Il cane azzanna l’amico, rinviato a giudizio

Lo scorso anno era andato a trovare il suo amico a casa per una visita di cortesia, a Torre del Lago, ma era finito in ospedale azzannato dal cane del sodale e operato d’urgenza. Ora il padrone del Dogo argentino è stato rinviato a giudizio per lezioni colpose aggravate e omessa custodia.

Tutto si era svolto in pochi minuti in una calda mattina di luglio del 2017. L’aggredito era appena entrata nella villetta dell’amico quando uno dei due cani di sua proprietà gli si scagliato contro mordendolo prima al volto e poi alla gamba. Il padrone si è subito prodigato per salvare il suo amico dalle fauci del suo cane e ha forse evitato il peggio ma comunque è stato costretto a chiedere l’intervento del 118. L’uomo era stato portato immediatamente in ospedale dove era stato operato d’urgenza all’occhio sinistro e alla gamba. Purtroppo alcuni danni alla vista sono rimasti permanenti. Insomma una gran brutta storia. I due cani erano liberi e in questi casi ne risponde il padrone sia penalmente sia civilmente per i risarcimenti. Per motivi sconosciuti il Dogo ha deciso di attaccare quell’uomo appena entrato in casa nonostante la presenza del padrone, che a giugno prossimo dovrà comparire in aula per difendersi dalle accuse degli inquirenti. La normative in materia e la giurisprudenza specie dopo alcuni pronunciamenti della Cassazione hanno ristretto di molto i casi in cui tali incidenti vengono considerati fortuiti e soprattutto non esiste più nessuna distinzione tra animali pericolosi e animali non pericolosi: “La pericolosità del genere animale non è limitata esclusivamente ad animali feroci ma può sussistere anche in relazione ad animali domestici o di compagnia, quali il cane, di regola mansueto”. A giugno prossimo sarà analizzato il caso in questione durante la fase dibattimentale del procedimento giudiziario.

Vincenzo Brunelli

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