Omertà e ricatti, a Lucca viaggio nel mondo delle sette foto

C’è tutto un mondo sommerso che in molti non conoscono, ma che condiziona la vita di milioni di persone. Ma due giornalisti, Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni, hanno deciso di sollevare il velo su un mondo fatto di omertà e di segreti. È uscito da una settimana da una settimana nelle librerie, ed è già in ristampa, il libro Nella Setta per i tipi della Fandango e domani (24 novembre) alle 17,30 si terrà la presentazione, a Lucca, nella sala Maria Eletta Martini in via Sant’Andrea. Presente anche l’assessora Ilaria Vietina. Nei giorni scorsi si era tenuta, invece, la presentazione alla Camera dei Deputati, per volere dell’onorevole di Forza Italia, Stefano Mugnai e in una libreria di Pistoia.
Nella setta è un grande lavoro di inchiesta con taglio fra il giornalistico e la saggistica, che racconta il fenomeno delle sette tramite la voce di fuoriusciti e documenti inediti. E ha già avuto un primo effetto. Dopo le rivelazioni di Flavia e Carmine, è stata aperta un’inchiesta su un’associazione finora sconosciuta, che ha sede in Toscana e diramazioni in tutta Italia.
Del lavoro ne abbiamo parlato proprio con gli autori, che a Lucca lavorano e risiedono.

Da cosa nasce la necessità di un libro-inchiesta sulle sette?
Quattro milioni di italiani appartengono a una setta. Sono uomini e donne che, in un momento di fragilità, si sono trovate coinvolti in una rete che le ha trascinate altrove: altrove dalle loro famiglie, dalle loro vite, da chi erano. In questa deriva il futuro diventa soltanto uno strumento nelle mani del guru, che scandisce le routine e trasforma le ambizioni. Il prosperare dell’occulto italiano, che vive adesso un florilegio senza precedenti, è dovuto alla mancanza di una legge sulla manipolazione mentale che non tutela né le vittime né i nuovi culti. Per questo abbiamo deciso di scrivere insieme Nella Setta: per mappare l’occulto italiano con numerose sette che assediano la provincia italiana in segreto, per svelare le diramazioni politiche ed economiche delle organizzazioni distruttive presenti nel nostro paese, per rivelarne i meccanismi interni e i modi per uscirne. Ma anche per invitare a un dialogo costruttivo, come esplicitiamo più e più volte, la politica e quei nuovi culti che trarrebbero esclusivamente benefici da una legge sulla manipolazione mentale e da maggiori controlli della squadra anti-sette.

Qual è stata la maggiore difficoltà incontrata nel raccogliere documenti e testimonianze?
Conquistare la fiducia di persone che hanno perso tutto, che spesso non credono più nelle istituzioni e nel futuro.
Molti ex adepti ci hanno permesso di usare il loro nome. Altri nome e cognome. Altri ancora, quelli che magari hanno subito forme di violenza e abusi anche una volta usciti, ci hanno chiesto l’anonimato. Freni tagliati, offese continue e minacce sono potenti deterrenti. Abbiamo documentato parola per parola tutto quello che è presente nel testo. Lo abbiamo fatto tanto nell’interesse di chi ha perso tutto, quanto della parte positiva di numerose organizzazioni. Scrivere Nella Setta è stato ascoltare, nell’impotenza più totale, per quasi due anni storie agghiaccianti. Storie di persone che per anni hanno subito abusi fisici, psicologici, economici e che una volta fuori non avevano niente. Non avevano il sostegno delle famiglia e dello Stato. E, soprattutto, si vergognavano per quello che era accaduto loro. Per provare a tendere loro una mano, abbiamo raccontato i drammi violenti che si consumano in silenzio nel nostro paese e che sovente vengono ignorati. Lo abbiamo fatto senza giudizio, confidando nel cambiamento per chi ha sofferto, ma anche per la libertà di culto.

Le sette sono in grado di fare anche lobbying e di arrivare in contatto con la politica: che differenze avete avvertito con la massoneria? O ci sono punti di contatto fra le due realtà?
Ci sono molteplici punti di contatto, come accade per tutte le realtà segrete e parallele. Abbiamo dedicato un capitolo molto denso ai legami politici, raccontando con nomi e cognomi incredibili connessioni fra politica, occulto ed economia.

Siete entrambi giornalisti e non è la prima inchiesta che realizzate. È questo il futuro della professione e che spazio rimane per lavori del genere nel giornalismo tradizionale?
Il giornalismo per come lo intendiamo entrambi è finalizzato a raccontare, svelare e parlare di cose che altrimenti resterebbero nel silenzio. Ed è quello che proviamo a portare avanti. Nel nostro paese manca una legge sulla manipolazione mentale. Chi entra in una setta, perde molto. Se non tutto. Viene spesso violato nella sua intimità fisica, abusato in modi inenarrabili che ci hanno tolto il fiato per giorni (come Valentina costretta da un Punto Macrobiotico ad avere un rapporto sessuale per far “espellere del sale” a un membro della setta, o come Sergio, abusato dal guru Roberto Fiesoli al Forteto da giovanissimo). Viene sfiancato e infine annullato psicologicamente. Perde tutto ciò che ha, dal punto di vista economico ed emotivo. Uscire fuori da una setta, è poi trovarsi nel nulla: spesso i legami affettivi si sono annullati, non si hanno soldi né un posto dove andare. Tutto il sostegno necessario a un fuoriuscito – ed è davvero molto – è affidato a una manciata di associazioni volontarie. Non c’è una cultura del recupero, né un sostegno psicologico. È vergognoso poi che organizzazioni bandite in molti paesi europei nel nostro siano sostenute. Il prosperare di sette nel nostro paese – e ne abbiamo contate di nuove a decine, in grado di infilarsi nella nostra provincia e di devastarla, da Torino a Pistoia passando per l’Abruzzo e il Molise – racconta come a volte dietro il complicato discorso della libertà di culto ci sia molto altro. Perché la libertà sia davvero tale, è necessario dotarsi degli strumenti giusti per evitare gli sconvolgenti, inquietanti, drammatici abusi che abbiamo raccontato.

Siamo a Lucca e l’inchiesta lambisce anche la città, parlando in particolare di un’associazione. Che diffusione avete riscontrato in città di questa associazione?
Notevole. La questione è molto complicata, poiché si gioca su due livelli. Ne abbiamo scritto approfonditamente nel libro, e sapere che partendo dalle nostre parole sia stata aperta un’inchiesta della polizia di stato è per le vittime coinvolte, che a cadenza quotidiana ci contattano, un forte segnale dopo anni di silenzio. Ma siamo convinti che lo sia anche per l’Ordine iniziatico Loto+Croce: far luce giova sempre a tutti.

Quali i rischi per le persone che abbracciano le pratiche settarie?
Chiunque viva un momento di difficoltà può trovarsi in queste realtà. Può trattarsi del vicino di casa che ha perso il lavoro, della nostra collega che sta divorziando, di nostro fratello che cerca nella spiritualità una risposta. Chiunque attraversi un momento di fragilità cerca un sostegno. A volte a dartelo sono le persone sbagliate che, approfittando di un momento di difficoltà, innescano un meccanismo d’aggancio che si rivela mortale e che va a battesimo con il cosiddetto love bombing: l’amore incondizionato con cui la setta si avvinghia all’inizio al nuovo adepto. Da abbraccio, si trasforma in inferno.

Siete già al lavoro per una nuova inchiesta? Insieme o singolarmente? Quali i prossimi temi che ritenete ‘urgenti’ da trattare?
Il libro è uscito da una settimana. Siamo andati in ristampa dopo quattro giorni. Ci ha sfiancato per più di un anno e mezzo, adesso ci godiamo le presentazioni, il confronto e tutto ciò che ne seguirà.

Il libro
C’è un mondo oscuro che si muove fra potere, politica e business. Un mondo che si costruisce sulla pelle non dei più deboli, ma di persone che vivono momenti di difficoltà. Alla violazione psicologica si affianca spesso anche una violenza ancora più devastante, profonda e sconosciuta.
A vivere in questo mondo sotterraneo sono quattro milioni di italiani. Sono il vostro edicolante, la ragazza che vi prepara il cappuccino al bar la mattina, la signora simpatica che incontrate sull’autobus andando al lavoro o il vostro odiatissimo vicino. Sono persone inghiottite in quella zona grigia – che nel nostro paese soffre di un inspiegabile vuoto normativo – che s’annida al confine tra l’adesione a un nuovo culto e la manipolazione psicologica. Abusi sessuali ed economici, violenze fisiche, vite distrutte e piccoli imperi sono colonne portanti di questo allarmante universo misterioso.
Per raccontarlo, Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni hanno viaggiato lungo tutta l’Italia. Si sono infiltrati in alcune comunità, hanno incontrato adepti ed ex membri, parlato con esperti e indagato i gangli politici ed econoici che rendono queste organizzazioni così potenti e aggressive. Ne emerge un quadro sconvolgente e inaspettato, che attraverso documenti inediti e ricerche investigative puntuali mostra tutti gli abusi a cui gli adepti sono sottoposti. Dalla sconvolgente comunità torinese dei monaci Durjaya, alla misteriosa Archeosofia, passando da pedinamenti e pedofilia, Nella Setta restituisce un’immagine inquietante e incredibile dell’occulto nel nostro paese.

Enrico Pace

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