Assemblea dei soci per i 40 anni dell’Isrec. A caccia di una sede

Sabato prossimo l’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Lucca terrà la sua annuale assemblea dei soci, tradizionale occasione per bilanci e previsioni. Quest’anno in modo particolare, visto che nel 2017 l’istituto festeggia il quarantesimo anniversario della sua fondazione. Il resoconto dell’ultimo anno è denso di progetti venuti a conclusione. E di un problema: quello di una sede adeguata alle attuali esigenze.

Spiega il presidente Stefano Bucciarelli: “C’è stata innanzitutto una forte attività sul fronte editoriale. Abbiamo pubblicato le tre guide, curate da Gianluca Fulvetti, dedicate ai luoghi provinciali della memoria: Versilia, Mediavalle e Garfagnana, Lucca e dintorni; tutte e tre sono state recentemente presentate nei locali della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che ha contribuito in maniera decisiva alla realizzazione di questo progetto di mappatura e divulgazione. Le tre guide si aggiungono al successo editoriale della collana Storie e comunità (per le edizioni di Pacini Fazzi), che nelle ultime uscite ha diretto la sua attenzione storiografica verso il terreno ancora largamente vergine della vita politica nel dopoguerra: nel 2016 sono usciti i volumi di Emmanuel Pesi sui socialisti lucchesi e di Lorenzo Maffei e Luca Pighini su Arturo Pacini; ora, appena consegnato nelle mani di Mattarella, quello di Maria Chiara Mattesini sulla battaglia di Maria Eletta Martini per il nuovo diritto di famiglia. Infine, è uscito da poche settimane anche il numero 40/41 di Documenti e Studi, la nostra rivista che ormai ha più di trent’anni di vita”.
L’attività editoriale da sola non basta a spiegare la gran mole di lavoro portata avanti dall’Istituto: una ventina di iniziative divulgative, tra convegni e incontri su eventi del Novecento, e che nei prossimi mesi vedranno nuovi appuntamenti dedicati al centenario di Caporetto e della rivoluzione russa. E poi ci sono la scuola e la ricerca. “L’attività di supporto alla didattica – precisa il direttore dell’istituto Andrea Ventura – ha raggiunto l’anno scorso oltre tremila studenti delle scuole della provincia di ogni ordine e grado e, sul terreno della formazione e dell’aggiornamento dei docenti, l’istituto spende le sue competenze con proposte pronte a cimentarsi già dal prossimo anno. Inoltre, si è appena chiusa a palazzo Ducale la mostra che l’Istituto ha prodotto sui bambini e le bambine ebree che nella nostra provincia vissero il dramma della Shoah: una mostra che, con l’altra sulle più note vicende di Anna Frank, è stata visitata da settanta classi sotto la guida dei curatori e dei nostri esperti, oltre che da pubblico numerosissimo, e che ora andrà nei vari Comuni della provincia che l’hanno prenotata”.
Tanta attività, però, richiede una sede consona. Dice Bucciarelli: “La rilevazione del casellario politico centrale di Roma ha portato negli archivi dell’istituto 1600 schede di altrettanti “sovversivi” che hanno fatto la loro parte nella storia della nostra provincia: queste carte sono ora disponibili alla consultazione degli studiosi e vanno ad aggiungersi agli oltre 40mila documenti già oggi presenti in archivio e a circa 10mila libri e decine di testate periodiche della nostra biblioteca. Tutto questo materiale si trova nei locali di Palazzo Ducale, dove l’Istituto prese dimora nascendo quarant’anni fa, nel 1977. Ma sono stanze ormai anguste per tanto lavoro e tanto patrimonio, anche cartaceo, e perciò l’Istituto da tempo rilancia con una proposta: quella di una casa della storia e della memoria, per la provincia e per la città”.

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