Colpo a Guidi Car: via 38 satellitari dalle auto

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Furto, probabilmente su commissione, ai danni della nota concessionaria Mercedes di Lucca. Rubati 38 impianti satellitari da altrettante auto nella notte tra sabato e domenica, per un valore non inferiore ai 30mila euro. La banda di ladri, verosimilmente professionisti, è entrata in azione subito dopo l’orario di chiusura della concessionaria Mercedes Guidi Car di via del Brennero. E’ stato lo stesso proprietario, Marco Guidi, la domenica mattina a scoprire il furto messo a segno durante la notte.

Le prime indagini e i primi rilievi sono stati effettuati dalla polizia scientifica che ha sequestrato un guanto di lattice, probabilmente lasciato in loco da un componente della banda. Un furto che il proprietario ha quantificato in una cifra che oscilla tra i 30mila e i 100mila euro. La polizia ha riscontrato che 38 autovetture nuove, ancora da immatricolare, avevano evidenti segni di scasso. Le plance delle macchine erano state divelte per poter prelevare i computer di bordo, gli schermi e i relativi impianti satellitari di navigazione. Un colpo che avrà richiesto del tempo. Gli investigatori pensano che il furto sia avvenuto tra le 20 di sabato e le 8,30 di domenica. Questi infatti i due orari indicati dalla società di vigilanza La Sicurezza di Guamo che gestisce le telecamere di videosorveglianza della concessionaria degli ultimi due segnali di allarme di cui si ha notizia. In entrambi i casi, il segnale di allarme era arrivato dal gazebo antistante l’ingresso. Il personale della società La Sicurezza ha escluso, in sede di indagine, ulteriori allarmi dal sistema perimetrale in azione su tutto il piazzale della rivendita di automobili. Gli investigatori che sono a caccia della banda hanno trasmesso l’informativa di reato alla Procura della Repubblica che ha aperto un fascicolo d’inchiesta per furto al momento contro ignoti.
Dalle prime verifiche e dalla comparazione con fatti analoghi è emerso che i ladri avrebbero agito più che altro per entrare in possesso dei potenti microchip degli impianti satellitari in dotazione alle Mercedes per poi utilizzarli in realtà nelle clonazioni di carte di credito in rete, un business molto più consistente e tristemente diffuso tra gli esperti di reati e crimini informatici.
Questa pista investigativa avvalorerebbe la tesi che ad entrare in azione sia stata una banda di professionisti che potrebbe aver commesso il furto su commissione di altri criminali dediti a crimini di tipo informatico molto più remunerativi. Le indagini proseguono e mirano a individuare i componenti della gang.

Vincenzo Brunelli

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