Revocato sequestro di beni all’imprenditore Raffaelli

Sequestro dei beni per l’accusa di associazione di stampo mafioso, l’Appello revoca la decisione. E’ questa la decisione della sede di Firenze di ieri (11 aprile) nei confronti dell’imprenditore Pietro Raffaelli, ex presidente del Viareggio. I fatti risalgono all’1 ottobre del 2013 quando a Raffaelli, condannato in prima istanza per associazione di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori e omissione della comunicazione di variazione del patrimonio al nucleo di polizia tributaria, furono sequestrati beni personali e familiari. A luglio 2016 il sequestro era stato confermato con sentenza di primo grado dal tribunale di Lucca. Contro sentenza l’imprenditore ha presentato ricorso alla corte d’appello di Firenze, assistito dai difensori Nico D’Ascola e Tullio Padovani, che ha dato ragione annullando il sequestro in quanto, dice la corte “non vi sono in atti elementi di fatto che consentano di affermare l’appartenenza del Raffaelli ad associazioni criminali di stampo mafioso e dunque la sua pericolosità specifica”.

“Dopo quattro anni sei mesi ed undici giorni – è il commento dell’imprenditore – speriamo che la Corte abbia scritto la parola fine su una vicenda che ha portato dolore e distruzione su una intera famiglia”.

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