“I Futuristi e l’incisione’, si presenta il catalogo della mostra a Roma

Domani (20 aprile), alle 18,30, all’aula magna dell’accademia di Belle Arti di Roma, per gli Incontri in Accademia, sarà presentato il volume Il segno dell’avanguardia. I Futuristi e l’incisione, pubblicato in coedizione da Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte e da Silvana Editoriale, catalogo dell’omonima mostra che si è appena conclusa alla Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti di Lucca.

A parlarne saranno, oltre gli autori e curatori dell’esposizione, Giorgio Marini e Francesco Parisi, Fabio Benzi, professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea all’Univerisità Gabriele d’Annunzio di Chieti, e Paolo Bolpagni, direttore della Fondazione Ragghianti. Con un saluto della direttrice dell’Accademia, Tiziana D’Acchille.
Nel novero delle numerosissime esplorazioni del fenomeno del futurismo, ultima corrente italiana che abbia condizionato con veemenza l’arte europea, questo volume, insieme alla mostra da cui è scaturito, si propone come un’occasione di studio nuova e puntuale, dedicata all’attività incisoria dei seguaci di Marinetti.
Il futurismo proclamava l’esaltazione della modernità e della tecnica attraverso scelte formali antiaccademiche in forte polemica con la tradizione. Il tentativo di rinnovamento e di “ricostruzione dell’universo” da parte del movimento incluse varie discipline e, al principio degli anni Quaranta, fu pubblicato il manifesto dell’aerosilografia firmato da Renato Di Bosso. Considerate in genere come mezzi artistici distanti dai criteri di sintesi e dinamicità proposti dal Futurismo, anche le tecniche incisorie entrarono così nel dibattito artistico, riuscendo a esaltare, parimenti alle altre modalità espressive, gli ideali del movimento.
Analizzando il copioso patrimonio di fogli incisi e stampati direttamente dalle matrici, si comprende quanto fossero diffuse presso i Futuristi le pratiche incisorie: in particolare la xilografia e la linoleumgrafia, che, nella loro immediatezza e semplicità d’uso, rispettavano e anzi esaltavano i principi stessi della modernità.
Il volume mira a restituire uno sguardo il più vasto possibile, che comprende sia i precedenti sia le ultime propaggini dell’attività grafica degli artisti coinvolti. Per l’adeguata storicizzazione di questo fenomeno, si dà conto, attraverso tre momenti tematici, dell’evolversi dell’incisione in Italia dal simbolismo di fine Ottocento fino agli anni del secondo conflitto mondiale. La panoramica si completa con le opere di incisori che parteciparono soltanto brevemente, o che condivisero marginalmente le istanze del movimento futurista, ma che seguirono poi – da Sironi a Viani, da Morandi a Martini – autonomi percorsi espressivi.
Un ultimo saggio è dedicato all’editoria futurista e alle opere di grafica originale come cataloghi autoprodotti o libri illustrati.
Il catalogo contiene i testi dei due curatori, Giorgio Marini e Francesco Parisi, e approfondimenti e contributi di Niccolò D’Agati e di Giacomo Coronelli, oltre a un ricco apparato scientifico.

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