Cattivi odori, nei guai vertici Sistema Ambiente

I rumori e i cattivi odori dalla nuova sede operativa di Sistema Ambiente a San Pietro a Vico erano finiti fin dall’inizio, nel 2015, nel mirino degli abitanti. Ora, dopo un’indagine aperta dalla procura, il caso finirà al centro di un processo per disturbo del riposo delle persone e getto pericoloso di cose. Sono queste, infatti, le ipotesi di reato per le quali il sostituto procuratore Lucia Rugani ha citato direttamente a giudizio i vertici della società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Lucca. Matteo Romani, 45 anni, presidente del cda di Sistema Ambiente, difeso dall’avvocato Cristiano Baroni di Lucca e Roberto Paolini, 68 anni, procuratore speciale dell’azienda, difeso da Luca Bisori del foro di Firenze, dovranno comparire di fronte al giudice monocratico Gerardo Boragine all’udienza fissata per il prossimo 13 ottobre.

L’inchiesta che vede imputati i due esponenti della società era nata dalle segnalazioni di alcuni abitanti tra via Pasquinetti dove sorge l’immobile affittato da Sistema Ambiente e via dell’Acquacalda. I residenti avevano richiesto tra l’altro l’intervento di Arpat lamentando cattivi odori in tutta la zona. Una situazione descritta da alcuni residenti, sentiti poi dagli inquirenti, come tale da impedire di stare fuori dalle case in determinati periodi della giornata, soprattutto in estate. Ma gli abitanti si lamentavano anche del rumore prodotto dai mezzi di Sistema Ambiente che movimentavano, per l’accusa, i compattatori di rifiuti all’interno del piazzale dell’area di circa 450 metri quadrati, presa in affitto  da una società con sede a Reggio Emilia e con destinazione d’uso artigianale.
Le indagini condotte dal nucleo ambiente della polizia municipale di Lucca hanno sollevato anche dubbi sulla domanda presentata al Suap del Comune per aprire la nuova unità operativa. Secondo l’accusa, infatti, nella richiesta – che comunque fu integrata successivamente il 16 agosto di un anno fa, si era dichiarato che l’immobile sarebbe stato adibito a spogliatoi e servizi igienico assistenziali con un deposito di materiali accessori. Ma, per la polizia municipale, in quel documento era stato specificato che non sarebbero state rilasciate emissioni in atmosfera e che non sarebbero state presenti apparecchiature di sollevamento e trasporto, né tanto meno macchine operatrici.
Dai sopralluoghi effettuati dagli agenti della municipale, ricostruisce sempre la procura, la situazione emersa sarebbe stata diversa. Anche se le prime due visite degli agenti – svolte la sera del 15 giugno 2017 e nel pomeriggio del 24 luglio di quell’anno, con il sito chiuso in quei momenti – non avevano rilevato maleodorante, nei due successivi sopralluoghi, gli agenti rilevarono una situazione del tutto opposta. Il blitz era scattato nella mattina del 16 giugno e in quella di lunedì 26 di quello stesso mese di un anno fa. Nella relazione trasmessa al pm, gli agenti parlano di un “sentore pungente e penetrante di rifiuti organici in putrefazione”, tale da sentirsi anche a diverse centinaia di metri nel circondario, perfino sulla statale del Brennero. Sempre stando a quanto segnalato dalla municipale, sui piazzali, al momento dell’accertamento, sarebbero stati operativi tre cassoni compattatori in cui, secondo la relazione, veniva riversati i rifiuti trasporti su piccoli furgoni carichi di materiale che emanava odori nauseabondi.
Per l’accusa, quell’attività non sarebbe stata occasionale. Per questo il pm ha formulato l’ipotesi di disturbo del riposo delle persone, per i rumori dei mezzi e della movimentazione dei rifiuti, e getto pericoloso di cose (relativamente ai cattivi odori provenienti dai compattatori). Accuse da cui comunque potranno difendersi, in sede di dibattito, il presidente del cda e il procuratore speciale, che sono stati citati a giudizio dalla procura.
Contro di loro, la polizia municipale ha raccolto anche le testimonianze di diversi cittadini della zona, che hanno messo nel mirino anche i rumori che arrivavano dal piazzale dell’immobile, dai cicalini, ovvero i dispositivi rumorosi di cui sono dotati i mezzi e che entrano in funzione durante le movimentazioni, spezzo anche di primo mattino, oltre agli odori nauseabondi sostenendo che con l’estate la situazione peggiorava ulteriormente.

Roberto Salotti

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