Francigena, boom di pellegrini ad Altopascio

Da gennaio a luglio i pellegrini della via Francigena che hanno sostato nella foresteria di Altopascio sono all’incirca 900. Un numero sorprendente, il migliore di sempre, se si pensa che l’anno scorso, prendendo come riferimento lo stesso arco temporale, erano poco più di 700. Cifre che ad Altopascio fanno ben sperare per i prossimi mesi e, in generale, portano a credere che la via Francigena rappresenti ormai un polmone turistico e culturale per il Comune.

La curva positiva nelle presenze si mantiene e si rafforza di anno in anno: nel 2015 sono stati 1397 i visitatori, contro i 1139 del 2014. Nel 2013, invece, la cifra si manteneva sotto le mille unità, con 875 pellegrini, a cui fanno seguito i 546 del 2012. Una fotografia inequivocabile: in quattro anni i portatori della Credenziale, il documento del pellegrino, una sorta di carta d’identità che attesta che la persona che ne è in possesso sta svolgendo un pellegrinaggio verso un luogo di culto, sono quasi triplicati.
“La foresteria può ospitare fino a 11 persone – commenta l’assessore alla cultura e al turismo, Marzia Riccomi – Ma non tutti si fermano per la notte, quindi le persone che attraversano Altopascio sono in realtà ancora di più. Crediamo moltissimo nella valorizzazione dell’itinerario della via Francigena. I pellegrini sono in crescita e si impone la necessità di offrire loro un servizio sempre migliore sotto il profilo dell’accoglienza. Il viandante che decide di percorrere la Francigena è mosso da spinte sia culturali che turistiche che spirituali, dunque l’attenzione dell’amministrazione deve concentrarsi su molti aspetti che vanno dall’incremento della cartellonistica descrittiva, alla creazione di un menù del pellegrino, al rifugio per la notte o anche per un semplice momento di riposo”.
La maggior parte dei pellegrini è di nazionalità italiana. A ruota arrivano i francesi, i tedeschi, gli olandesi e gli inglesi; alcuni perfino dall’Estremo Oriente e dal Sud America. A piedi, soprattutto, ma ultimamente sono tantissimi coloro che viaggiano in bicicletta. Da soli, in coppia, con la famiglia o con gli amici, quello che emerge è che il percorso della Francigena è sempre più un’esperienza alla portata di tutti, egualitaria per sesso, culture, età, lingue. “Per Altopascio la Via Francigena rappresenta molto più di un itinerario – spiega la sindaco Sara D’Ambrosio – Qua abbiamo in mente la creazione di un progetto culturale, spirituale, turistico e storico che sia in grado di abbracciare l’intero territorio comunale: perché la Francigena non sia più solo appannaggio di chi la percorre, ma diventi patrimonio di tutta la comunità, di tutti i cittadini. Per fare questo è fondamentale la collaborazione con realtà vicine interessate dall’itinerario e anche per questo motivo il comune di Altopascio ha aderito al protocollo di intesa sulle Vie Francigene. In programma, infine, c’è anche il progetto di potenziare il sistema di ricezione: la foresteria esistente è insufficiente per rispondere alla domanda attuale. Per questo motivo sono in corso i lavori di ristrutturazione nell’ex canonica dell’abbazia di Badia Pozzeveri, interessata anche da importantissimi scavi archeologici: l’intervento arriverà a conclusione nei prossimi mesi e qua daremo vita a un ostello per pellegrini”.

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