Case svaligiate in periferia, sit in di protesta

Continuano le incursioni dei ladri nelle case della Piana di Lucca e cresce anche la rabbia e l’esasperazione di quanti devono fare i conti con i furti. E’ per questo che, sull’onda della condivisione social e su gruppi whatsapp delle segnalazioni di colpi ma anche movimenti e auto sospette, è nato un movimento spontanea che punta a portare di nuovo allo scoperto e sotto i riflettori la crescente richiesta di sicurezza.

A fronte di un grande impegno delle forze dell’ordine, i cittadini continuano a rimanere vittime delle bande in questa lotta impari. E’ per questo che si sta organizzando una manifestazione pubblica davanti al Comune di Lucca per far sentire la voce di coloro che dicono basta ai furti in abitazione. L’idea lanciata ancora una volta sui social network sta riscuotendo tante adesioni: dovrebbe svolgersi, salvo modifiche, mercoledì 28 febbraio alle 12 in via Santa Giustina.
Anche nelle ultime ore hanno continuato a colpire i ladri. Nella serata di ieri a San Concordio le bande hanno preso di mira un condominio dove hanno svaligiato due appartamenti. In entrambi i casi i proprietari si trovavano fuori dalle abitazioni dove i ladri sono riusciti ad entrare arrampicandosi. Una volta all’interno hanno messo tutto a soqquadro, portando via oggetti di valore per un bottino ancora da quantificare. Ai proprietari non è restato da far altro che chiamare la polizia che adesso sta indagando sugli episodi. A Lammari nella zona dei Laghetti, ieri sera (10 febbraio) una banda di malviventi è entrata in una abitazione. I ladri hanno rotto una finestra e sfondato due porte ma poi sono dovuti fuggire perché è entrato in azione l’allarme. Stesso copione a S. Alessio dietro la chiesa: una gang ha provato ad entrare in una casa ma è stata disturbata dall’arrivo dei vicini.
“Basta non ne possiamo più. Questa non è vita”, commentano i promotori della manifestazione “delle vittime dei furti” che organizzano il presidio sotto al Comune. “Passiamo intere giornate fuori casa per lavorare per portare il pane a casa. Vogliamo vivere serenamente nelle nostre case – scrivono -, senza doverci barricare in casa ed essere schiavi di sistemi di allarme. È ora di dire basta, di esigere la sicurezza per cui paghiamo le tasse. Facciamo sentire la nostra voce a sindaco, prefetto e questura”. Alcuni si sono rivolti anche a Striscia la notizia, sperando che il tg satirico si interessi della situazione.

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