Sindacati: Municipale, nuovi turni peggiorano servizio

La Diccap – sindacato di categoria delle polizie locali – torna oggi (2 febbraio) sul progetto di riorganizzazione dei servizi del personale del Comando della polizia municipale a Lucca e attacca la ‘riforma’ proposta dalla giunta Tambellini. “In primo luogo – si legge – la lotta sindacale messa in atto dalla polizia municipale di Lucca non rappresenta la protezione di interessi egoistici, volti a mantenere agevolazioni o privilegi a discapito della sicurezza cittadina. Vogliamo, piuttosto, difendere un orario di lavoro che ha consentito negli ultimi 15 anni la copertura di tutti i servizi richiesti dall’amministrazione e la presenza massiccia per tutti i grandi eventi cittadini, moltiplicatisi negli ultimi anni, e che ora con un atto senza un senso logico l’amministrazione vuole stravolgere”. E, per questo, il sindacato entra nel dettaglio di turni ed orari, pomo della discordia: “La municipale di Lucca – si spiega – non è nata con una turnazione su 7 ore giornaliere per 5 giorni settimanali. Per decenni il personale ha turnato su 6 ore giornaliere per 6 giorni ed il contratto decentrato del 2004, cui fa riferimento l’introduzione del turno di 7 ore giornaliere, ha imposto al personale una serie di sacrifici, dettagliatamente normati nel contratto medesimo, volti a garantire il mantenimento di una costante presenza di agenti sui 7 giorni lavorativi e pensati per fronteggiare eventi improvvisi che richiedessero un surplus di operatori in servizio. Fra questi citiamo gli istituti della reperibilità notturna, della disponibilità nei giorni festivi e l’orario atipico. La stesura definitiva di questo contratto avvenne a seguito di uno studio approfondito e dopo un meditato confronto tra le parti che aveva per fine ultimo quello di garantire una maggior continuità di presenza di agenti sul territorio, proprio attraverso il passaggio dal turno di 6 ore giornaliere a quello di 7”.

Il sindacato ricorda inoltre che l’orario di servizio del comando di piazzale San Donato copre con tre turni giornalieri un arco orario che va dalle 7 della mattina alle 2 di notte, per 7 giorni alla settimana. “Al riguardo – continua a specificare la nota – è doveroso ribadire che la polizia municipale a Lucca è già in servizio 7 giorni su 7. Ricordiamo poi che il personale, negli anni, non si è mai contrapposto alle continue richieste dell’amministrazione, anche di variazione ed estensione dell’orario, per far fronte alle mutate richieste di sicurezza. L’ultima in ordine di tempo è stata quella di pochi anni fa, quando proprio l’assessore Raspini richiese la variazione del fine turno serale dall’una alle due, con proroga fino alle tre nei week-end. In quelle circostanze il corpo di polizia municipale, proprio per venire incontro alla crescente esigenza di sicurezza dei cittadini, accettò senza ostruzionismo questa richiesta. E cosa ha fatto l’assessore nello stesso periodo in cui i suoi agenti lavoravano nel nuovo orario concordato? Ha perseverato con continue e pressanti richieste di controlli e servizi aggiuntivi, accompagnate da gesti a dir poco scellerati dal punto di vista delle assunzioni”.
A sostegno di quest’ultima tesi, il sindacato cita due dati riferiti al periodo dell’attuale giunta: “Nel 2012, anno del primo insediamento, il corpo di polizia municipale era composto da 83 unità, scese fino a 75 nel 2017. Nell’ultimo biennio – viene argomentato – poi la situazione ha assunto contorni ancora più drammatici: infatti, a fronte delle 15 uscite, tra pensionamenti, cambi di profilo e mobilità esterne, sono rientrate appena 9 unità. Inoltre anche le 3 assunzioni previste per il 2018, indicate da Raspini come un dato confortante, si rivelano insussistenti se si considera che nello stesso periodo sono previsti almeno 4 pensionamenti. La situazione assume contorni paradossali se paragonata ai numeri del capoluogo di provincia più vicino, Pisa, che conta circa 10mila abitanti più di Lucca, ma ha in forza, già adesso, quasi il doppio del personale di polizia municipale (circa 130 unità, ndr) ed ha da poco manifestato la propria intenzione di portare il corpo a circa 150 unità. Questo significa lavorare per garantire presenza sul territorio e rispondere alle richieste di sicurezza dei cittadini: non lo si può certo fare cambiando l’orario di lavoro del personale senza aumentare le forze in campo”.
L’attacco si sposta poi sulle dichiarazioni – definite dal sindacato “non sincere” – dell’assessore Raspini sulle motivazioni che hanno portato l’amministrazione a rivedere l’orario. “Non corrisponde al vero – la contestazione – che con l’attuale articolazione oraria mediamente riposano 20 operatori al giorno e che con il nuovo orario saranno recuperate almeno 10 unità. In realtà il numero medio di agenti a riposo si attesta su circa 12 unità al giorno e di questi si potrebbero recuperare con il nuovo orario non più di 5/6 operatori, dei quali massimo 2/3 che prestano servizio esterno. Ciò vuol dire che l’amministrazione prevede di garantire alla cittadinanza lucchese una maggior presenza sul territorio ed un più alto senso di sicurezza con una sola pattuglia in più per tutto il giorno. Pura utopia: o forse – meglio – pura demagogia e propaganda”. Un altro aspetto che lascia perplessi i sindacalisti è rappresentato dalla nuova struttura organizzativa del comando, in vigore dal 1 febbraio: “Al suo interno la dirigenza, non si sa se su precisa direttiva dell’assessore di riferimento o in autonomia, ha dimostrato grande sensibilità per la sicurezza della città – l’accusa – decurtando i nuclei adibiti a servizi di presidio e controllo del territorio di 6 agenti destinandoli agli uffici. Emblematica è la situazione dell’ufficio servizi, dove una collega di profilo amministrativo, che da anni ha svolto con profitto le sue mansioni specialistiche, guadagnandosi la stima di tutti, è stata sostituita con un operatore di polizia municipale, con perdita di un’unità operativa. Il cambio di orario, in quest’ottica, serve davvero? O forse è il caso che si faccia un concorso, atteso da un decennio, e si faccia un programma assunzionale degno di un capoluogo di provincia, attuando nel frattempo una migliore gestione delle risorse umane? I proclami dell’assessore scivolano addirittura nel ridicolo quando, per giustificare la modifica dell’orario di servizio su sei giorni settimanali, chiama in causa l’esigenza di un maggior coordinamento con gli uffici amministrativi del Comune, che notoriamente sono completamente chiusi il sabato. Con chi e con cosa il Comando dovrebbe coordinarsi di sabato? E con chi e cosa l’assessore crede che ci si sia potuti coordinare fino ad oggi? D’altronde non ci si poteva aspettare un diverso atteggiamento da colui che ha sempre tenuto a mostrarsi più sui giornali che dentro i corridoi del Comando, soprattutto quando negli ultimi anni numerose vicende avrebbero suggerito un suo diretto interessamento per rasserenare gli animi del personale”.
I sindacalisti concludono ancora all’attacco: “Niente di veramente nuovo – l’ennesima sferzata – se si pensa che per lungo tempo si è assistito ad un continuo occultamento di qualsiasi notizia sulle molteplici e specifiche attività che ogni giorno gli agenti compiono con dedizione, ove da queste l’assessore non potesse ricevere benefici diretti d’immagine politica. Di contro quest’ultimo non ha mai esitato a prendere le distanze dal Corpo, ogni qual volta un’attività istituzionale potesse riflettersi negativamente su di lui. In linea con l’atteggiamento sempre tenuto verso gli operatori della municipale cittadina, Raspini, portando avanti il progetto del cambio orario nel più assoluto segreto, ha dimostrato estrema noncuranza rispetto alle esigenze personali dei suoi agenti, considerandoli come meri numeri. Ci si consenta quindi una battuta: l’assessore dichiara di essere guidato dalla stella polare del benessere e della cura della città, ma gli operatori sono sicuri che i cittadini hanno ben capito che i nuovi orari di servizio della polizia municipale, da lui progettati, sono un fuoco fatuo, che niente ha che vedere con la sicurezza cittadina”.

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