L’uomo che custodiva la musica, si presenta il libro illustrato da Soldatich

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C’è la firma di Cristiano Soldatich, viareggino trapiantato a Capannori, nel libro L’uomo che custodiva la musica uscito per la pisana Marchetti Editore. Un piccolo gioiello rivolto ai bambini curiosi di note e melodie. Di Cristiano sono le illustrazioni che accompagnano il testo del pesciatino Marco Di Grazia. Classe 1975, ha esordito fra il 1992 e il 1993 come vignettista di satira sportiva, subito prima di entrare a far parte nel 1995, come disegnatore, dello staff dell’associazione Lucca Fumetto. Tanti i progetti e i premi. Tanti i progetti e i premi. Nel 2016 è stato fra i finalisti del concorso Project contest di Lucca Comics and games, con il progetto per graphic novel: Cinque minuti, due volte al giorno dedicato al grande trombettista Chet Baker, su testi sempre di Marco Di Grazia.

Il libro sarà presentato giovedì (29 marzo) alle 21 al polo culturale Artemisia (auditorium Pardi della biblioteca comunale Ungaretti) a Tassigano. Un dialogo con Elena Cattalini, Simone Nieri e Roberto Bobo Lazzareschi. Come ha concepito le illustrazioni de L’uomo che custodiva la musica?
“Quando Marco Di Grazia mi ha fatto leggere il racconto sono rimasto senza parole – spiega l’autore -. Aveva, come si dice, centrato nel segno. Siamo entrambi appassionati di musica, le nostre giornate spesso sono ricche di note e citazioni e così alla prima lettura già immaginavo i singoli personaggi. Ma è la figura di Diapason che è nata di getto, il custode della musica mi ha stregato! Tutto parte da qui: da una lunga barba bianca e delle ciglia foltissime. Il resto è venuto da sé e ogni ‘nota’ è andata piano piano al suo posto.
La passione per il disegno e le illustrazioni come e quando è nata?
“Pensandoci bene la passione per il disegno c’è sempre stata. Ho sempre disegnato, fin da piccolo. Casa dei miei era invasa di arte: libri, fogli e note in ogni stanza. Poi è arrivata la passione per il fumetto, Topolino, Marvel, Bonelli e lì ho spostato il tratto su qualcosa di differente che mi ha fatto scoprire un mondo parallelo fatto completamente di ‘china’. Attualmente mi piace lavorare con l’acquerello, l’effetto che lacqua riesce a dare sul foglio mi emoziona ad ogni pennellata ma sono consapevole che c’è ancora tanto da imparare e da sperimentare ed è proprio questo che continua a motivarmi e ad emozionarmi”.
Disegnare significa creare e vivere mondi diversi. Ma ‘casa’ dove è?
“Sono nato a Viareggio vicino ad un mare pieno di coriandoli e allegria da carnevale, lavoro a Lucca per una grande azienda che per diversi anni mi ha portato a viaggiare in giro per il mondo, oggi mi sono fermato e vivo immerso con la mia famiglia nell’antico ‘Borgo delle Camelie’ nel Compitese, tra acqua e bosco, nel comune di Capannori. Qui lavoro, leggo, imparo, ricerco e mi sporco sempre di china e di colori, grafite e gomma pane alla ricerca di qualcosa che mi faccia sempre continuare a sognare”.

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