovuto essere il Comune stesso a gestire, eventualmente, l’affidamento a terzi mediante procedure ad evidenza pubblica “proprio per garantire la continuità dei servizi”.
“Dopo circa nove mesi dall’approvazione della delibera di Consiglio – accusa Energie per l’Italia – questa viene decisamente ignorata, concedendo una proroga tecnica per una non ben precisata causa di forza maggiore, contraddicendo clamorosamente quanto dichiarato dall’assessora Carmassi. Vogliamo assolutamente chiarire che non è nostra intenzione colpevolizzare il dirigente firmatario dell’atto, avendo ricevuto, evidentemente, un input politico per la redazione dello stesso”.
“Ci domandiamo a questo punto – proseguono – come sia possibile che una delibera approvata dal Consiglio comunale sia ignorata da una atto dirigenziale. Non riusciamo a comprendere l’atteggiamento consenziente dei consiglieri di maggioranza, nei confronti di ciò che sindaco e giunta decidono, spesso in modo radicalmente opposto rispetto a ciò che loro stessi hanno votato ed approvato”.
“Riteniamo inoltre – concludono – sia assurdo che, tra le informazioni che sindaco e giunta comunicano al Consiglio comunale durante le sedute, non abbiano chiarito pubblicamente i motivi che hanno spinto la Procura della Repubblica ad intraprendere indagini in merito alle condizioni di sicurezza della piscina comunale. Per tutto ciò, è stata presentata un’interpellanza con risposta orale e scritta per chiarire quanto è accaduto in merito”.

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