Mario Son Sodo, chiesti 6 anni per i due imputati

Sei anni di reclusione per Monica Giulia Pieri, 52 anni, e con l’ex compagno Ferdinando Fabbri, di 44 anni: è la richiesta avanzata dal pm Fabio Origlio, nel corso della requisitoria, del processo per le estorsioni al falegname di Nozzano, Mario Barsotti, 64 anni, noto in città con il soprannome di Mario Son Sodo. Per gli avvocati difensori Giovanni Bianchini e Luca Cantini, invece, non sussisterebbero le accuse della procura, visto che non ci sarebbe stata minaccia o violenza nei confronti di Son Sodo. L’avvocato di Mario, però, Giovanni Biagi ha chiesto un risarcimento pari a 100mila euro, con una provvisionale di 30mila euro. La parola adesso spetta al collegio dei giudici: la sentenza sul caso che ha impressionato l’intera città e mobilitato anche le telecamere della trasmissione tv Le Iene è attesa per il prossimo 16 dicembre. I due imputati erano stati arrestati nel luglio del 2013 dagli agenti della squadra mobile di Lucca, diretti da Virgilio Russo.

Tutto, stando all’inchiesta che era stata coordinata dal sostituto procuratore Lucia Rugani, sarebbe cominciato nel dicembre del 2012, quasi per caso. I ricatti e le vessazioni sarebbero iniziate dopo che Mario “son sodo” aveva preso a frequentare il bar che Monica Pieri e Ferdinando Fabbri avevano aperto a Sant’Anna. Il pensionato si fermava spesso per pranzo, ordinando un’insalata e facendo due chiacchiere con tutti. Qualche giorno dopo però i due titolari cominciarono a protestare. Fabbri, sostengono gli investigatori, avrebbe chiesto più soldi a Mario per farlo mangiare nel locale, mentre la donna, facendogli credere di voler essere la sua fidanzata, gli avrebbe suggerito come procurarselo. Mandandolo a mendicare a turisti e passanti e facendogli prelevare soldi dal suo conto alle Poste. Proprio dalla direttrice dell’ufficio di Nozzano erano arrivati i primi riscontri agli inquirenti, che avevano aperto un’indagine dopo la segnalazione di Renato Bianchi, un investigatore privato molto noto in città. Così, nel mese di giugno 2013, gli agenti camuffati da turisti avevano documentato con foto e video gli spostamenti di Mario, filmando le consegne di denaro (Leggi).

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