Monumento all’emigrazione, vince l’opera di Pierotti foto

Oltre le radici: è questo il titolo dell’opera con cui l’artista pietrasantino Stefano Pierotti si è aggiudicato il concorso internazionale di scultura promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, in collaborazione con la Fondazione Centro Studi sull’arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, per celebrare i cinquant’anni dalla nascita dell’associazione Lucchesi nel Mondo.
L’opera, che verrà collocata nell’aiuola all’interno di Porta San Pietro, proprio sotto il castello che ospita la sede dei Lucchesi nel Mondo, è stata selezionata fra i novantatre progetti inviati da tutta Italia, da una commissione così composta: Alessandro Tambellini, sindaco di Lucca, Luigi Ficacci, soprintendente archeologia belle arti e paesaggio di Lucca e Massa Carrara, Paolo Bolpagni, direttore della Fondazione Ragghianti, Massimo Marsili, Responsabile Progetti della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Alessandro Romanini, storico dell’arte, Ilaria del Bianco, presidente dei Lucchesi nel Mondo.

L’opera si presenta come un vero e proprio complesso scultoreo formato da tre blocchi. Una struttura dal forte valore simbolico, che, già nel titolo, traduce in maniera efficace i concetti esplicitamente richiesti nel bando di partecipazione: Arte, memoria e spazio urbano – L’emigrazione storica della Lucchesia.
La scultura è concepita per essere realizzata interamente in acciaio Cor-ten, materiale che, proprio grazie alle sue caratteristiche meccaniche, all’alta resistenza alla corrosione e alle particolari tonalità cromatiche (marrone-ruggine), viene di solito impiegato per interventi di carpenteria pesante o, appunto, per la realizzazione di sculture destinate all’aperto.
“Oltre le radici” sarà inaugurata il 16 settembre, nel periodo in cui a Lucca si registra il maggior afflusso di emigrati lucchesi, dei loro figli e nipoti, per le celebrazioni del Settembre lucchese.
Proprio il grande successo di partecipazione al concorso ha suggerito al Presidente della Fondazione, Marcello Bertocchini, e al Direttore della Ragghianti, Paolo Bolpagni, di considerare il 2018 come “l’anno zero” per una serie di concorsi di scultura, finalizzati a donare al territorio della provincia di Lucca, dalla Piana alla Versilia, dalla città alla valle del Serchio, monumenti espressione dell’arte contemporanea da collocare in luoghi specifici e con motivazioni altrettanto significative.
Pietrasantino, 53 anni, Stefano Pierotti arriva alla scultura quasi per istinto e per tradizione familiare. Dopo aver compiuto studi tecnici, si è avviato alla progettazione aeronautica. Una “professione certa” che ha lasciato per ricongiungersi all’arte conosciuta sin da piccolo nel laboratorio di Nonno Pera, storico ritrattista della creta e del marmo pietrasantino.
Un vero e proprio azzardo, affrontato col timore di definirsi “artista autodidatta” in un settore ricco di competenze accademiche.
Dai primi lavori in creta, al magma della fusione, dallo scalpello che sfida il marmo, alla resina nelle vene del legno: “Ho affidato – afferma oggi, non senza una vena di commozione – cuore e visioni a queste mani”.
Le stesse che hanno potuto stringere quelle ricche di gratitudine di Neyde Senna, madre di Ayrton, il giorno della presentazione al Motor Show di Bologna (1996) della scultura che oggi è posta alla Curva del Tamburello dell’Autodromo di Imola; quelle che hanno potuto stringere una presa stanca, ma profonda, di papa Giovanni Paolo II in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù a Roma a Tor Vergata durante il Giubileo del 2000; quelle che hanno potuto memorizzare ospitalità e complicità della famiglia Pavarotti durante gli incontri per realizzare la statua in ricordo del Grande Maestro posta dinanzi al “suo” teatro di Modena nell’ottobre 2017.

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