‘Light E-motions’: Greta e Cecilia, videoclip da lode

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Light E-motions: è il titolo dell’ultimo lavoro della videomaker lucchese Greta Antoni, oggetto di una tesi di laurea all’Accademia di Belle arti di Carrara che le ha fruttato un 110 e lode. Si tratta di una performance di video mapping su corpo, creata e realizzata per il brano musicale Nothing’s Like Before di Cecilia Del Bono. Cecilia, lucchese, cantante e musicista emergente, realizza il suo primo Ep musicale Timeless nel 2015 incaricandomi come fotografa per la copertina dell’album. Nothing’s Like Before, parla di un episodio che le è capitato inaspettatamente. Non è altro che un “prima, durante e dopo” del dolore e del dispiacere causato dalla perdita di suo padre in un incidente stradale. La canzone vuole trasmettere le emozioni di una ragazza ancora inconsapevole di ciò che le è accaduto, che non vuole arrendersi, ma dispiaciuta e arrabbiata da una perdita difficile da affrontare, superare e impossibile da rimarginare.

L’IDEA
Data la suggestività del brano, il primo step per la realizzazione del video mapping è stato focalizzarmi sull’intensità delle emozioni che ruotano intorno alla canzone e ricreare lo stato d’animo attraverso i movimenti delle braccia e le varie proiezioni sul corpo del soggetto.
Il video rappresenta la proiezione di lei stessa nell’atto di cantare sul suo corpo in movimento. L’unione del volto reale al volto virtuale vuole mettere in luce le emozioni provate di fronte ad un evento così tragico ed importante dove pensieri e ricordi prendono il sopravvento, ma senza perdere la speranza.
Le braccia formano diverse posizioni insieme al movimento del volto, quasi sempre ad occhi e a bocca chiusi. La proiezione del volto virtuale sul corpo reale vuole raccontare sensazioni intime; volto e linguaggio verbale possono riflettere il proprio stato emotivo attraverso il corrugamento della fronte, il tremolio della voce, un tono più acuto o un sorriso; nel caso del nostro video, le emozioni sono proiettate sulla pelle, attraverso la rappresentazione del volto virtuale. Emozioni che non riesce a trattenere si manifestano sul suo corpo dando vita ad una figura a momenti impercettibile, ma allo stesso tempo notiamo che esiste un volto reale ed uno virtuale. Il corpo reale crea movimenti articolati con posizioni frontali, laterali e circolari accompagnati dalle braccia e dalle mani che a tratti coprono il volto creando particolari giochi d’immagine e luce.

“But then I close my eyes
I feel you here with me, with me
I close my eyes and there you are for me”

Nel ritornello, nonostante le mani vadano a coprire il volto, le emozioni non smettono di cantare; il volto reale asseconda l’azione del cantare, come se corpo e mente cercassero di convivere con il dolore e accettare questa angosciante verità. Il pezzo musicale è composto da un’introduzione, caratterizzata da una progressione di accordi alternati, che si ripete per quattro volte all’interno del brano: la prima è quella che troviamo all’inizio con il movimento oscillatorio della testa, le altre invece hanno la particolarità di essere caratterizzate da una proiezione mappata del time-lapse di nuvole. Ho voluto registrare il movimento delle nuvole prima di un temporale per la sua simbologia facilmente ricollegabile alla morte e alla confusione di cui la sua mente è caratterizzata.
La nuvola simboleggia un carattere inafferrabile e irraggiungibile; è un elemento aereo e mobile, evanescente e difficile da definire. Rappresenta l’astratto e lo conferma l’espressione avere la testa tra le nuvole che indica un fare distratto, fuori dalla realtà quotidiana, in balia di altri pensieri.
Il simbolo della nuvola richiama inoltre la trascendenza: un termine filosofico per definire ciò che va al di là della nostra vita concreta terrestre quindi caratterizzata da una non concretezza perché vive in una dimensione differente da quella terrena.
Nella penultima strofa spiega che quando suo padre l’ha lasciata, ha messo una maschera in modo da coprire le sue emozioni negative facendo si che la sua mente non riportasse al passato.

“Ever since the moment that you let me go
I put on a mask and I played a show
Still to these days I search for a way
Set my mind to never go astray”

In questa strofa l’autrice da un accenno di speranza, di riuscire a fuggire da queste emozioni negative. Soltanto alla fine il soggetto torna in posizione frontale in allineamento con la proiezione virtuale, ma in questo caso il volto virtuale chiude gli occhi e di conseguenza si aprono quelli del volto reale per fare capire, che nonostante tutto è possibile convivere anche con emozioni difficili da affrontare, da superare e rimarginare. Un video caratterizzato dalla luce, quella che proviene dal proiettore ed illumina il corpo di Cecilia, dall’emozione, che prova di fronte ad una morte inaspettata e dal movimento, dato dalle sue oscillazioni e dalle posizioni che assume con il corpo in relazione all’immagine virtuale, ecco perché Light E-Motions, emozioni di luce in movimento.

https://www.youtube.com/watch?v=lcfUiVCOorE

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