Il Mottettone con le musiche del maestro Marino Pratali

Quest’anno sarà nel nome di Marino Pratali il tradizionale Mottettone eseguito in occasione delle celebrazioni della Santa Croce: il concerto del 13 settembre è solo una delle iniziative pensate per omaggiare il Maestro lucchese a cento anni dalla nascita, avvenuta il 15 maggio 1915. A presentare l’evento, questa mattina (9 settembre) al Teatro del Giglio, sono stati il sindaco Alessandro Tambellini, il direttore artistico e il direttore generale del Teatro, Aldo Tarabella e Manrico Ferrucci, il maestro Luca Bacci, che dirigerà il Mottettone, il vicepresidente della cappella Santa Cecilia Cesare Rocchi, l’amministratore unico del Teatro, Stefano Ragghianti e l’ex presidente Paolo Scacchiotti.

“Sarà l’occasione per rievocare la figura di uomo e di musicista – ha detto il sindaco – che ha fatto molto onore alla nostra vita culturale. Pratali ha portato avanti uno studio di grande rilievo che ha saputo trasferire ad altri e questo Mottettone è un modo per omaggiare la sua attività e dare continuità ad una tradizione antica, radicata nella nostra città”. Il Mottettone Annunziate a tutte le genti sarà eseguito nella Cattedrale di S.Martino alla vigilia della Santa Croce (13 settembre), alle 22, dal coro della Cappella Santa Cecilia diretto dal Maestro Luca Bacci, che fu allievo di Pratali.
“Il maestro Pratali non guardava al tempo, bensì alla perfetta realizzazione delle lezioni – ha raccontato Bacci – è stato uno degli ultimi grandi maestri per quanto riguarda la serietà del contrappunto: circostanza, questa, strettamente connessa alla precisione che lo ha sempre contraddistinto”.
L’opera è stata concepita per grande orchestra e coro, ma negli anni è stata oggetto di riadattamenti per far fronte alla scarsità delle risorse economiche. “La struttura – ha spiegato ancora Bacci – è quella tradizionale lucchese, con un inizio e una fine roboanti e una linea melodica nella parte centrale: il risultato è un grande trattato di armonia”. Il sindaco Tambellini ha incaricato il maestro Tarabella di valutare assieme alla direzione dell’istituto Boccherini la possibilità per il futuro di riproporre la partitura nella sua impalcatura originaria. “Ci sarà un impegno forte da parte di tutti i coristi – ha assicurato Rocchi – Pratali rappresenta una delle icone musicali lucchesi e valorizzarlo è sempre una cosa positiva”.
A gravitare nell’orbita della celebrazione del Maestro lucchese è anche una giornata al Teatro del Giglio, dedicata all’incontro con le opere e con gli allievi di Pratali, che lo ricordano come un uomo capace di far scoprire la musica con meraviglia. La data dell’evento è ancora da definirsi. “Sono ancora tante le ricchezze legate al territorio che devono essere promosse – ha detto Ragghianti – il teatro è il luogo ideale per mantenere vive e valorizzare figure come questa, restituendole alla città”.
Marino Pratali, diplomatosi in corno e in strumentazione per banda, iniziò la sua carriera accademica all’Istituto Boccherini di Lucca, dove insegnava teoria e solfeggio e cultura musicale generale, per poi proseguire al conservatorio Giordano di Foggia e al Cherubini di Firenze. L’insegnamento è sempre stato accompagnato da un’intensa attività di composizione, che gli ha fruttato importanti riconoscimenti a livello nazionale. “Pratali ha svolto anche un’intensa attività come maestro privato – ha detto Tarabella- aveva un metodo particolarmente stimolante ed accattivante, che attirava giovani talenti da tutta Italia. Le iniziative in suo onore si prefiggono l’obiettivo di celebrarlo muovendosi su un doppio binario: quello musicale ma anche quello umano”. In chiusura il sindaco Tambellini e il direttore generale del Teatro, Manrico Ferrucci, hanno annunciato un imminente “su il sipario” rivolto a tutta la cittadinanza: il 22 settembre, nel tardo pomeriggio, il Giglio aprirà le porte ad un incontro pubblico per svelare le carte sulle prospettive future e presentare i lavori di manutenzione alla struttura che si sono da poco conclusi.

Jasmine Cinquini

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