Inchiesta latte in polvere, per Gup non fu corruzione

Non ci fu corruzione, ma solo due episodi di false fatture da parte di un’agenzia di viaggi. E’ questo il pronunciamento del gup di Pisa sull’inchiesta di Nas di Livorno e procura di Pisa che aveva ipotizzato una rete corruttiva tra pediatri toscani e informatori scientifici di alcune aziende che commercializzano latte in polvere: per l’accusa i medici avrebbero indotto le mamme a utilizzare latte artificiale al posto di quello materno, ricevendo in cambio vantaggi.

L’indagine, il 21 novembre 2014, aveva portato agli arrest domiciliari 12 pediatri, il manager di un’azienda e 5 informatori, oltre a suscitare scalpore e anche l’intervento del ministro Beatrice Lorenzin. Ventitrè in totale gli indagati. Davanti al gup due pediatri, Maurizio Petri e Claudio Ghionzoli, sono stati giudicati con rito abbreviato e assolti, gli altri sono stati prosciolti: si tratta del manager Michele Masini, degli informatori Daniele Boldrini, Valter Gandini, Vincenzo Ruotolo, Gianni Panessa e Giuliano Biagi e dei pediatri Fabio Moretti, Marco Granchi, Renato Domenico Cicchiello, Gian Piero Cassano, Marco Marsili, Luca Burchi, Amerigo Celandroni, Alberto Colombini, Giovanni Lenzi e Donella Prosperi. Per altri due pediatri, Alessandro Marini e Alessandro Costagliola, accolta la richiesta, avanzata dalla difesa, di essere giudicati dalla magistratura livornese. Rinviati invece a giudizio due impiegati di altrettante agenzie di viaggi livornesi per due fatture false, mentre una terza imputata per lo stesso reato è nel frattempo deceduta. La procura pisana ha annunciato ricorso.

 

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