Uil: “Su futuro Campo Marte si coinvolgano sindacati”

“Il futuro del Campo di Marte resta un’incognita. Sembra che il Comune abbia un progetto per questa struttura essenziale per il tessuto urbano e sociale del territorio, eppure non conosciamo linee di indirizzo e progetti. Speriamo che non arrivi, come spesso accade, a cose fatte e calato dall’alto: chiediamo alle istituzioni di coinvolgere le parti sociali, sindacati in primis”. È questa una delle richieste che mette sul tavolo il segretario della Uil Fpl di Lucca, Pietro Casciani. Per l’esponente Uil “la battaglia per il Campo di Marte rappresenta uno dei punti chiave su cui il sindacato ha sempre mantenuto un’attenzione alta e costante perché il rischio vero è che si trasformi questa zona strategica e si perda la connotazione di cittadella della salute e dei servizi al cittadino. Quando si mettono in vendita cubature importanti la speculazione è sempre dietro l’angolo, soprattutto a pochi passi dalle mura di Lucca. Vogliamo essere partecipi del nuovo progetto”.

“Questa zona rischia di sprofondare nel dimenticatoio in futuro e diventare una terra di nessuno” incalza Giancarlo Pucci della segreteria aziendale e Rsu Uil Fpl. Una battaglia che ora vede affiancata alla Uil Fpl anche la responsabile delle pari opportunità Uil Fpl Rossana Vannucchi, che rilancia l’allarme sicurezza per i lavoratori e i cittadini che frequentano il Campo di Marte: “Solo nelle scorse settimane ci sono state le minacce alle guardie mediche e persino un tentato scippo andato a vuoto solo grazie alla pronta reazione della vittima. Ormai non passa giorno che non si parli della sicurezza al Campo di Marte e su questo punto pensiamo possa essere rispolverata l’idea della Cittadella della sicurezza per trasformarla in sede delle forze dell’ordine”.
In questo quadro carico di interrogativi c’è però un silenzio sospetto per la Uil Fpl di Lucca ed è quello della Usl Toscana Nord Ovest che ancora non è intervenuta nel merito degli interrogativi sollevati e soprattutto azioni che vadano verso la protezione dei propri dipendenti: “È come se la situazione non la riguardasse. Anzi, non vorremmo che proprio le scivoli addosso. Ci rendiamo conto in queste situazioni che Pisa è lontana – chiosa Casciani – e con la stessa superficialità con cui si è declassata l’area, chiudendo di fatto la portineria, si lascia che tutto avvenga senza intervenire. L’azienda non comprende che i lavoratori, e a quanto pare anche i cittadini, hanno paura a rimanere da soli durante il pomeriggio. Così non possiamo più andare avanti: se l’azienda si ostina a non rispondere né a prendere provvedimenti non ci resterà che rivolgerci alle autorità competenti”.

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