Ristoratore: “Preso a pugni da dei ragazzini”

di Roberto Salotti
Ha rimproverato un gruppo di giovani troppo rumorosi che disturbavano i clienti a tavola nel dehors del suo locale, ma è stato affrontato da almeno due di loro che prima lo hanno insultato e poi colpito una volta che il ristoratore Mario Quintili, 73 anni, titolare de Il Tabarro, in pieno centro storico, era caduto a terra, perdendo l’equilibrio mentre cercava di allontanare i ragazzi molesti. “Sono uscito dal locale dopo aver chiesto per la seconda volta a quei ragazzi, tutti tra i 18 e i 20 anni, albanesi, di fare meno chiasso – racconta il titolare dl locale di vicolo della Dogana – ho afferrato una sedia per difendermi ma sono inciampato perché indossavo le ciabatte. Una volta a terra due di loro mi hanno colpito: sono stato raggiunto da alcuni pugni, mentre cercavo di respingere entrambi”.

Altri giovani, di origini marocchine, un 20enne che vive a Barga e l’amico minorenne, che si trovavano in piazza del Giglio, sono però intervenuti a difendere il commerciante, ma ci hanno rimesso a loro volta. “Voglio ringraziare quei due giovani, sono stati picchiati anche loro per avermi difeso – spiega Quintili -, e aver cercato di fare smettere quei ragazzi violenti. Non ho avuto bisogno di cure mediche, me la sono cavata con qualche livido e un dito che mi sono rotto cadendo: quello che dispiace vedere è che si tratta sempre dei soliti noti. Una banda di ragazzini che tiene in scatto i commercianti e i passanti della zona. Siamo in pieno centro e tutto questo deve finire: ci taglieggiano”.
E’ amareggiato Quintili, proprio lui che alcuni anni fa era stato tra i promotori di una “battaglia” di commercianti e residenti della zona per far installare le telecamere in vicolo della Dogana, già in passato presa di mira dalle bande di vandali e di bulli (Articolo e foto). Purtroppo, secondo il ristoratore, la storia si è ripetuta anche oggi.
Accade tutto attorno alle 17. Alcuni clienti del ristorante siedono all’esterno per mangiare un po’ di pizza e ristorarsi con qualche bibita dal caldo. Un gruppo di almeno cinque albanesi, invece, si mette a giocare a carte sugli scalini del teatro del Giglio, proprio davanti al locale. “Gridavano e urlavano anche ai passanti – racconta il titolare del ristorante -: e se passavano ragazze facevano apprezzamenti. A me non importa, ma per far stare tranquilli i miei clienti sono dovuto intervenire. Ho detto loro una prima volta di non alzare troppo la voce – racconta -: non avevo nulla in contrario sul fatto che continuassero a giocare come stavano facendo. Ma non c’è stato verso di farli smettere. Così sono uscito una seconda volta e ho ripetuto il rimprovero. Uno di loro mi ha mandato a quel paese e mi ha sfidato. A quel punto ho perso la pazienza”. Quintili allora smette di preparare le pizze, esce dal locale e afferra la sedia da sotto un tavolo: “Non volevo certo lanciarla a nessuno di loro, ma solo metterla tra me e loro perché dovevo pur difendermi se necessario. L’ho lasciata ma sono inciampato subito dopo perché avevo le ciabatte. Quando ero a terra mi hanno colpito con dei pugni. Per fortuna sono intervenuti altri ragazzi che mi hanno aiutato e il gruppetto si è allontanato”. A quel punto Quintili chiama i carabinieri: “Sono arrivati subito e ringrazio anche loro – racconta il commerciante – ma non credo che sporgerò denuncia. Contro chi? Posso solo dire che le facce di quelli che mi hanno aggredito non mi sono nuove: sono gli stessi che ogni giorno fanno gli strafottenti qui e a Porta San Pietro e diventano aggressivi: rubano i cellulari o spacciano. Qui non ne possiamo veramente più”.
I carabinieri sono accorsi con due pattuglie e hanno cercato di ricostruire come si sono svolti i fatti e sulla base delle descrizioni si sono messi alla ricerca dei ragazzini protagonisti dell’episodio che lascia comunque amareggiato il titolare del Tabarro: “Aver installato la telecamera nel vicolo non basta da sola – sostiene Quintili -: qua è tornato tutto come prima e diverse volte mi sono trovato a chiamare la polizia municipale per segnalare alcuni giovani ma non si è visto nessuno. Basterebbe poco per evitare episodi come quello di oggi. Mi dispiace e sono amareggiato, ma non sono disposto a tollerare anche gli affronti di questi giovani delinquenti”.

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