Folla per Del Grande. La sorella: è sotto torchio foto

Lucca risponde all’appello e si mobilita per Gabriele del Grande: più di trecento persone sono scese in piazza questo pomeriggio (19 aprile) al grido di “Gabriele libero” per chiedere la scarcerazione del blogger lucchese, fermato undici giorni fa in Turchia e trattenuto in cella di isolamento. “Diritti umani calpestati – ha dichiarato la sorella Elena – chiediamo il ritorno di Gabriele in Italia”. La folla, composta da cittadini e rappresentanti delle associazioni del territorio, ha iniziato ad accalcarsi davanti al Loggiato di Palazzo Pretorio intorno alle 18, dove sono poi arrivati anche il sindaco Alessandro Tambellini, il presidente della Provincia, Luca Menesini, la vicesindaco Ilaria Vietina, gli assessori Serena Mammini, Enrico Cecchetti e Francesco Raspini, il consigliere regionale Pd Stefano Baccelli e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. In rappresentanza della famiglia Del Grande, le sorelle Elena e Serena, visibilmente provate dalla vicenda, ma battagliere e decise a non arrendersi per avere giustizia.

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“La cosa preoccupante è che non conosciamo le condizioni fisiche di Gabriele – ha affermato Elena -: ha detto di stare bene, ma si trovava in una situazione particolare, in cui era controllato a vista dalle autorità turche. Il reato che gli è stato contestato sembra essere di natura amministrativa – ha spiegato – : Gabriele sarebbe entrato in una zona di confine con la Siria, probabilmente militarizzata, dove vige un divieto di transito. La conseguenza dovrebbe però essere l’espulsione (che dovrebbe avvenire entro 5 giorni) e non l’isolamento in carcere. Chiediamo di sapere di cosa sia accusato esattamente, se ci sia dell’altro, quanto deve rimanere ancora in Turchia. Chiediamo a tutti di attivarsi, rispettando la volontà di nostro fratello e di mantenere l’attenzione sul caso e su Gabriele, anziché sulle chiacchiere”.
Commozione generale in piazza, di fronte al dolore di una famiglia che in queste ore non ha certezze di alcun tipo. Allo scrittore è stato sempre negato l’accesso all’assistenza legale e questa mattina anche al console italiano è stato impedito di vederlo. Secondo le fonti della famiglia, il ragazzo, che da ieri ha iniziato lo sciopero della fame, viene interrogato ogni giorno. Oggi la compagna Alexandra ha dato il via ad una staffetta del digiuno per solidarietà.
“Un fatto di altissima gravità – commenta il sindaco Tambellini – non possiamo tollerare che accadano cose di questo tipo, anche a costo di provocare il risentimento di quei Paesi che restringono gli spazi di democrazia. Le battaglie per questi scopi sono battaglie di civiltà, che riguardano non solo la comunità lucchese, ma tutto il mondo. Il trattamento riservato a Gabriele viola l’articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo: non si può privare una persona della propria libertà s per il solo fatto di aver cercato di diffondere il suo pensiero. Abbiamo chiesto subito ragguagli su ciò che stava accadendo al Ministro Alfano, che si è dimostrato molto attento alla questione: la Farnesina si è subito messa in moto per giungere ad una soluzione rapida. Il fatto che stamani Gabriele abbia iniziato lo sciopero della fame cambia però radicalmente le condizioni”.

 Video/1 – Parla la sorella di Gabriele

Mentre le istituzioni studiano le prossime mosse, il sindaco invita anche la cittadinanza a mobilitarsi. “Domani si terrà un Consiglio comunale per discuterne e sarà anche redatto un documento scritto che invieremo al Consiglio dei Ministri, alla Farnesina, al Parlamento Europeo e a chiunque sarà necessario. Nel frattempo, ognuno usi gli strumenti social per promuovere ogni forma di pressione individuale. Noi ci muoveremo per fare pressione collettiva”. Ad intervenire in Piazza San Michele è stato anche il presidente della Regione, Enrico Rossi, che ha ricordato il sacrificio di una generazione, quella di Giulio Regeni e di Gabriele Del Grande, che ha come unica colpa quella di interessarsi e di denunciare ciò che accade nel resto del mondo. “Gabriele è un ragazzo che ha imparato l’arabo- ha detto- e ha aperto un sito per contare quanti migranti sono morti per assaltare la Fortezza Europa. Questa mattina ho sentito il padre, che chiede di combattere e far sentire la voce del figlio come lui ha sempre fatto per gli altri. Non solo i politici, ma anche la società civile e le associazioni di categoria devono mobilitarsi. Non si tratta di una situazione singola, ma di un Paese che vive un dramma democratico”. Fra il pubblico erano presenti anche i consiglieri comunali Francesco Battistini, Virginia Lucchesi, Maria Teresa Leone e Paolo Moriconi e il sindaco di Porcari, Alberto Baccini, oltre a Daniela Grossi, presidente della commissione Pari opportunità del Comune, Francesca Pacini e Niccolò Battistini dei Giovani Democratici. In piazza a chiedere giustizia per Gabriele, dimostrando di andare oltre gli schemi politici, anche il candidato sindaco del centrodestra, Remo Santini, e la candidata di Lei Lucca Donatella Buonriposi.
In serata anche la nota di Rifondazione Comunista Lucca: “Il Partito della Rifondazione Comunista di Lucca – si legge – esprime la sua solidarietà al giornalista Gabriele Del Grande trattenuto in un centro di detenzione turco da domenica 9 aprile senza la formulazione di alcuna accusa. Il regime di Erdogan si è già da anni caratterizzato per la persecuzione dei rappresentanti del popolo curdo, delle opposizioni giovanili e sociali. Protestiamo contro il governo turco e il presidente Erdogan e chiediamo che l’Italia mobiliti le diplomazie europee per ottenere l’immediata scarcerazione del documentarista lucchese Gabriele Del Grande”.

Jasmine Cinquini

 Video/2 – La folla in coro: “Liberate Gabriele”

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