Strage, i pm chiedono 16 anni per Moretti e 15 per Elia

L’accusa tira le somme e davanti ai familiari delle 32 vittime del treno “bomba” pronuncia le richieste. Dopo un rinvio di 24 ore sono arrivate le prime richieste di condanna dei pm di Lucca al processo sulla strage di Viareggio: La condanna più pesante è stata richiesta per l’ex ad di Fs ora amministratore delegato di Leonardo Finmeccanica. I pm hanno chiesto, infatti, 16 anni a Mauro Moretti, imputato per incendio colposo, omicidio e lesioni plurime colpose, disastro ferroviario. Chiesti, invece, 15 anni per l’ex ad di Rfi, Michele Mario Elia; 9 anni per i dirigenti Salvatore Andronico e Mario Castaldo (Trenitalia Cargo), Giovanni Costa e Giorgio Di Marco (Rfi); 5 anni per Calogero Di Venuta (Rfi Firenze). Chiesta invece l’assoluzione per Andreas Barth dell’officina Jugenthal Waggon di Hannover e Andreas Carlsson responsabile di stabilimento Jugenthal Waggon Hannover.

Gli imputati sono accusati a vario titolo di disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali per il disastro del 29 giugno 2009 in cui morirono 32 persone dopo un deragliamento di un treno merci che trasportava gpl. I pm hanno chiesto anche la condanna a sanzioni pecuniarie di 1 milione di euro ciascuno per Ferrovie dello Stato e per le società Fs Logistica, Rfi, Trenitalia, e per l’austriaca Gatx Rail Austria, titolare del carro che deragliò e da cui si innescò l’incendio in cui morirono 32 persone. Chiesta la condanna anche per le officine Jugenthal Waggon Hannover dove fu fatta la manutenzione dell’asse del vagone che si spezzò, e Gatx Rail Germania. Anche per queste società è stato chiesto al tribunale di applicare sanzioni da un milione di euro. I pm Giuseppe Amodeo e Salvatore Giannino hanno anche chiesto condanne per Gilberto Galloni, amministratore di Fs Logistica (12 anni); Giulio Margarita, direzione tecnica Rfi per la sicurezza (13 anni); Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia e di Fs Logistica (8 anni). Richieste importanti anche per l’amministratore di Gatx Rail Germania, Rainer Kogelheide (10 anni) e per quello di Gatx Rail Austria, Johannes Mansbart (10); Uwe Koennecke (9) e Uwe Kriebel (6 anni e otto mesi) rispettivamente responsabile e addetto dell’officina Jugenthal Waggon Hannover (il secondo non si sarebbe accorto per l’accusa di una specie di fessurazione nell’assile del carro, che poi cedette). Sette anni e sei mesi per Andreas Schroter, supervisore dell”officina Jugenthal Waggon. Otto anni e tre mesi per Roman Mayer, responsabile flotta carri merci di Gatx Rail Austria; 9 anni per Peter Linowski, capo del sistema di manutenzione di Gatx Rail Germania.
Altre richieste di condanna a dirigenti ferroviari italiani: otto anni per Emilio Maestrini, già responsabile direzione ingegneria e sicurezza di Trenitalia; Enzo Marzilli, direzione tecnica Rfi (9 anni); 5 anni e mezzo per Angelo Pezzati, ex direttore compartimentale infrastruttura Rfi Firenze; 5 anni per Mario Testa, dirigente di Rfi. E ancora Giuseppe Farneti (6 anni e mezzo), Francesco Favo (9 anni) e Alvaro Fumi (9 anni) dirigenti di Rfi; Daniele Gobbi Frattini (8 anni e mezzo) della Cima Riparazioni che si era occupato del carro poi deragliato a Viareggio. Otto anni, invece, per il capocommessa Paolo Pizzadini e sette per il caposquadra carri Massimo Vighini, sempre entrambi della Cima Riparazioni.
Chieste solo altre due assoluzioni, invece: per l’amministratore unico di Cima Riparazioni, Giuseppe Pacchioni, e per Stefano Rossi di Rfi.
Non si fa attendere la reazione dei familiari delle vittime. Marco Piagentini, presidente dell’associazione Il mondo che vorrei, a nome dei familiari delle 32 vittime della strage ferroviaria del 29 giugno 2009, ha dichiarato di non essere “né meravigliato né nello stesso tempo entusiasta” insieme ai familiari delle richieste di condanna fatte oggi dal pubblico ministero al processo di Lucca sul disastro ferroviario.
“Ci aspettavamo richieste di condanne piuttosto pesanti visto il lavoro fatto dalla procura di Lucca, che ringraziamo – ha commentato Piagentini – però purtroppo siamo nello stesso tempo amareggiati perché alcuni reati cadranno in prescrizione, vanificando tutti questi sforzi”. “Un’altra anomalia del nostro Paese – ha fatto notare – è che Mauro Moretti, all’epoca amministratore delegato delle Ferrovie, la cui richiesta di condanna è 16 anni, stamani era a ritirare un premio al Quirinale, a Roma, nella sua nuova veste di amministratore di Finmeccanica. Questa è la contrapposizione che solo nel nostro Paese può avvenire”.
“Le pesanti condanne richieste dai pm nei confronti degli imputati della strage ferroviaria di Viareggio, che il 29 giugno 2009 causò la morte di 32 persone, non arrivano inaspettate vista la gravità della tragedia che ha distrutto per sempre la vita di tante famiglie”. Lo afferma la deputata toscana Deborah Bergamini, responsabile comunicazione di Forza Italia. “Questa vicenda – continua Bergamini – è una ferita aperta per tutta la cittadinanza viareggina che potrà essere chiusa soltanto quando sarà fatta pienamente luce sull’accaduto. Credo che, al di là del processo in corso, sia necessario nuovamente l’intervento del Parlamento, come già avvenne quando approvammo la cosiddetta Legge Viareggio, di cui mi onoro di essere stata la prima firmataria nonché la relatrice, che stanziò fondi di solidarietà a favore dei parenti delle 32 vittime. L’amministrazione della giustizia è compito dell’ordine giudiziario nei tribunali, ma la politica non può rimanere passiva davanti al dolore di chi invoca il diritto di conoscere tutta la verità. In queste ore è al vaglio degli uffici competenti della Camera la proposta di legge che ho presentato per richiedere l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta su questa strage ferroviaria. Lo dobbiamo alle 32 vittime, alle loro famiglie e a tutta Viareggio affinché venga diradata ogni ombra su quella tragica notte”.

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