Aggressione in piazza, si indaga su matrice politica

di Roberto Salotti
Una violenza di matrice politica che potrebbe essere stata accesa da ruggini legate al calcio. Potrebbe essere questo, secondo gli inquirenti, il retroterra in cui si è sviluppata l’aggressione a tre giovani attivi negli ambienti dell’antifascismo cittadino, da parte di un gruppo di coetanei, alcuni dei quali, per contro, vicini agli ambienti dell’estrema destra (Leggi). Un quadro non più ipotetico, ma confermato oggi (7 maggio) dalle dichiarazioni rese in una denuncia presentata negli uffici della questura. Uno dei ventenni vittime dell’episodio avvenuto venerdì sera (4 maggio) nella centralissima piazza San Michele, ha trovato il coraggio, sostenuto dalla famiglia, di presentarsi in viale Cavour e raccontare tutto agli investigatori. E confermando che la lite è scaturita per via della neonata squadra di calcio popolare Trebesto, che si fonda su principi di autogestione e ‘orizzontalità democratica’, ripudiando ogni forma di razzismo e prevaricazione (Leggi). 

 

Un modo per declinare l’impegno antifascista dei giovani che ne hanno promosso la costituzione, al termine di diversi incontri  al Centro Giovani di Capannori, che tuttavia era già finito nel mirino. Obiettivo di attacchi e critiche dall’opposta fazione di giovani, alcuni dei quali venerdì sera sarebbero passati dalle parole pesanti alle mani. La discussione sarebbe cominciata proprio da questo e poi è degenerata: “Stalinisti qui non li vogliamo”. Poi giù calci e schiaffi. Nell’indifferenza generale. Nessuno interviene. Nessuno si mette in mezzo ai quei giovani che menano le mani.
Sui fatti di venerdì sera, comunque, la polizia ha aperto un’indagine che mira a fare piena luce su circostanze e movente dell’aggressione. Gli uomini della Digos diretti da Leonardo Leone stanno vagliando la denuncia del giovane e non è dai escludere che nei prossimi giorni sentiranno anche gli altri due ragazzi coinvolti come vittime.
Gli investigatori, inoltre, stanno cercando anche di verificare se le telecamere di videosorveglianza che si trovano sulla piazza abbiano ripreso qualcosa di utile per acquisire eventualmente i filmati e identificare gli autori dell’aggressione, avvenuta attorno alla mezzanotte.
Secondo quanto ricostruito finora, i tre giovani di 25, 26 e 28 anni erano andati a trascorrere la serata in uno dei locali che si affaccia sulla piazza. Avevano preso una birra e fatto due chiacchiera, prima di uscire. Una volta sulla piazza però si sono fatti avanti alcuni giovani, 6 o 7 dalle prime informazioni rese ai poliziotti.
“Da qui ve ne dovete andare, comunisti”, ha gridato uno di loro. I tre giovani, a quel punto, hanno voltato le spalle e si sono allontanati. Ma gli altri, stando a quanto denunciato, avrebbero continuato. Li avrebbero seguiti e continuando con gli insulti avrebbero alzato le mani, colpendo a schiaffi i tre giovani e prendendoli a calci fino a quando non sono riusciti a correre via, imboccando via Fillungo. Nessuno dei passanti è intervenuto o ha chiamato la polizia. Non lo hanno fatto nemmeno le tre vittime.
Sono andati a casa, spaventati, ma uno di loro, aiutato dai genitori, si è deciso a non far passare sotto silenzio quanto accaduto. E’ andato a farsi medicare al pronto soccorso da cui è stato dimesso con pochi giorni di prognosi e poi stamani si è recato in questura per formalizzare la denuncia. Saranno le indagini a fare chiarezza: l’obiettivo è dare un volto e un nome agli aggressori e chiarire anche il movente della violenza e confermare quindi l’ipotesi di una matrice politica.
Sul tema, in serata, l’intervento dell’Anpi di Lucca: “Diamo nomi appropriati ai soggetti dell’accaduto – scrive la presidente Rosalba Ciucci – Fascisti i 7-8 ragazzi aggressori, antifascisti gli
aggrediti, rei di giocare in una squadra di calcio fondata su valori antirazzisti, antisessisti e contro ogni discriminazione. A noi dell’Anpi sezione intercomunale di Lucca questo basta perché giungano ai tre ragazzi antifascisti, la nostra vicinanza e solidarietà, che ci auguriamo possa trovare momenti di condivisione di battaglie culturali e civili, per una riaffermazione dei valori dell’antifascismo”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.