Rogo a Marginone e S.Salvatore, gli appelli dei sindaci

E’ durata per tutta la mattinata di oggi e prosegue ancora l’operazione di bonifica dei vigili del fuoco e dei volontari dell’antincendio boschivo, oltre che dei tecnici dei Comuni di Altopascio e Montecarlo nella vasta area andata a fuoco ieri a cavallo delle frazioni di Marginone e San Salvatore. Il panorama, dopo il passaggio del fuoco, è desolante. Ci sono infatti ancora dei punti in cui si vede del fumo e che sono strettamente monitorati. L’area è sotto controllo, ma vista la vastità dell’evento anche nei prossimi giorni ci potrebbero essere dei piccoli focolai da tenere d’occhio.

Solo oggi, dopo la chiusura temporanea di ieri, è stata riaperta la via di Montecarlo mentre è severamente vietato entrare nell’area colpita dalle fiamme, soprattutto nel bosco. Solo i proprietari delle abitazioni e dei terreni, tutti rientrati dopo l’evacuazione precauzionale di ieri, hanno la possibilità di accedere.
Nel frattempo sono in corso le indagini per capire le responsabilità dell’incendio. Il primo cittadino di Altopascio, Sara D’Ambrosio, già ieri ha sottolineato come l’incendio possa essere opera di piromani, come dimostra il fatto che l’area di Altopascio e Montecarlo è fra le più bersagliate di questa estate. Il sindaco ha poi ribadito l’appello ai residenti: chiunque abbia visto o veda qualcosa può scrivere o chiamare subito la polizia municipale o anche direttamente il Comune.
Il sindaco di Montecarlo, Vittorio Fantozzi, si appella direttamente con una nota formale alla prefettura ed al comando provinciale dell’arma dei Ccrabinieri di Lucca per chiedere un maggiore supporto a difesa non solo delle aree boschive e dell’incolumità pubblica e in generae del patrimonio naturale del territorio: “L’incendio dell’11 agosto – dice Fantozzi – è soltanto l’ultimo di una lunga serie che sta interessando il territorio montecarlese. Ora, se posso personalmente affermare, senza tema di smentita, che i danni causati da ogni singolo incendio siano stati enormemente contenuti grazie all’impegno ed al sacrificio dei volontari e dei vigili del fuoco, spesso con il contributo determinante del più semplice cittadino, sull’origine di questi incendi, che la stampa locale quanto le voci di corridoio ed il vox populi vogliono dolosi, resta il mistero più fitto. Che ci siano indagini in corso nessuno le nega, avendo io più volte avuto occasione di vedere all’opera la Forestale, la cui eliminazione risulta chiaramente oggi all’atto pratico un altro errore incalcolabile di un recente governo, ma sull’esito di queste non è dato sapere nulla. O non si è scoperto nulla perché semplicemente non c’è nulla da scoprire o, semplicemente, il Comune non ha fatto domanda in carta bollata per sapere qualcosa ma in ogni caso, non si ha il tempo di risolvere il dilemma perché nel frattempo un altro incendio scoppia e si perdono ettari di bosco e di terreno, per non parlare delle ingenti risorse, tutte del contribuente, impegnate per spegnere il fuoco. Qualcuno oggi sa dirci qualcosa circa l’origine di questi incendi? La comunità attende mentre si chiede di monitorare con uomini e mezzi il verde ancora intatto. Boschi che, si dice sempre dopo che le fiamme li hanno divorati, non erano puliti altrimenti non sarebbero bruciati. Sarebbe da chiedersi come mai non si ha notizia di boschi che non bruciano ma, in ogni caso, volendo considerare pertinente l’osservazione ci sarebbe invece da domandarsi chi e come, oggi in Toscana sulla base di normative esistenti e stringenti, dovrebbe far osservare questo principio di pulizia, o meglio di manutenzione, delle aree boscate, molte private, la cui incuria e riduzione a discarica è realmente frutto di lungo periodo”. “C’è ancora qualcuno – conclude Fantozzi – che si prende cura dei boschi prima che brucino o deve fare, anche qui, il Comune il lavoro di altri enti? Il fumo degli incendi di questa estate porta con sé un crescente cattivo sentore di sbandamento della cosa pubblica, al di là della professionalità e spesso del puro e letterale eroismo di volontari e forze dell’ordine chiamati inevitabilmente ad evitare, per l’appunto, il peggio laddove una maggiore prevenzione, quindi un maggiore impegno di tutti, eviterebbe tante perdite al nostro inestimabile patrimonio naturale e con esso – e basta permanere qualche minuto tra i cittadini circondati dalle fiamme per sincerarsene senza fare retorica – la fiducia nelle istituzioni che ci siamo dati ed a cui abbiamo conferito la nostra tutela. È nostro dovere e responsabilità rendere conto di questa nostra mancanza e reagire subito per difendere quello che resta”.

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