Educare alla morte, riflessioni pedagogiche

Dobbiamo pur imparare a concepirla e dirla, la morte. La riflessione sulla morte pertiene alla pedagogia, come educazione del senso del limite, della finitudine, della caducità umana. La morte di una persona amata rappresenta l’esperienza emotiva più dolorosa vissuta dagli esseri umani, un evento capace di modificare i nostri orizzonti psicologici, dato che il nostro mondo personale non potrà mai più essere lo stesso senza quella persona che amavamo in modo unico e specifico.

Ma a colpirci è anche la morte intorno a noi che ci scuote e ci richiama alla vulnerabilità della vita. Il bambino che sperimenta la morte, tanto più se significativamente vicina, non sente più il proprio mondo come un luogo stabile e sicuro; le sue abitudini quotidiane, che ne sostengono il senso di sicurezza, vengono sconvolte; avverte una esplosione di emozioni, una quantità di sensazioni ed impulsi non riconosciuti e impossibili da elaborare. Se la perdita avviene in famiglia, cambia la struttura familiare, così come i ruoli dei membri della famiglia: la casa che prima era un rifugio tranquillo, stabile, può diventare un posto che non spiega e che non dà più sicurezza. I bambini sono alla ricerca di una spiegazione e di un bisogno costante di ricostruire il loro mondo, assieme agli adulti. In ottica ecologica la complessità del processo formativo di un soggetto non può essere curata da un singolo rappresentante di un unico settore educativo ma deve essere sostenuta da una rete relazionale cui partecipano tutte le agenzie a deputate; per questo l’educazione alla morte rientra nella complessità del processo formativo di un soggetto che, se adeguatamente strutturata nel contesto scolastico e familiare in una dimensione di coerenza educativa, può permettere al bambino anche diventato adulto, di vivere le difficoltà nella gestione delle emozioni legate alle perdite inevitabili nella vita, attingendo a maggiori risorse interiori.

dottoressa Valentina Ciuffi
pedagogista clinica ed educatrice professionale
valentina.ciuffi@libero.it

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