Comunicazione e fede, vescovo celebra S.Francesco di Sales foto

E’ una chiesa in uscita, pronta a lasciare i palazzi per scendere in strada. Ma anche accogliente, che quei palazzi li apre a chi cerca qualcosa, fosse solo uno spazio nel quale sentirsi a casa. E’ una chiesa che si muove, insomma, quella che ieri sera (24 gennaio) l’arcivescovo della diocesi di Lucca Italo Castellani ha raccontato ai giornalisti della sua diocesi, in un momento conviviale in occasione di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.

Una chiesa che ha voglia di raccontarsi, quella descritta, ma che a volte lo fa con fatica anche nel suo interno. Una chiesa che vive un tempo diverso da quelli passati, ma che con il sorriso e le braccia aperte riesce a conciliare una fede forte con la capacità di ascoltare anche chi quella fede non ce l’ha, con la convinzione altrettanto forte che, alla fine, i comandamenti sono regole di vivere civile, adatti a tutti gli uomini di buona volontà. Una chiesa viva, insomma, ben inserita nel suo tempo, che ha voglia di lasciarsi raccontare, nella strada di quell’annuncio di lieta novella che è tra i compiti affidati da Gesù alla sua chiesa ma anche nel rispetto di una verità sostanziale che a volte, per motivi non sempre nobili ha detto l’Arcivescovo, viene a mancare. Insieme a don Raffaello e don Lucio, don Italo ha ringraziato i giornalisti presenti per l’impegno e la dedizione con cui svolgono il loro compito che è anche educativo alla fine, non facile in un tempo in cui troppo spesso ‘sé’ viene prima de ‘gli altri’.
Tanti e diversi i temi trattati – anche di stretta attualità – con onestà e semplicità pur nell’approfondimento di una riflessione partita dal giornalismo, allargata alla comunicazione e alle difficoltà di essere cattolico oggi. Con la settimana ecumentica che si conclude, un pensiero monsignor Castellani l’ha rivolto all’unità dei cristiani, raccontando anche che Lucca ha vissuto questo importante momento annuale con una santa messa concelebrata insieme ai ‘capi’ delle altre Chiese cristiane presenti in città. Un momento di gioia condivisa che è testimonianza e un grande insegnamento mentre nel mondo, ancora troppo, si muore di fede.
Sottolineato, poi, l’impegno nei confronti dei giovani: circa 400 quelli incontrati nelle parrocchie dell’arcidiocesi da prima di Natale a ora, in un viaggio apostolico che proseguirà ancora e che è tra le missioni ribadite dalla chiesa di papa Francesco. Giovani impegnati è quello di cui, la chiesa come la società civile, ha ora bisogno: di giovani disposti ad alzarsi dal divano, ai quali, però, è compito degli adulti dare le motivazioni per farlo.

Elisa Venturi

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