Accusato di abusi sulle nipoti, trovato morto in casa

Tragedia in Versilia. Si spara alla testa in casa con un fucile da caccia. I carabinieri di Lido di Camaiore dopo aver sfondato la porta d’ingresso lo hanno trovato morto con il cranio sfracellato da un colpo di fucile che si sarebbe sparato da distanza ravvicinata. Questa la raccapricciante scena che i militari dell’arma hanno riscontrato in un’abitazione della cittadina della costa versiliese nella mattinata di ieri (16 maggio). L’uomo di mezza età si sarebbe tolto la vita già da alcune settimane, stando a una prima ricostruzione, ma solo gli esami autoptici potranno chiarire meglio i contorni della macabra vicenda. Ma c’è di più. Nel mese di gennaio le due figlie dell’uomo che si sarebbe tolto la vita avevano ottenuto dal giudice del tribunale il divieto di avvicinamento del loro padre alle nipotine di 9 e 11 anni, per presunte molestie sessuali.

Un nonno che, già noto alle forze dell’ordine, era stato accusato di aver abusato delle nipotine. Ultimamente non se la passava nemmeno bene da un punto di vista economico. Dai giorni della denuncia e del provvedimento del giudice le figlie avevano interrotto ogni rapporto col padre in attesa del prosieguo delle indagini ad opera della magistratura. Ma in città nessuno aveva più notizie dell’uomo e i tanti amici in comune che erano abituati a vederlo al bar, dal tabaccaio o in edicola hanno fatto scattare l’allarme. Le figlie insospettite da queste notizie ieri mattina hanno deciso di avvisare i carabinieri per sciogliere ogni dubbio. Qualche giorno prima il postino non era riuscito a consegnare un avviso del tribunale, di quelli per cui occorre la firma dell’interessato, e i legali delle due figlie (che erano stati contattati per le presunte molestie sessuali alle due minori) avevano pensato dapprima ad una sorta di allontanamento volontario da casa, magari per far visita a qualche vecchio amico o cambiare un po’ aria, ma nessuno nutriva sospetti su un atto così ferale e terribile. L’uomo, stando alla prima ricostruzione dei carabinieri, si sarebbe sparato un colpo di fucile alla testa seduto sulla poltrona di casa sua. Il fucile di marca Beretta è stato ritrovato a terra vicino al cadavere ed era detenuto illegalmente. Dalle prime indagini non risultano segni di effrazione a porte e finestre e tutto lascia pensare quindi a un suicidio. Sull’accaduto ha aperto un fascicolo d’inchiesta la Procura della Repubblica. Il corpo senza vita, e martoriato dall’esplosione delle cartucce da caccia, si trovava in avanzato stato di decomposizione. Nel condominio nessuno ha sentito lo sparo. Le indagini proseguono ma tutto lascia presagire che comunque si sia trattato appunto di un suicidio. Solo i periti potranno chiarire i particolari della tragedia.

Vincenzo Brunelli

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