Bullismo e droga, attiva app per segnalazioni a polizia foto

Abbattere la barriera di omertà che spesso cala sugli episodi di violenza e prevaricazione, specie tra giovani e in particolare tra i banchi di scuola, e offrire uno strumento immediato e calato nella realtà 2.0, dove ogni studente medio è particolarmente versato, per arginare l’odioso fenomeno del bullismo, ma anche quello, preoccupantemente in crescita, dello spaccio di droga tra giovanissimi. Ha questo duplice obiettivo – unito a quello ‘formativo’ e di prevenzione dei reati in particolare tra minori – la nuova applicazione per smartphone che da oggi (15 maggio) è scaricabarile sul cellulare anche a Lucca. Partita in Toscana con una sperimentazione a Firenze, l’App che si chiama YouPol, è stata presentata stamani, non a caso, alla sede dell’ufficio scolastico provinciale dal questore Vito Montaruli, affiancato dal commissario Fabio Scalisi, capo della squadra volanti e dal commissario Silvia Cascino, che guidando la squadra mobile, spesso si occupa direttamente di casi di violente e prevaricazione che hanno come vittime o aguzzini proprio i minori.

IMG_5788.JPG

A loro principalmente è destinato il nuovo strumento, che – ed è una delle più importanti caratteristiche – consentirà di inoltrare direttamente alla sala operativa della polizia anche segnalazioni anonime. “Questo perché – spiega il commissario Scalisi – soprattutto per quello che riguarda il fenomeno del bullismo c’è una omertà diffusa tra i giovani. Tra le vittime perché temono ritorsioni, tra i compagni perché non vogliono esporsi o temono a loro volta di venire bullizzati dai compagni”. Ma non è sull’onda degli episodi dell’Itc Carrara che è maturata l’iniziativa. “Si tratta – ha spiegato infatti il questore – di un percorso che era stato già avviato e che oggi culmina nella presentazione dell’Applicazione, che riteniamo possa contribuire non soltanto a rendere più efficaci le segnalazioni ma anche a costituire un deterrente per la commissione di reati, come bullismo e spaccio di droga tra i giovanissimi. E’ uno strumento molto duttile, che può comunque essere utilizzato non soltanto dagli studenti ma anche dalle loro famiglie”.
Le due categorie per le quali possono essere inoltrati messaggi alla polizia sono bullismo e droga: dopo aver scaricato l’Applicazione si può accedere liberamente, anche senza registrare un account. L’unica condizione è quella di consentire la geolocalizzazione. Ogni messaggio inviato, infatti, individuerà la posizione del segnalante. Nel caso in cui si vogliano portare alla luce episodi avvenuti in un altro luogo della città, ma ai quali si è assistito o di cui si è avuto ‘notizia qualificata’, la App consente di indicare l’indirizzo specifico attraverso un sistema immediato e molto intuitivo. Ma attenzione: evitate gli abusi o le bufale, perché la polizia potrà comunque rintracciarvi.
“Non è certo questo l’aspetto che preme sottolineare – spiega il questore -, quello cui aspira questa applicazione è creare un filo diretto con il mondo della scuola. Un percorso già avviato con momenti formativi negli istituti, dove gli operatori della questura si recano periodicamente per sensibilizzare ai problemi del bullismo e dello spaccio di stupefacenti”. E ovviamente lo strumento non sostituisce i metodi tradizionali per le segnalazioni: la telefonata al 113 e, chiaramente, la denuncia.
“Le segnalazioni così inviate – ha spiegato Scalisi – vengono lette dagli operatori nella sala operativa del 113, che attiva le volanti seguendo il principio dell’emergenza e dell’urgenza della segnalazione”. Più sarà precisa, più sarà immediato e diretto l’intervento dei poliziotti.
Ora la ‘palla’ passa agli istituti: “Questa è una importante iniziativa per la prevenzione – ha osservato la dirigente dell’ufficio scolastico territoriale di Lucca e Massa Carrara, Donatella Buonriposi – che è nostra volontà contribuire a diffondere tra gli studenti. Il fatto che il maggior numero di alunni l’abbia sul cellulare, siamo convinti, costituirà, anche da solo, un ottimo deterrente contro episodi di bullismo e spaccio. La prossima settimana terremo un incontro con tutti i presidi delle scuole superiori, ma stiamo coinvolgendo anche gli istituti comprensivi perché nemmeno quelli sono esenti da certi episodi”.
Al lavoro ci sono già i dirigenti dell’Itc Carrara, Cesare Lazzari, dell’Isi Pertini Daniela Venturi, e del polo scientifico tecnologico Fermi, Massimo Fontanelli, che erano presenti alla conferenza stampa. “Credo – ha sottolineato Lazzari – che quello della App sia uno strumento anche in grado di responsabilizzare gli studenti stessi, che altrimenti sono portati a prendere certe cose come uno scherzo. Il contatto diretto con la polizia agisce soprattutto sulla loro consapevolezza”. “Siamo convinti che si tratti di un’occasione per accrescere anche la sicurezza degli studenti – ha osservato la preside Venturi -, perché un collegamento costante con gli operatori delle forze di polizia dà un senso di sicurezza anche nelle scuole”. “La collaborazione con la polizia – ha spiegato Fontanini – è uno strumento indispensabile per combattere certi fenomeni”.
In prima linea ovviamente ci sono gli studenti. I rappresentanti della consulta – che appartengono a varie scuole superiori, dalla Versilia alla Piana di Lucca -, coordinati dal professore Claudio Oliva si impegneranno infatti a diffondere le informazioni sulla nuova App tra gli studenti e a fare in modo che venga scaricata e utilizzata in modo appropriato. 
Dati alla mano, dall’avvio del progetto, circa 4 mesi fa, ad oggi, i download effettuati sono stati più di 118mila, le segnalazioni per casi di bullismo 1152, quelle per uso di sostanze stupefacenti 2132, per un totale di circa 3283 segnalazioni giunte in questura solo attraverso l’uso di YouPol.

Rob. Sal.

VIDEO – Ecco come funziona YouPol

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.