Ancora Sandler-Barrymore, basta che funzioni

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Insieme per forza di Frank Coraci è il terzo film che vede insieme la fortunata coppia cinematografica Drew Barrymore ed Adam Sandler e come per The Wedding Singer e 50 volte il primo bacio il film funziona, diverte, risultando assai migliore degli ultimi lavori che vedevano la presenza di un Sandler stanco e ripetitivo che riproponeva ogni volta il solito personaggio. Questo non è il caso. Innanzitutto c’è un’ evoluzione nei personaggi, non più figli di o mammoni. Divorziata lei e vedovo lui, e per giunta con figli a carico, ma comunque bisognosi di ritrovare l’amore che le vicissitudini della vita ed i figli sembrano aver allontanato definitivamente dalla loro vita. Naturalmente all’inizio del film i due si odiano, ma una vacanza a stretto contatto in Africa farà scoppiare l’amore.

Come tutte le produzioni della Happy Madison (casa di produzione di Adam Sandler) ritroviamo all’interno della pellicola i vari attori/amici già rivisti nei precedenti film, infilati a forza magari anche solo per dei veloci cameo. Ma qui si va oltre. Infatti vengono citati attraverso i personaggi di Tom 10 secondi ed il pianista fissato con il brano Do you really want to hurt me i due precedenti film realizzati dalla coppia Barrymore/Sandler, a sottolineare la connessione fra le produzioni.
Il pubblico si diverte a seguire l’evoluzione della storia d’amore, innanzitutto perché i due attori sono molto bravi a muoversi fra una situazione di amore/odio continua, ma anche perché la trama è ben scritta, meno scontata delle tipiche commedie sentimentali e riesce a catturare gli spettatori quasi per tutta l’intera durata. Quasi, perché probabilmente su decisione sempre di Sandler ( he sembra adorare questo genere di comicità), all’interno del film ci sono degli intermezzi stile musical di personaggi estranei alla storia che vorrebbero far ridere, ma in realtà riescono solamente nell’intento di allontanare il pubblico dalla trama.
Il voto è 7, una commedia solare, brillante, una conferma per il regista Coraci che è sicuramente più a suo agio con questo tipo di commedie che non con altri generi (vedasi ad esempio il flop de Il giro del mondo in 80 giorni).

 

Damiano Baccetti

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