Cucina, chef lucchesi conquistano ‘Identità golose’ a Milano

Sono oltre 120 gli chef, pasticcieri, maitre e sommelier che si sono alternati sul palco della quattordicesima edizione di Identità Golose, il congresso internazionale di cucina che si è tenuto a Milano, dal 3 al 5 marzo. Tra questi, cinque talenti vengono dalla Toscana, alcuni chef già affermati a livello internazionale e altri che stanno iniziando a far parlare di sé.
Il tema di quest’anno, scelto come sempre dall’ideatore della manifestazione Paolo Marchi, è Il Fattore Umano. I più grandi professionisti della ristorazione nazionale e internazionale, in questa occasione hanno ragionato sull’alchimia che governa buona cucina, servizio e arte dell’accoglienza.

Quest’anno gli chef toscani hanno portano i sapori della loro terra a Milano, realizzando in tempo reale le loro ultime creazioni gastronomiche di fronte ad una platea composta da chef, ristoratori, operatori del settore e giornalisti italiani e stranieri.
Il cuoco vegano Simone Salvini, ultimo intervento della giornata di sabato, col tema della 14esima edizione di Identità Milano si è ritrovato nel suo elemento. Il fattore umano per lo chef fiorentino, classe 1969, vuol dire rispetto “verso le cose, le persone, le azioni quotidiane”. È il senso profondo della scelta di campo di Salvini: cucina naturale nel lessico del bio-chef vuol dire avere in sé umanità sufficiente a rispettare “la terra e i suoi cicli naturali”. Parole e azioni perfettamente coerenti, tanto da meritare il premio Identità Naturali 2018.
Il giovane e originale Cristoforo Trapani, del ristorante stellato La Magnolia dell’hotel Byron, a Forte dei Marmi, ha portato a Identità di Pasta il suo cavallo di battaglia: la pasta come dessert. Ideato per un menu tutto a base di grano duro. Cristiano Tomei (L’Imbuto) è uno dei migliori chef del nostro Paese e ha conquistato la platea con la sua “c” leggermente aspirata e la sua idea di pasta: brodo di pesce e olio d’oliva. Due densità, un unico gusto intenso che ha dentro tutti i sapori del mare, sapori ancestrali che Tomei ama far emergere in tutte le sue ricette. A identità di sala, Michele Marcucci, titolare dell’enoteca Marcucci a Pietrasanta, Lucca, ha parlato della sua antica passione per il vino e dei segreti per conciliare grandi numeri e alta qualità nel mondo della ristorazione.
E infine, ha interpretato a perfezione il tema di questa 14esima edizione, lo chef toscano Enrico Bartolini, 5 stelle Michelin, che è salito sul palco con gli executive chef dei suoi ristoranti. “Parliamo di fattore umano – ha dichiarato Bartolini – e allora ci tenevo a portare su questo palco tutti i ragazzi responsabili delle nostre insegne di Milano, Toscana, Bergamo, Bologna e Venezia”. Sono tutte accomunate da un unico volano: “Fare stare bene il cliente”.

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