Forza Nuova, blitz davanti casa del sindaco

Torna ad alzarsi il livello dello scontro politico a Lucca. E ancora una volta sul tema di migranti e stranieri. Uno striscione appeso nella notte da Forza Nuova davanti alla casa del sindaco Alessandro Tambellini ha scatenato la ferma condanna della politica cittadina, e non soltanto dei sostenitori del primo cittadino, che è entrato nel mirino della formazione di estrema destra non nel suo ruolo pubblico o in una sede ufficiale e istituzionale ma nel privato della sua abitazione. Una provocazione, quella di Forza Nuova, seguita alla consegna delle cittadinanze simboliche ai figli di stranieri residenti in città, una iniziativa che l’amministrazione comunale ha inaugurato ormai alcuni anni fa ma che stavolta ha scatenato, più delle altre, vibranti polemiche. Nel messaggio di Forza Nuova a caratteri cubitali campeggia la scritta “Unico cittadino onorario sua eccellenza Benito Mussolini”, con un evidente riferimento alla scelta che fecero molti Comuni italiani, tra cui anche Lucca, negli anni venti, tributando l’onoreficenza al capo del fascismo. Un gesto subito stigmatizzato dal Pd e dallo stesso sindaco, che ha notato soltanto questa mattina attorno alle 8, uscendo di casa, lo striscione: “Configura in maniera chiara un reato, ovvero apologia del fascismo”, il primo commento di Tambellini. Ma Forza Nuova incalza rivendicando il gesto. “I militanti di Forza Nuova prendono posizione sulla cosiddetta cittadinanza onoraria data agli immigrati dal sindaco di Lucca – dichiara Giovanni Damiani, segretario provinciale di Fn -. Abbiamo lasciato un messaggio chiaro e patriota proprio sotto casa del primo cittadino: il Consiglio comunale pensi ai nostri connazionali in difficoltà e senza un lavoro invece che a queste pagliacciate”.

“È bene che questa classe politicante capisca che gli italiani sono estremamente stufi di loro e della loro amministrazione anti italiana – interviene così anche Leonardo Cabras, coordinatore regionale di Forza Nuova, che incalza -: per noi non esiste nessuna cittadinanza agli immigrati, tantomeno quella onoraria che non è altro che un grimaldello propedeutico alla sostituzione etnica programmata con lo Ius soli: l’unica cittadinanza onoraria semmai spetterebbe a sua eccellenza Benito Mussolini”.
Il primo cittadino ha notato lo striscione soltanto questa mattina. Nella notte è rientrato a casa dopo il consiglio comunale, terminato poco prima dell’una, senza notare nulla di strano ma Forza Nuova era già entrata in azione. Soltanto stamani uscendo di casa una vicina ha fatto notare al sindaco lo striscione e poco dopo la notizia era già online.
“Di che cosa hanno paura? – si chiede il sindaco -. La cittadinanza simbolica, introdotta nel 2013 dalla mia amministrazione, grazie anche all’impegno che su questo tema ha profuso il compianto consigliere comunale Alessandro Bertolucci, rappresenta un modo per promuovere l’uguaglianza tra persone di origine straniera e italiana che nascono, vivono, crescono, studiano e lavorano in Italia, e a Lucca in particolare.  Forse i militanti di Forza Nuova hanno paura di questi 38 bambini cui abbiamo conferito lunedì scorso la cittadinanza simbolica nella sala del consiglio comunale? In questa triste vicenda non si tratta di tutelare la mia persona, ma la memoria storica di una intera comunità. Lo striscione, infatti, configura in maniera chiara un reato che in Italia è perseguito per legge: si chiama apologia del fascismo”. Dall’episodio di cui è comunque informata la questura si è subito dissociato il consigliere comunale e leader di Casapound, Fabio Barsanti, che non ha mai lesinato critiche all’amministrazione comunale sul tema dei migranti e anche sull’iniziativa che ha provocato la reazione di Forza Nuova: “Dare la cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati – sottolinea Barsanti – è la solita strumentalizzazione che trova, ovviamente, la mia netta contrarietà. Fare azioni come queste invece – precisa tuttavia – è, semplicemente, un’idiozia, che ha il solo effetto di portare vantaggio alla stessa strumentalizzazione. E non solo”. “Forza Nuova – chiarisce – non c’entra niente con Casapound. Non mi piacciono gli striscioni sotto casa, inoltre è uno striscione stupido e la modalità lo è ancora di più”.
Al sindaco Tambellini arriva subito la solidarietà dal senatore dem Andrea Marcucci: “In Italia il diritto alla critica e al dissenso è garantito dalla Costituzione. L’apologia di fascismo – scrive il senatore su Facebook – invece è un reato perseguito dalle leggi. Oggi la mia totale solidarietà va al sindaco di Lucca Alessandro Tambellini per l’odioso striscione di Forza Nuova. Il fascismo non è una opinione, è un crimine”.
“Non abbaseremo mai la guardia” su episodi del genere, avverte il segretario regionale del Pd, Dario Parrini. “Solidarietà mia personale e del Pd Toscana – scrive – al sindaco di Lucca Alessandro Tambellini. I fascio-razzisti di Forza Nuova hanno appeso sotto casa sua uno striscione disgustoso dopo la scelta del comune di sottolineare la giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza conferendo cittadinanze simboliche a figli di immigrati residenti in città. Respingiamo con tutta la forza possibile questo atto intimidatorio e incivile così come respingemmo il penoso blitz dell’agosto scorso a Pistoia contro don Biancalani. La guardia non l’abbasseremo mai”.
Massima vicinanza e solidarietà al primo cittadino di Lucca viene espressa anche dalla deputata Pd, Raffaella Mariani: “Lucca – scrive Mariani -, città accogliente e democratica, saprà respingere con determinazione l’intollerabile iniziativa di Forza Nuova. Lucca città di don Aldo Mei e di Fratel Arturo Paoli. Lecito esprimere  opinioni per noi assolutamente non condivisibili, intollerabile ci risulta l’esaltazione di Benito Mussolini e della sua dittatura che ha provocato centinaia di migliaia di morti in Italia e non solo. Fatti come questi ci dicono dell’estrema ed attuale pericolosità di ideologie che pensavamo sconfitte dalla storia. Ed è per questo che non abbasseremo la guardia nel  rispetto delle leggi e dei valori democratici su cui si fonda la nostra repubblica”.
“Questo è un reato, si chiama apologia di fascismo e nessuno può far finta di non vedere il sempre più sfrontato disprezzo che Forza Nuova mostra nei confronti della Costituzione e delle leggi della Repubblica”. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta così la notizia dello striscione inneggiante a Mussolini posto dal gruppo neofascista vicino all’abitazione del sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, contestato per la concessione della cittadinanza onoraria simbolica a 38 bambini nati da genitori stranieri. “Si tratta – continua Rossi – di un’offesa intollerabile ad un’intera città, che ha una forte cultura antifascista e solidaristica, e di un tentativo gravissimo di intimidazione nei confronti del sindaco, cui va la mia piena solidarietà, e delle istituzioni democratiche. E non può non colpire – sottolinea il presidente – che questa violenza verbale e ideologica tutta fascista si applichi ad una scelta di grande umanità e di intelligenza politica assunta dal Comune di Lucca”. “Siamo di fronte ad un fenomeno che non può essere sottovalutato – conclude Rossi – è evidente l’infittirsi di un agire politico che non nasconde la sua ispirazione fascista. Il senso dell’Osservatorio che abbiamo attivato per monitorarlo è proprio questo e la nostra Avvocatura, cui il fatto è stato già segnalato, valuterà le possibili azioni di iniziativa regionale”.
“Quello che è accaduto al sindaco Tambellini è inaccettabile – è la ferma condanna del consigliere regionale del Pd, Stefano Baccelli -. L’orribile striscione esposto da Forza Nuova rappresenta un attacco intimidatorio gravissimo. Sono vicino a Tambellini a cui voglio esprimere tutta la solidarietà personale e del gruppo del Pd in Regione, sono sicuro, conoscendolo, che non arretrerà di un millimetro di fronte a gesti vergognosi che richiamano purtroppo periodi bui della nostra storia recente. Lucca ha una profonda tradizione antifascista, quella che ha segnato tanti di noi nella nostra militanza politica. Lucca è la città di don Aldo Mei, fucilato per aver dato rifugio a ebrei, dei monaci certosini di Farneta trucidati dalle SS, e anche di don Pietro Tocchini, parroco di San Marco, al cui seguito nel circolo Coraggio si sono formati tutti quei giovani che poi ebbero ruoli di rilievo nel movimento cattolico, nelle forme di resistenza civile durante la seconda guerra mondiale, nella ricostruzione della città dopo la Liberazione, e non solo. Tutto questo è la nostra storia, è il nostro Dna, chi cerca di dimostrare il contrario è sulla strada sbagliata e noi saremo sempre qui a ricordarglielo”.
Ferma la presa di posizione del presidente del consiglio comunale di Lucca, Francesco Battistini (Pd): “L’apologia di fascismo è un reato – afferma -. Questa notte sono stati offesi i valori democratici che ci identificano come comunità. Un atto vigliacco e condannabile ha colpito Alessandro Tambellini, attaccato non in una sede istituzionale ma in casa propria. È prima di tutto l’uomo che è stato bersaglio di questo gesto vigliacco e all’uomo, prima che al sindaco, voglio esprimere la mia assoluta solidarietà. Un bruttissimo episodio, sintomo di una tensione, di un clima di violenza possibile, che si inserisce in un contesto umano e relazionale – la corte, la casa, la famiglia – che dovrebbe per tutti rappresentare invece serenità e sicurezza”.
Esprimono solidarietà anche i capigruppo delle forze di maggioranza, Renato Bonturi, per il Pd, Claudio Cantini, per Lucca Civica e Daniele Bianucci per Sinistra con Tambellini: “”L’atto di Forza Nuova è ignobile ed esecrabile – sostengono i capigruppo della maggioranza -, compiuto contro una iniziativa, quella della cittadinanza simbolica, voluta e votata dallo stesso consiglio comunale nel 2013, che ha inteso così promuovere l’uguaglianza tra bambini di origine straniera e italiana che nascono, vivono, crescono, studiano e poi lavoreranno in Italia, e nel nostro comune nella fattispecie. Condanniamo con forza questo atto – proseguono -, per i contenuti e per la modalità con cui è stato portato avanti, e ci auguriamo che gli organi preposti facciano luce fino in fondo su quello che si profila con estrema chiarezza come reato di apologia del fascismo, aggravato dal fatto che Forza Nuova non ha scelto la sede istituzionale del Comune, ma la casa privata del sindaco Tambellini, con un atteggiamento intimidatorio che travalica l’ambito di rappresentanza pubblica, per sfociare nella sfera privata e personale. Ai partiti della destra lucchese che siedono in consiglio comunale chiediamo di esprimere in modo netto e chiaro la propria condanna nei confronti di quello che ha fatto ieri notte Forza Nuova. Il confronto, a tratti anche aspro, fra schieramenti politici diversi che hanno visioni differenti sulle questioni che riguardano la nostra città, non può infatti prescindere dal riconoscimento delle regole che fondano il sistema democratico in base al quale noi stessi sediamo sui banchi del consiglio comunale”.
Al sindaco arriva anche una solidarietà da parte dell’opposizione in consiglio comunale. Il direttivo della lista civica SìAmoLucca, il capogruppo Remo Santini e i consiglieri comunali Cristina Consani, Samuele Cosentino e Enrico Torrini condannano l’episodio. “Non condividiamo – si legge in una nota – nè il gesto nè il contenuto, lontani dal nostro modo di agire e di pensare”. Per Forza Italia, che parla attraverso i responsabili provinciale e comunale, Maurizio Marchetti e Gianluca Ghiglioni l’episodio è da condannare: “L’episodio dello striscione affisso di fronte al l’abitazione del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini è da censurare sotto ogni profilo – dicono Infatti, mentre diamo a Tambellini la nostra solidarietà se si è sentito minacciato o intimidito dal contenuto o dalla collocazione dello striscione, vogliamo anche sottolineare l’assoluta inutilità di un messaggio simile, che evoca un personaggio ormai morto da settant’anni e che appartiene alla storia passata. Crediamo che sarebbe meglio convogliare queste energie per evidenziare, nei modi civili e nelle sedi opportune, critiche a un sistema di gestione del comune assolutamente negativo sotto diversi profili, figlio di una campagna elettorale che proprio sui temi del fascismo ha vissuto la sua pagina peggiore. Certamente queste iniziative non fanno altro che alimentare l’utilizzo di argomenti legati al passato remoto della nostra nazione, mentre Forza Italia guarda ai problemi veri delle persone che non sono , sicuramente, parlare di Mussolini nel 2017”.
Stigmatizza l’accaduto anche il sindaco di Borgo a Mozzano e presidente dell’assemblea territoriale del Pd, Patrizio Andreuccetti: “Il fatto più grave di quanto accaduto a Alessandro Tambellini con lo striscione di Forza Nuova, non è lo striscione in sé (comunque gravissimo), bensì il sostrato sub-culturale che lo accompagna. Quelle cose da alcuni dette, da altri pensate, che tendono a minimizzare o a farsi scivolare tutto addosso: ‘il fascismo non esiste – esemplifica Andreuccetti -, ‘voi che ne parlate siete obsoleti’, ‘in fondo Mussolini ha fatto cose buone’. E tutto il filotto di ignoranti banalità di cui si sente parlare quotidianamente. Studiare la storia aiuterebbe, ma studiarla davvero”. “Finché l’uomo continuerà a farsi guerra per colore della pelle, religione o nazionalità l’umanità resterà sconfitta – è invece il commento del sindaco di Altopascio, Sara D’Ambrosio – Mi chiedo cosa significhi nel 2017 rievocare Mussolini e il fascismo. Superati da quasi un secolo di storia, sconfitti dalla democrazia, un uomo, un partito e un’ideologia che ricordano e rievocano conflitti e sofferenze per il popolo italiano. A questi spavaldi soggetti che hanno attaccato uno striscione davanti l’abitazione del sindaco Tambellini dico: siete fuori dal tempo e dalla realtà. Oggi i sindaci di tutta Italia conferiscono la cittadinanza a persone adulte che vivono e lavorano in Italia da una vita, oppure ai ragazzi 18enni, nati in Italia da genitori stranieri, che hanno sempre e solo vissuto in Italia ma che, per una legge ormai superata, non hanno la possibilità di definirsi giuridicamente italiani – con tutte le problematiche che ne conseguono – prima della maggiore età. Ogni volta è una grande emozione, una festa, a dimostrazione dell’attaccamento e dell’importanza che questo atto per loro rappresenta”. “Al sindaco di Lucca, invece, dico questo – aggiunge -: Alessandro vai avanti, perché i tuoi principi sono quelli della solidarietà e della passione per la politica e per la tua comunità, niente a che vedere con chi appende striscioni di fronte alla tua casa privata, pensando in questo modo di lanciare una sorta di sfida o di intimidazione”.
Per Articolo Uno-Mdp di Lucca è necessario che gli inquirenti facciano luce sull’accaduto: “Non basta – affermano infatti – la ferma condanna per il gesto compiuto questa notte da Forza nuova davanti a casa del sindaco. Mentre esprimiamo solidarietà al sindaco Alessandro Tambellini – si legge in una nota del territoriale -, ai suoi familiari ed anche agli altri residenti nella corte che hanno subito un atto intimidatorio e la violazione della proprietà privata, vogliamo chiedere con forza alle autorità competenti di intervenire per applicare la legge, riconoscendo nel gesto e soprattutto nel contenuto dello striscione un atto di vera e propria apologia del fascismo. Siamo orgogliosi di una amministrazione che compie gesti simbolici per rafforzare le politiche di integrazione costruendo una comunità civile che coinvolge persone da anni regolarmente residenti e che lavorano sul nostro territorio. Crediamo  sia anche rispettoso di una ricca storia di emigrazione lucchese che ha saputo diventare cittadina di due mondi e che ha pagato cara nei decenni una cultura discriminatoria e razzista nei confronti degli emigranti. Non ci spaventa che qualcuno non condivida questa cultura e queste politiche ma riteniamo inaccettabile che questo possa legittimare atti intimidatori e che inneggiano a Mussolini addirittura accompagnati da un comunicato stampa ufficiale”. “Il blitz di Forza Nuova, davanti casa del sindaco di Lucca dove è stato apposto un striscione – commenta Domenico Capezzoli di Idv – è da condannare senza se senza ma. Il gruppo di estrema destra non è nuovo a questo tipo di cose. La magistratura intervenga e li punisca”.

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