“Chiese chiuse per inutilità”, blitz dei fedeli a Bagni foto

Vita dura per i piccoli borghi delle aree montane: vanno verso una crescente razionalizzazione non solo i servizi pubblici ma anche quelli spirituali. Si fondono i Comuni, si accorpano gli uffici postali e anche Santa Romana Chiesa si adegua. E così la riduzione delle funzioni religiose ha mosso un gruppo di fedeli, che si firmano DisperAzione Cattolica, a porre questa mattina (5 febbraio) dei cartelli provocatori sui portoni delle chiese del territorio di Bagni di Lucca. Un gesto che non è passato inosservato, tant’è che si mobiliterà anche l’amministrazione comunale. È in programma infatti per venerdì mattina (9 febbraio) un incontro a Lucca tra il sindaco di Bagni Paolo Michelini e il vescovo di Lucca monsignor Italo Castellani dove sarà affrontata la questione, insieme ad altre problematiche inerenti al territorio di Bagni di Lucca.

Ad accompagnare il gesto alle porte delle chiese, una lettera aperta per stigmatizzare i disagi che la situazione attuale provoca. “Siamo persone cattoliche che credono che non si possa abbandonare un territorio come Bagni di Lucca. Dopo l’incontro tenuto con il monsignor vescovo Italo Castellani ci siamo sentiti un po’ abbandonati e spiazzati. Dovremmo forse lasciare andare le nostre tradizioni? O non meritiamo forse delle messe perché siamo rimasti pochi? Sappiamo che il territorio di Bagni di Lucca non è di facile gestione, tante frazioni, tante parrocchie, magari poche anime. Ma quelle poche anime – chiedono i fedeli – non meritano di vivere pienamente la fede così come vorrebbero? I cartelli servono per attirare l’attenzione su una realtà, la nostra. Un gesto ironico che non è dettato da mancanza di valori o altro, ma – precisano – sono proprio i valori che sentiamo forti che ci impongono di fare qualcosa, di fare tutto quello che possiamo per non essere abbandonati e poter vivere ancora la nostra fede. Perché realtà più grandi parlando di abitanti meritano più parroci quando si tratta però di aree territoriali ristrette, mentre noi con aree vastissime dobbiamo subire tagli o dobbiamo spostarci qua e là per trovarci una messa, un sostegno, una persona che ci accolga e ci ascolti? Perchè dobbiamo essere noi ‘a uscire’? La Chiesa non insegna forse da sempre che dovremmo andare verso chi ha più disagi (di popolazione e legati al territorio in questo caso) e non verso le situazioni più agiate? Il buon pastore non lasciava forse 99 pecore per inseguirne anche una sola? In una realtà già difficile, limitando le messe e criticando il catechismo fatto in parrocchia, chiedendo aiuto ai laici per sopperire alla mancanza di preti, chiedendo di riunirsi in gruppi fai da te di preghiera non si rischia di avere perdite ancora maggiori tra le fila dei credenti, soprattutto tra i ragazzi? Meditate gente, meditate. Ecco il perché dei cartelli apparsi stamani sulle porte delle chiese delle parrocchie di Bagni di Lucca”.
“A Bagni un sacerdote è stato trasferito – spiega il sindaco Michelini -. Adesso sono solo in 4 i prelati che devono suddividersi su tutto il territorio. Spesso quindi la Villa rimane scoperta. C’è già stato un incontro tra il vescovo e i fedeli che però si è risolto in un nulla di fatto. Nell’incontro di venerdì rappresenterò le istanze dei miei concittadini, anche se come rappresentante di un’istituzione laica, non posso interferire con le decisioni prese dalla curia”.

 

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