Porcari ricorda gli emigranti, inaugurata mostra foto

E’ stata inaugurata questa mattina (30 aprile), nel bel mezzo della manifestazione Porcari in fiore, la mostra Il filo dei ricordi – Porcari e i suoi emigranti che intende ripercorrere le vicende dell’emigrazione dall’Unità d’Italia (1861) ai giorni nostri, con le storie dei cosiddetti ‘cervelli in fuga’. Un’esposizione che rimarrà visitabile fino al 30 giugno, ospitata dalla Fondazione Lazzareschi e organizzata con la collaborazione del Comune di Porcari, l’associazione Lucchesi nel mondo e la Fondazione Paolo Cresci.

“Porcari negli ultimi anni è cresciuta e si è aperta all’esterno, proponendo eventi capaci di richiamare pubblico da fuori – ha evidenziato il sindaco, Alberto Baccini – che volentieri la sceglie per trascorrere il proprio tempo libero. L’offerta culturale, anche grazie alla Fondazione Lazzareschi, fiore all’occhiello della nostra comunità, sa distinguersi e interessare”. I percorsi espositivi si sono avvalsi di materiali prodotti per una fortunata mostra che la Provincia di Lucca organizzò a Palazzo Ducale nel 2011, Lungo la scia di un’elica, e di documenti inediti. I visitatori troveranno riprodotti gli ambienti domestici delle famiglie lucchesi dell’ottocento, vedranno con i loro occhi la povertà che li mosse a cercare una vita migliore altrove, così come le cabine delle navi verso ‘la Merica’: Stati Uniti, Brasile, Argentina. Vedranno i lavori portati nel nuovo mondo dalle nostre comunità e conosceranno le storie di chi, oggi, è integrato nel nostro territorio e di chi ha scelto altri paesi per realizzarsi professionalmente. “Abbiamo voluto coinvolgere le nuove generazioni e quindi le scuole, che hanno collaborato alla realizzazione della mostra – spiega Lori Del Prete, assessore alla cultura di Porcari – perché è seminando cultura delle nostre radici che fortificheremo il senso di comunità per il futuro. Quando la mostra sarà conclusa trasferiremo i materiali nel portale online Museo Porcari, affinché rimangano a disposizione di tutti, anche di coloro che da Porcari hanno scelto di spostarsi all’estero”. Il lavoro di raccolta dei materiali ha coinvolto famiglie e collezionisti privati: “Una collaborazione importante, per la quale sento di dover ringraziare molte persone – ha spiegato Cristina Lazzareschi, direttrice dell’omonima fondazione – e che ha portato in un unico luogo foto e documenti, abiti e oggetti rari con l’obiettivo di crescere in consapevolezza e cultura della memoria”. Tra gli attori che hanno contribuito alla realizzazione della mostra, l’associazione Lucchesi nel mondo: “La Lucchesia è stata una mosca bianca nell’ottocento, unica realtà della Toscana a conoscere il fenomeno dell’emigrazione – ha spiegato la presidente, Ilaria Del Bianco – favorita dalla vocazione a spostarsi che per secoli è stata l’anima dei rapporti diplomatici e commerciali intrattenuti dalla Repubblica di Lucca. Certo, nelle nostre campagne c’era povertà, ma non aveva mai raggiunto livelli così profondi da spingere all’emigrazione senza alternative. Tuttavia molti lucchesi sono andati altrove, esportando valori di laboriosità, legalità e integrazione. La nostra associazione, che da sempre collabora con gli enti locali per rafforzare cultura delle origini, crede soprattutto nel ruolo che le scuole possono svolgere in questa direzione”. Pietro Luigi Biagioni, direttore della Fondazione Paolo Cresci, portando i saluti del presidente ha aggiunto: “Questa mostra determina un doveroso riconoscimento storico e invita a una presa di coscienza dell’attualità. Tra gli oggetti esposti, voglio sottolineare l’importanza della valigetta dell’emigrante, che raccoglie pezzi d’intimità toccanti: un inedito donato da un medico che ha operato sui transatlantici Michelangelo e Raffaello”. Presenti all’inaugurazione anche Alessandro Sesti, curatore della mostra Lungo la scia di un’elica, e Francesca Fazzi della Maria Pacini Fazzi, casa editrice del catalogo. La mostra Il filo dei ricordi – Porcari e i suoi emigranti è a ingresso libero e rimane aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, mentre il sabato e la domenica osserva orario pomeridiano dalle 16 alle 19.

Le foto di Giuseppe Cortopassi

Le foto di Domenico Bertuccelli

Elisa Tambellini

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