Si inventa una rapina per truffare l’assicurazione

Si era presentato alla caserma dei carabinieri in Cortile degli Svizzeri mentre in piazza stavano per concludersi le celebrazioni del 2 giugno. Con una vistosa ferita al collo e la voce tremante, aveva fatto subito capire la situazione al piantone: “Sono stato rapinato da un marocchino mentre mi trovavo in via Pescheria vicino ai bagni pubblici”. I carabinieri lo hanno fatto subito accomodare e si sono fatti raccontare l’accaduto, prendendo ovviamente tutto sul serio. Ma a poco a poco le incongruenze del racconto del 70enne lucchese hanno iniziato a far nutrire i primi sospetti. E infatti le indagini hanno smascherato la bufala.

Il pensionato si erano inventato tutto e per rendere più credibile la storia della rapina aveva convinto un parente, di 43 anni, a fingere di essere stato testimone del fatto. Ovviamente lo aveva presentato come un semplice passante capitato per caso nel vicolo dove l’anziano sosteneva di essere stato aggredito e rapinato di 4mila euro, che aveva appena prelevato ad un bancomat della zona.
In breve tempo, però, grazie all’esame anche delle telecamere d videosorveglianza, i militari sono riusciti a svelare la verità sull’episodio. Anzitutto, è stato scoperto che il falso testimone altro non era che un parente della presunta vittima della rapina. Secondo i carabinieri, il 70enne si era ferito da solo al collo dopo aver prelevato la somma al bancomat, di cui poi aveva esibito lo scontrino agli investigatori. Nel frattempo si era messo d’accordo con il parente, concordando la versione da fornire agli inquirenti. Una volta capito che era tutto inventato i carabinieri sono voluti andare a fondo. Mancava infatti, ancora il movente che poteva aver indotto il pensionato a inventarsi una storia del genere, procurandosi per di più una lesione personale. I militari hanno così accertato che prima di presentarsi in caserma l’anziano aveva stipulato una polizza assicurativa per la famiglia. Qualche giorno prima, aveva ricevuto in prova un apparecchio acustico da una società del settore, che aveva però, smarrito prima di pagarlo. Pensando così di poter ottenere un risarcimento dalla sua assicurazione, aveva deciso di denunciare di essere stato rapinato, peraltro dopo aver realmente effettuato appositamente un prelievo importante, confidando di ottenere come rimborso l’importo di cui necessitava sia per pagare l’apparecchio acustico smarrito che per acquistarne uno nuovo. Al 43enne avrebbe chiesto di fargli da testimone per essere ancor più credibile e per questo motivo si era procurato anche la ferita al collo.
Purtroppo per loro però, quella che il pensionato aveva ritenuto essere la soluzione dei suoi problemi economici, è divenuta, per entrambi, la causa di problemi con la giustizia. Sono stati infatti entrambi indagati per simulazione di reato.

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