Assi viari, centrodestra: Sì a modifiche, ma si proceda

Assi viari, sul tema intervengono anche i consiglieri di Alternativa Civica (Martinelli e Cerri), Energie per l’Italia (Marchi) e Rontani (Udc).
“Lo avevamo già detto in tempi non sospetti – dicono – Il Pd sia lucchese che toscano, non hanno mai trovato un’intesa con il sindaco-presidente. Una divergenza di opinioni all’interno dello stesso partito, che ha permesso in tutti questi anni, un vergognoso stallo su un progetto, ritenuto da tutti indispensabile. Un’esclusione pesante quella di Menesini dal tavolo fiorentino, ma un esclusione che, secondo noi, arriva quando i rappresentati del partito egemone della sinistra, oggi, stretti dalla morsa, tra il massiccio ed inesorabile esodo del consenso e la sempre più energica pressione del mondo dell’impresa e dei cittadini, hanno preferito mettere in un angolo colui che in questi anni ha fatto di tutto per accantonare l’ipotesi di nuova viabilità”.

“Menesini ha sempre operato un tira e molla patetico – commentano i quattro consiglieri di opposizione – Chiede modifiche al progetto: tutela dei laghetti di Lammari, nessuna sopraelevata, deviazione del traffico sulla via Nuvolari verso l’autostrada, salvaguardia di via Chelini, contemporaneità sulla realizzazione dei due assi. Benissimo abbiamo sempre detto noi. Ma non ritiene il sindaco-presidente che sia giunta l’ora di concretizzare? Qual è l’alternativa che propone lui? Menesini si è sempre nascosto, come solitamente fa, al consiglio comunale, non riuscendo mai a spiegare, in che modo superare i veti che lui ha sempre messo. Ha parlato più volte di incontri e trattative con Anas e Cipe, ma di questi fantomatici incontri non si è più sentito parlare. Sono stati fatti? Cosa è stato detto? quali sono le proposte del inoltrate dal sindaco-presidente? Cosa è stato risposto? Ma, soprattutto a questo punto, Menesini è mai stato ricevuto da Anas e Cipe?”.
“Alle nostre interpellanze su questi argomenti – prosegue le nota – non abbiamo mai avuto risposte – tanto per ribadire la considerazione che ha Menesini per il consiglio e per le opposizioni. La nostra posizione, checché ne dica Menesini, che ci accusa dichiarando che “il centro-destra non si è mai espressi dicendo cosa pensa degli assi viari”, è sempre stata chiara. Ribadita anche nel corso di un consiglio comunale monotematico sull’argomento. Ma evidentemente Menesini, che ignora completamente il ruolo del Consiglio, non presta minimamente attenzione a ciò che abbiamo da dire, più preoccupato alla pianificazione delle sue uscite propagandistiche. Siamo d’accordo nel voler salvaguardare il territorio di Capannori. Attiviamo tutte le misure necessarie. Ma andiamo avanti. Il tempo a disposizione delle chiacchiere è finito. Comprendiamo la necessità del Menesini, di non alienarsi la simpatia dei voti dell’estrema sinistra integralista, della parte più intransigente dei movimenti ambientalisti. Lo comprendiamo ancora di più oggi, dopo il tracollo elettorale del suo partito. Ma un amministratore serio deve, ad un certo punto tracciare una linea ed andare avanti. Così per lui non è. Ed i suoi compagni, lo hanno scritto nero su bianco. C’è da aggiungere anche che il sindaco-presidente, si è sentito sempre “tranquillo” sul fronte della nuova viabilità. Non ci ha mai creduto in un reale finanziamento dell’opera e non ha mai avuto la necessità di preoccuparsi troppo su un confronto diretto sulla sua esecuzione. Ora improvvisamente, pare che i fondi siano disponibili e lui si è trovato spiazzato ed oltretutto, escluso e messo all’angolo dai suoi compagni di partito. Proprio coloro che fino ad oggi ha sostenuto strenuamente”.
“Ciò che è successo – è l’analisi – ha palesemente dimostrato, che Menesini, benché sia in possesso di cariche di alto livello, seduto e ben avvinghiato su poltrone di prestigio, è ignorato dai colleghi amministratori Pd. È assolutamente incredibile che vengano organizzati incontri e riunioni – particolarmente importanti come quest’ultima – che decidono le sorti della Piana per il prossimo secolo, senza il sindaco di un comune particolarmente interessato nonché presidente della provincia. Evidentemente l’aria è molto pensante, in un Pd sempre più lacerato, pronto ad auto-cannibalizzarsi. Quando non si è d’accordo con scelte determinanti e si è determinati a porre i cittadini che rappresentiamo al centro della propria attività amministrativa, occorre determinazione e coraggio. Allora, se proprio vogliamo, è da apprezzare la svolta di Alberto Baccini che ha avuto il coraggio di sbattere la porta in faccia non solo al Pd, ma anche all’intero “renzismo”, del quale lui è stato uno dei primi sostenitori. Tutto il resto è solo finzione. Sbraitare e alzare gli scudi, non serve a niente, se non è vi è una radicata e determinata idea di dare una svolta drastica e lineare con ciò che si predica. Altrimenti si deve parlare dell’ennesima esibizione circense per non perdere consensi, ma lasciare le cose come stanno. D’altronde è vero anche che, di questi tempi, c’è da capire, chi cerca in tutti i modi di salvare il proprio posto di lavoro”.

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