Il turismo cresce nella Piana ma cala in Garfagnana

Sono in calo i movimenti turististici in Garfagnana mentre aumentano nella Piana di Lucca. Questo è ciò che emerge dall’analisi dei flussi da gennaio a settembre svolta su dati provvisori del 2018 e consolidati del 2017, riguardanti le elaborazioni effettuate dal settore sistema informativo di supporto alle decisioni dell’ufficio regionale di statistica.

In Garfagnana e in Mediavalle del Serchio, infatti, gli arrivi e le presenze sarebbero diminuite rispettivamente di 4,4 per cento e 6,1 per cento rispetto allo scorso anno. Nella Piana di Lucca, invece, gli arrivi e le presenze avrebbero visto un aumento del 3,8 per cento e 3,9 per cento, in linea con l’aumento dell’1,7 per cento del turismo in Toscana. Le presenze nei primi nove mesi del 2018 segnano infatti un 1,7 per cento, con la Toscana proiettata verso un nuovo record dopo un 2017 già eccellente. A trascinare il trend città d’arte e campagna con la conferma del contributo positivo proveniente dai mercati stranieri e la crescita di quello domestico. I dati, per la prima volta elaborati per ambito turistico omogeneo (Ato) sono stati presentati oggi al convitto nazionale Cicognini di Prato nell’ambito de I colori del viaggio, bilancio del tour officine di identità organizzato da Regione, Anci, Toscana promozione turistica e fondazione sistema Toscana, a un anno dalla presentazione del libro verde sul turismo in Toscana. “La Toscana dei record nel turismo – ha detto l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo – è il frutto di un lavoro di squadra condotto con determinazione e lucidità. E’ un risultato ancora provvisorio ma, se confermato con i mesi di fine anno, il 2018 sarà un altro anno straordinario. Vietato esaltarsi o, peggio ancora, commettere l’errore di sederci a contemplare i risultati ottenuti. Semmai dovremmo guardare a chi è più avanti di noi, e spingerci a fare ancora meglio. Occorre il protagonismo dei territori, che deve tradursi nel protagonismo di istituzioni e imprese, e mettere a disposizione competenze e professionalità. Insomma va potenziato un sistema già avviato, un’industria, quella del turismo, che in Toscana incide già per il 10-12 per cento del Pil. Correre da soli? Spesso è un problema per le realtà più piccole, proprio in termini di professionalità e competenza, e per questo abbiamo creato lo strumento degli Ato. I risultati li stiamo toccando con mano, proprio grazie ad un lavoro d’insieme e una visione comune, slegate da colori politici o scelte del momento”. In prospettiva il 2018 si chiuderà con il nuovo record di presenze nella nostra regione. In particolare sono state le città d’arte (+3,6%) e la campagna (+4,0%) a trascinare la crescita (insieme alla Val di Nievole che registra +3,9%). In leggera flessione (-0.6%) la costa e la montagna (-4,8% su cui però gravano i problemi di rilevazione e le problematiche gestionali riscontrate). Notevoli i risultati percentuali della Val d’Orcia (+9,7%) e delle Terre di Valdelsa e dell’Etruria volterrana (+9,6%), della Valdichiana senese (+6,5%), di Arezzo (+9,9%), delle terre di Pisa (+7,6%) ma anche Firenze ha fatto registrare un ottimo +3,5%. Nella montagna, pur con numeri di presenze turistiche limitate, molto bene la Lunigiana (+18,2%) e Pistoia e la montagna pistoiese (+5,1%). Per la costa i valori sono tutti negativi ad eccezione di Livorno (+5,2%) e la Maremma Toscana sud (+1,0%). La costa, dopo un 2017 molto positivo, sconta il ritorno sul mercato mediterraneo di paesi concorrenti che, per le note vicende economiche e politiche, si erano drasticamente ridotti negli ultimi anni. Ancora per il 2018 sono le presenze straniere (+2,1%) a guidare la crescita mentre gli italiani, pur positivi, crescono a ritmi inferiori (+1,1%). Molto interessante l’analisi per singolo mese: si registrano una crescita positiva e sostenuta nei mesi di gennaio e febbraio (rispettivamente +4,4% e +6,5%), un boom nel mese di marzo (+14,1) a causa alla Pasqua caduta in questo mese con conseguente contrazione del mese di aprile (-4,7%). Analoga esplosione a maggio (+19,5%) e contrazione a giugno (-3,8%): in questo caso le vacanze di Pentecoste nei paesi nord europei sono tutte ricadute a maggio, in altri anni erano a cavallo dei due mesi. I mesi estivi, invece, sono stati stabili rispetto al 2017 (+1,0% luglio, -1,6% agosto e +0,2% settembre) ma con un calo ad agosto. Sono però dati in fase di consolidamento. Nel complesso la stagione estiva (giugno/settembre) ha visto un aumento degli arrivi (+1,2%) e un calo delle presenze (-1,0%). La riorganizzazione del sistema turistico con la costituzione degli Ato si accompagna alla revisione delle analisi sui flussi turistici, finora basate su basi provinciali. Per la prima volta la regione ha elaborato i dati delle presenze turistiche in base ai nuovi Ato per il periodo gennaio-settembre 2018, dati reali trasmessi dalle strutture ricettive e comunicati ad Istat, ma comunque provvisori in quanto, sopratutto per agosto e settembre, sono ancora in corso gli ultimi aggiornamenti e per alcuni territori di minor rilevanza si sono verificati problemi di gestione dei dati. I dati sono stati riorganizzati secondo quattro categorie di ‘prodotto’ turistico: costa, montagna, campagna, città d’arte. Un unico ambito rimasto fuori da questi raggruppamenti è la Val di Nievole in quanto territorio in cui si concentrano più elementi di attrazione (termale, campagna ma anche città d’arte in quanto meta scelta per il soggiorno da moltissimi tour operator internazionali). I raggruppamenti comprendono per la costa la Maremma Toscana area nord, la Maremma Toscana area sud, la Costa degli Etruschi, l’Elba e isole di Toscana, Livorno, la riviera apuana e la Versilia. La montagna riguarda invece la Lunigiana, la Garfagnana e Mediavalle del Serchio, il Casentino, il Mugello, Pistoia e la Montagna pistoiese e infine l’Amiata. La campagna comprende il Chianti, l’Empolese e Montalbano, le terre di Valdelsa e dell’Etruria volterrana, la Val d’Orcia, Valdichiana senese, Valdichiana aretina e Valtiberina toscana. Per le città d’arte i dati riguardano l’area pratese, Arezzo, Firenze e area fiorentina, la Piana di Lucca, le terre di Pisa e le terre di Siena.

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