‘Secondo Marco’ chiude la stagione di prosa di Valdottavo

Sabato (24 marzo) alle 21,15 termina la fortunata stagione di prosa del teatro Colombo di Valdottavo sotto la direzione artistica di Silvio Bernardi con l’inedita lettura del Vangelo Secondo Marco con Nicola Fanucchi voce e Piero Perelli percussioni, adattamento e regia Nicola Fanucchi assistente alla regia Giulia Valenti, disegno luci Claudio Di Paolo, con l’assistenza alla fotografia di Carlotta Lucchesi e ufficio stampa Giulia Valenti. Una produzione realizzata in collaborazione con teatro Colombo di Valdottavo.

Nato dall’incontro di due conosciuti artisti lucchesi, l’attore Nicola Fanucchi e il musicista Piero Perelli, Secondo Marco è un’inedita narrazione teatrale del Vangelo secondo Marco, che ha debuttato nel meraviglioso palcoscenico di San Michele a Lucca.
Secondo Marco vuole essere una panoramica neutrale e democratica delle parole di Marco, coinvolgente non solo per l’approccio conferitogli da Fanucchi, quanto per la singolarità che anima il progetto, il quale vede duettare la sacralità del testo e la profanità di un sound a base di percussioni e suoni emozionali affidato a Perelli.
L’allestimento prevede un controllo e una regolatezza di scena che si equilibrano con il potere e l’influenza della parola. Il pubblico riscoprirà quello che è probabilmente il più antico dei quattro vangeli canonici del Nuovo Testamento grazie a una nuova lettura in cui la visione e il sogno potrebbero risultare la dimensione adeguata per ospitare le forti tinte emozionali di questa cronaca laico-religiosa.Al centro dello scenario c’è il fascino della buona novella ricca di metafore, le quali ci eleggono, probabilmente, come l’appendice dello spettacolo, in quanto uomini distanti (come non) da qualsiasi tema spirituale, nell’epopea volgare della raccomandazione e della materialità.
A Fanucchi il compito di collocare entro un campo etico-indefinito le gesta del protagonista, provvisto di tutte le caratterizzazioni umane che conferiscono accuratezza e profondità al tema esistenziale, materia troppo spesso uniformata in un nero senza sfumature. A modulare la tessitura narrativa c’è la batteria luciferina e celeste di Piero Perelli che stilerà dal vivo e in divenire il “suono di scena”.

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