Rapinano boutique di lusso: due in manette

Sono entrati in una boutique di lusso a Forte dei Marmi, fingendosi clienti e poi hanno preso una borsa griffata del valore di 4.500 e si sono allontanati come se nulla fosse. I due però non sono passati inosservati alla commessa che è uscita e li ha inseguiti. Ma quando i due se ne sono accorti l’hanno spintonata e fatta cadere a terra. Sono stati entrambi rintracciati e arrestati dai carabinieri anche grazie ad un passante che è riuscito a fermarne uno. E’ accaduto oggi pomeriggio (19 maggio): in manette sono finiti Marko Erdoglija, 30 anni,di origini serbe, e Mirjana Bubalo, 26 anni croata. Sono accusati di rapina impropria in concorso.

I due stranieri nel primo pomeriggio, sono entrati in una boutique di lusso e, con la scusa di guardare la merce in esposizione, con mossa fulminea, si sono impossessati di una borsa esposta del valore di circa 4.500 euro e, come se nulla fosse, si sono diretti verso l’uscita del negozio.
Lo strano movimento dei due non è passato inosservato ad una commessa del negozio che ha notato qualcosa di strano e, visto che avevano asportato una borsa, si è messa ad inseguirli.
I due stranieri, di tutta risposta, hanno spintonato la commessa riuscendo a guadagnarsi la fuga ma un passante si è messo al loro inseguimento riuscendo a fermarne uno.
In quel punto intanto è transitata una pattuglia dei carabinieri, impegnata in un servizio di controllo del territorio proprio per il contrasto dei furti, che ha assistito alla scena ed immediatamente ha raggiunto e bloccato la donna croata che, nel frattempo, stava tentando di allontanarsi a bordo della propria autovettura.
A questo punto, i militari hanno sottoposto a perquisizione l’autovettura dei due ladri ed hanno rinvenuto, oltre alla borsa asportata poco prima, altri prodotti di grandi marchi ancora con l’etichetta, verosimilmente provento di furto in altri esercizi commerciali.
I carabinieri hanno recuperato la refurtiva ed hanno restituito la borsa al negozi e stanno svolgendo accertamenti per risalire alla provenienza dell’altra merce rinvenuta.
Intanto, dopo le formalità di rito, l’uomo è stato tradotto alla casa circondariale di Lucca mentre la donna a quella di Pisa.

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