Antonini, niente reintegro in Fs: “Sono amareggiato”

La Corte d’Appello del tribunale del Lavoro di Firenze si è pronunciata oggi contro il reintegro del ferroviere viareggino Riccardo Antonini, licenziato a causa della sua opera di consulenza in materia di sicurezza del lavoro, prestata ai familiari delle vittime della strage di Viareggio del 29 giugno 2009. I familiari, i membri di Assemblea 29 giugno e alcuni ferrovieri hanno dato vita ad un presidio a Firenze questa mattina e poi si sono dati appuntamento alle 17 in stazione a Viareggio per attendere la sentenza. “Secondo loro ho violato l’obbligo di fedeltà. Ineccepibile sotto il profilo giuridico, ma umanamente aberrante”. E’ questo il primo commento di Riccardo Antonini dopo la sentenza per la causa relativa al licenziamento subito da Rete Ferroviaria Italiana. “L’amarezza c’è ma non ci aspettavamo chi sa cosa – ha detto Antonini – Il dottor Bronzini, presidente del collegio giudicante (formato da tre persone, ndr) ci risulta che abbia voluto avocare a sé il mio ricorso”.

“Secondo questa sentenza il cittadino, allora, non può esercitare il proprio diritto alla libera espressione sancito dalla Costituzione” ha aggiunto Antonini, che giudica questo pronunciamento “una forma di intimidazione dei ferrovieri e dei lavoratori”. “Ledere il patto di fedeltà? Con una sentenza così non sarebbero mai rientrati al lavoro gli operai di Pomigliano”. Lamberto Pocai, segretario della Fiom provinciale di Lucca, commenta indignato la sentenza del tribunale del Lavoro di Firenze che ha respinto il ricorso presentato da Riccardo Antonini, contro una prima sentenza del tribunale di Lucca che già gli aveva negato il reintegro. “Così la Costituzione diventa solo una chimera per i lavoratori, per chi dissente – ha detto Pocai – E’ una sentenza pesante e inaudita, sfavorevole a chi ha ancora il coraggio di denunciare: è vero forse che è corretta sotto il profilo giuridico, ma le parti, in questo caso come in molti altri, non sono alla pari”.
“Non bastava il testo unico sulla rappresentanza a penalizzare e sanzionare quei lavoratori che difendono i diritti e la dignità di chi lavora – ha aggiunto Pocai – ora ci si aggiungono anche certi giudici. Ma la Costituzione, in questo Paese, ha ancora un peso o no?”

 

Daniela Francesconi

 

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