Anziano minacciato e rapinato in casa foto

di Roberto Salotti
E’ stato per un’ora in balìa di tre rapinatori che lo hanno affrontato sulle scale di casa e gli hanno coperto la bocca con le mani: “Se stai buono e non gridi non ti accadrà nulla di male”. Un incubo a cui il pensionato Ubaldo Dardi, 84 anni, e fegato da vendere, è riuscito a sottrarsi soltanto dopo alcuni quarti d’ora di paura, ingannando i ladri e rifugiandosi dalla vicina.
Una serata che difficilmente potrà dimenticare. L’anziano si trovava nella sua abitazione di via di Paganico a Tassignano, una villetta a schiera in un complesso di case popolari. Si sentiva al sicuro nel suo appartamento dove ogni porta e finestra è protetta da una grata di ferro. Invece, proprio mentre si era messo a letto già alle 21 di ieri sera (25 marzo) si è ritrovato in casa tre professionisti dello scasso ed è rimasto sotto la loro minaccia fino a circa le 22, quando, approfittando di un momento di distrazione dei balordi impegnati a ripulirgli di denaro e preziosi la camera da letto al piano superiore, è fuggito aprendo il cancello del vialetto di casa e infilandosi in casa della vicina.

“Ero preso dal panico inizialmente – racconta ancora sotto choc il pensionato -: aveva paura che mi avrebbero gettato giù dalle scale oppure che mi avrebbero picchiato una volta finito il lavoro. Succede sempre così, lo leggo sui giornali e lo vedo in televisione. Così ho cercato il modo di scappare e alla fine ci sono riuscito”.
Ubaldo era andato a letto presto, subito dopo la cena. Il figlio che vive con lui si trovava a Lucca dalla compagna ma l’anziano si sentiva sicuro: aveva chiuso tutte le porte e le imposte e si era messo nel letto. Ad un certo punto ha sentito un rumore forte provenire dal piano terra, “ma ho pensato che fosse il mio vicino di casa che chiudeva la porta blindata”. Qualche attimo dopo, però, un secondo tonfo lo ha messo in allarme: “A quel punto – racconta con molta lucidità – ero sicuro che qualcuno era entrato in casa”.
Allora si è alzato, “ero in mutande e canottiera, ma sono andato sulle scale: lì ho visto tre uomini con il viso coperto da sciarpe e una torcia in mano. Uno di loro mi ha afferrato e mi ha tappato la bocca con la mano, mi ha detto di non provare a gridare perché mi avrebbero fatto del male”. Poi due si sono diretti in camera, aprendo cassetti e armadi. Si è allontanato anche il terzo uomo e allora Ubaldo ha disceso le scale: “Mi hanno detto dove andavo in italiano ma con un accento straniero – racconta -: io ho detto che dovevo sedermi perché mi sentivo male”.
A quel punto uno dei tre malviventi è sceso a sorvegliarlo. Individuato il cellulare dell’anziano lo ha nascosto in un cassetto della cucina. Proprio da qui, poco prima, i malviventi erano riusciti ad entrare. Arrivati dai campi che danno sulla via Romana, i rapinatori hanno rotto il lucchetto dell’inferriata che proteggeva la porta finestra della cucina e poi avevano scassinato la serratura entrando nella villetta su due piani.
“Sentivo da sopra i rumori dei cassetti aperti – prosegue il pensionato – ed ero nell’angoscia. Ad un certo punto mi sono convinto che dovevo provare a togliermi da quella situazione. Quando il ladro che era con me si è allontanato mi sono alzato ed ho aperto il cancellino dell’ingresso premendo il tasto al citofono. Mi hanno scoperto, ma ho detto loro che controllavo il quadro elettrico così mi hanno lasciato stare. Dopo un po’, quando c’è stata l’occasione ho aperto la porta e sono scappato dai vicini di casa”.
Erano ormai le 22 passate. Da qui Ubaldo ha fatto chiamare i carabinieri ma al loro arrivo i malviventi si erano già dileguati. I militari della stazione di Capannori e quelli del reparto operativo hanno ascoltato il racconto del pensionato e hanno iniziato le indagini del caso. La caccia alla banda è’ cominciata nella Piana di Lucca già nella notte.
“Quelli che hanno rapinato mio padre sono dei professionisti – osserva il figlio -: spero che quello che ci hanno rubato, ovvero tutto quello che avevamo, lo debbano spendere in medicine”.
I ladri hanno fatto una accurata selezione: hanno trovato e rubato circa 8-9mila euro in contanti che il pensionato teneva in casa e poi tutti gli ori e i gioielli della moglie defunta di Ubaldo e del figlio, per un valore complessivo di circa 15mila euro. Hanno lasciato però un Rolex falso e altre catenine di nessun valore trovate nei cassetti. Poche le tracce lasciate: oltre ad essere tutti e tre travisati, i malviventi indossavano guanti in lattice. Un dettaglio che fa sospettare ai carabinieri di dover cercare una banda di rapinatori professionisti del mestiere.
Per l’anziano fortunatamente soltanto tanta paura anche se per precauzione nella serata di ieri è stato fatto portare in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale San Luca.

 

 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.