Vaccini obbligatoria, tanti all’assemblea dei genitori a Capannori

Si è svolta ieri sera (8 giugno) alle 21 nella sala comunale Aldo Moro a Capannori, l’assemblea pubblica a cui erano presenti circa 200 persone tra genitori e cittadini a dimostrazione dell’interesse e della preoccupazione suscitata dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Lorenzin per l’obbligatorietà di 12 vaccini necessari sia per l’iscrizione agli asili e scuole d’infanzia per i bambini di età compresa tra 0 e sei anni sia per non incorrere in sanzioni economiche per gli studenti della scuola dell’obbligo.

“Siamo genitori responsabili – dicono in una nota i partecipanti – che vogliono avere informazioni chiare e trasparenti sul tema dei vaccini e che sono a favore di una libertà di scelta consapevole e informata. Non si tratta qui di scontri ideologici o guerre di religione tra favorevoli e contrari ai vaccini; non accettiamo di essere etichettati come No Vax. Vogliamo solo capire se il decreto appena adottato potrà veramente portare a soluzione il problema, vero o presunto che sia, che dice di voler risolvere. Il legislatore parte dal presupposto, da molti contestato, che le vaccinazioni siano scese sotto la soglia necessaria a garantire il cosiddetto effetto gregge. In realtà, come è emerso confrontando i dati della regione Veneto (l’unica ad aver approntato l’anagrafe vaccinale prevista come presidio principale dal piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-19) i dati in possesso del ministero sono incompleti a causa dell’inadempienza delle regioni. Le sue valutazioni della copertura sono fatte tenendo conto solamente dei bambini sotto i 2 anni e non vengono aggiornate con i dati relativi alle vaccinazioni fatte in epoche successive. Laddove questo viene fatto, in Veneto, la copertura vaccinale è superiore al 95 per cento. Ma anche ammesso che di maggiore copertura ci sia effettivamente bisogno, il rimedio trovato è peggiore del male. A detta di tutti, all’origine del problema c’è una crisi di fiducia degli italiani nei confronti delle istituzioni in genere ed anche verso le istituzioni mediche. Ma uno che perde fiducia in qualcosa non può essere costretto a credere con la forza, può solo essere riconquistato con buone argomentazioni e buone pratiche”. 
“Del resto, se praticamente tutti i paesi europei rispettano gli standard vaccinali senza obblighi di legge – continuano i presenti all’evento – vuol dire che non è indispensabile ricorrere a soluzioni draconiane come quella pensata dai nostri governanti che prevedono sanzioni da 500 a 7500 euro per ogni anno e per ogni bambino! Questo provvedimento, che peraltro è di difficilissima applicazione, ha forti aspetti di incostituzionalità ed è un gravissimo attacco alle libertà individuali. Costituisce un pericolosissimo precedente di intrusione dello stato nella sfera privata di ognuno proprio nel luogo più sensibile: il nostro corpo fisico. Anche il tipo di società futura che un tale provvedimento prefigura è decisamente inquietante: qui siamo ben oltre lo stato etico (paternalista) siamo allo stato totalitario che vuole disporre dei corpi dei suoi cittadini con pratiche mediche massificate indistinte, identiche per ogni soggetto, veramente un trattamento da gregge dove l’obbiettivo perseguito non è quello declamato, ma il controllo sociale pervasivo, il dominio sui corpi in un’ottica di ipersfruttamento, alla faccia della democrazia. Ovunque, in occidente e non solo, gli spazi democratici si vanno restringendo. La politica ha sempre meno potere ed è succube dei grandi centri finanziari che con il loro enorme potere economico sono in grado di ricattare e tenere sotto scacco intere nazioni. Se lo stato volesse veramente realizzare vaccinazioni sicure ed efficaci stimolerebbe e orienterebbe la ricerca sui vaccini e sui loro effetti in prima persona, anziché affidarsi alle multinazionali farmaceutiche, non farebbe il copia&incolla dei loro progetti per redigere i propri piani nazionali”. 
“Noi vorremmo che stasera si realizzasse tra noi una crescita di consapevolezza della complessità dei problemi, ma anche della gravità della situazione. Si realizzasse, per quanto possibile – concludono i genitori – un’occasione di confronto lucido e disincantato perché è importante capire, prima di far sentire la propria voce: una voce calma e ferma, informata, forte delle sue ragioni, che sono molte, ma anche consapevole delle ragioni altrui. Se dal dopoguerra l’industria automobilistica avesse orientato la sua ricerca sulla sicurezza anziché sulle prestazioni, ad oggi ci saremmo risparmiati milioni di morti su tutto il pianeta. Analogamente se la ricerca medica fosse orientata alla salute pubblica, oltre che al profitto delle multinazionali, avremmo sicuramente livelli di personalizzazione dei vaccini molto più avanzati (come del resto si fa ormai anche per i tumori) e non ci troveremmo a subire pratiche vaccinali come in catena di montaggio, dove non ci è dato di leggere nemmeno il bugiardino di quanto ci viene somministrato. Questa è l’occasione per invertire la rotta! Lottiamo e diamoci da fare per impedire la conversione del decreto e per far maturare la consapevolezza di quanto questa sia una battaglia di libertà per tutti, anche per coloro che non hanno alcun dubbio sulle vaccinazioni. Potrebbe sempre capitare a chiunque che qualche cosa di non certificabile possa impedire o sconsigliare l’adozione di un vaccino nei tempi e nei modi previsti dal decreto, o che magari in futuro vengano approntati e resi obbligatori nuovi vaccini non sufficientemente testati: è già successo”.

 

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